Ftx, terremoto cripto valute: più di 100mila gli italiani coinvolti

Ftx, cripto disastro da 30 miliardi di dollari

Intervistiamo l’Avvocato Elisa Fornaciari, esperta consumerista di Assoconfam.

In foto l’Avv. Elisa Fornaciari

L’11 e il 14 novembre 2022 la piattaforma di crypto exchange Ftx e tutte le società del gruppo hanno presentato istanza di fallimento al tribunale fallimentare del distretto del Delaware.

Avvocato, che cosa è successo?

“In buona sostanza, la società FTX Trading Ltd unitamente ad altre 130 società affiliate, hanno presentato istanza di fallimento al Tribunale fallimentare del distretto del Delaware, come previsto dal Capitolo 11 del Bankruptcy Code degli Stati Uniti (case n. 22-11068).

Non possiamo ancora esprimerci in modo esaustivo e completo, dalle informazioni che circolano sui media americani.

Ftx è crollata a causa di un prelievo simultaneo da parte di grossi investitori, che non hanno visto di buon occhio il finanziamento di operazioni rischiose da parte di una società affiliata Alameda Research e fondata dallo stesso Sam Bankman-Fried, che aveva creato una criptovalute creata da Ftx, ma dal valore incerto.

Si parla anche di fuga di capitali in paradisi fiscali. Qualcuno ha giustamente titolato “ftx, un disastro da 32 miliardi di dollari” e io aggiungerei “un disastro che coinvolge anche oltre 100mila investitori italiani”. Troppo presto per conoscere le cause del dissesto, in quanto la procedura fallimentare americana è solo agli inizi.”

Sono così tanti gli italiani ad essere coinvolti?

Foto di Alesia Kozik da Pexels

Sfortunatamente, si! L’Europa (CNWE) è ancora una delle più imponenti criptoeconomie del mondo; e se consideriamo poi che Ftx era la terza o la seconda piattaforma leader e che uno dei punti di forza erano proprio i prodotti per l’Unione Europea, non dovrebbe stupirci tanta adesione. C’è un grandissimo interesse in area Ue per il futuro dei mercati digitali, le aspettative di maggiore chiarezza normativa, sono crescenti (soprattutto in una fase ribassista come questa). “

Quali saranno le conseguenze di questo crollo?

Severe! Ad oggi possiamo fare una valutazione parziale, e già da questa, lo scenario non è incoraggiante. Se poi aggiungiamo quello che trapela dai mezzi di comunicazione, la situazione diventa sempre più grave. Mi riferisco alle conseguenze del congelamento dei fondi in altre cripto società ad esempio Galois Capital, New Huo Technology e Nestcoin. Questo sta innescando il temibilissimo “effetto a catena” su tutto il settore e ciò che è veramente drammatico è che a pagarne le conseguenze, sono le famiglie e i consumatori.”

Un contesto non esattamente trasparente e gravissimo che, peraltro, rischia di aggravarsi. Come esperta del settore quali suggerimenti si sente di dare ai nostri lettori ed a tutti coloro che hanno visto andare in polvere i propri investimenti?

“Di prendere consapevolezza della situazione prima di tutto, e poi di capire che ci sono delicatissimi procedimenti da attivare per correre ai ripari e tentare di recuperare il denaro investito. Assoconfam è in prima linea su questo fronte e dal 1997 si impegna nell’informazione e nella sensibilizzazione “preventive” proprio per non finire in brutti guai come questi.”

Ci sono quindi speranze per i 100mila traditi da Ftx?

Naturalmente si! Ma occorrono professionalità e competenze. In primo luogo occorre verificare se la documentazione dei risparmiatori Italiani è idonea per depositare la domanda di ammissione al passivo al Tribunale Fallimentare del distretto del Delaware. Ancora la data dell’udienza per l’ammissione delle domande non è stata fissata.

Poi dovrà essere esaminato il programma di ristrutturazione di FTX, per verificare come intende pagare i creditori in tutto il monto perché il fallimento interessa i creditori europei, americani, asiatici ecc… è una vicenda globale.

Il Chapter 11 è una procedura fallimentare attraverso la quale un’azienda in difficoltà evita la liquidazione delle attività impedendo a chiunque di poterle aggredire.

In cambio la società deve sottoporsi a una ristrutturazione aziendale entro tre mesi, a meno che il giudice non conceda un prolungamento. Per questo non mi sento di dire che i soldi dei risparmiatori sono persi senza aver letto il programma di ristrutturazione di FTX.

Durante il “periodo fallimentare” l’azienda può continuare a gestire l’attività ma sotto il controllo del giudice.

Ftx non operava nel mercato solo con le criyptomonete, ma anche con titoli finanziari  (euro, dollari, valute fiat). Per questo motivo, c’è stata anche un interrogazione parlamentare per capire come agiranno i nostri regolatori: Banca d’Italia e Consob

Per questo il tempo è cruciale, e rivolgo a tutti i risparmiatori questo appello: potete contattare via telefono o email Assoconfam aps, l’associazione dei consumatori sta monitorando l’intera vicenda sia dal lato americano sulla procedura fallimentare sia dal lato italiano.”

A.S. 

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