Giada, non ancora 18enne è una campionessa paralimpica di danza sportiva e rappresenterà l’Italia ai Giochi mondiali Special Olympics a Torino. Frequenta l’ultimo anno dell’Istituto Lorenzo Rota e da piccola ha subito interventi al cuore e agli occhi.
Ha deciso anche lei, come moltissimi giovani, di pubblicare su TikTok le sue performances e… Apriti cielo, si sono scatenati i “bulli da tastiera”.
Chi bullizza e perché?
Compirà 18 anni ad ottobre ed ha vinto e ottenuto riconoscimenti, coppe e medaglie, per la sua attività sportiva. Giada Canino è una ragazza down e vive a Calolziocorte, in provincia di Lecco.
La sua diversità evidentemente è causa dell’espressione spregiativa di alcune “teste… vuote” che nella vita possono solo cercare di distruggere ciò che c’è di bello negli altri. Abbiamo molte volte parlato ne “I Fatti” di quelle pratiche meschine come bullismo, cyberbullismo, revenge porn, razzismo, omofobia che certi individui amano esercitare. Spesso queste azioni sono commesse da ragazzi giovanissimi (evidentemente già malati), ma anche tra gli adulti non è inconsueto trovare “fenomeni” simili.
La cattiveria, il sadismo, il gusto nell’infliggere dolore psicologico, sono evidentemente sintomi di incompletezza. Chi attua queste “torture” ai danni di chi presume essere più debole, forse nasconde grossi problemi irrisolti…
Insieme contro la cattiveria
Elio, il papà di Giada ha intrapreso con lei una lotta contro questi bulli nascosti da un nickname, e grazie ad una rubrica sul quotidiano IL GIORNO, da mesi denuncia questi attacchi in rete. Racconta Elio che ha sempre sostenuto la figlia insieme a Lella, la mamma della giovane. Poi spiega che Giada adesso comincia a fare delle domande e chiede ai genitori se questi che la attaccano ce l’hanno con lei perché ha la sindrome di Down oppure perché è brutta.
Sono cose che spaccano il cuore anche ad un genitore forte e Elio racconta che non sa cosa rispondere alla figlia e confessa di aver paura per lei, perché dice, molti ragazzini non hanno sopportato e si sono uccisi.
Non mollare e ignorare quei pochi sciocchi
La soluzione dei genitori di Giada è intelligente e attiva. Così facendo lottano insieme alla figlia facendole scudo e facendola sentire protetta. Questo già da solo è piuttosto efficace per scongiurare eventuali cadute psicologiche che potrebbero sfociare nel dramma. Quello che viene da considerare però è che dietro ad ogni nickname si cela una persona fisica. Dunque il provider di queste piattaforme ha la possibilità di risalire alla registrazione e all’indirizzo IP dal quale partono queste offese. Perché non si arriva all’identificazione degli autori? dovrebbe essere una cosa automatica da fare. In passato quando questi attacchi sono stati fatti (per ragioni diverse) a personaggi politici, le autorità hanno immediatamente individuato e denunciato gli autori. Ma evidentemente il magistrato dispone questa attività di ricerca solo quando si tratta di politici o quando ci scappa il suicidio.
Foto: https://www.facebook.com/giada.canino.92