Giro di vite della Ztl contro i “furbi”, telecamere anche in uscita

Giro di vite della Ztl contro i “furbi”, telecamere anche in uscita

Roma si prepara a una svolta epocale nella gestione del traffico cittadino. Dopo anni di creatività sfrenata e scappatoie da manuale, i maghi dell’aggiramento delle regole dovranno fare i conti con un sistema di controllo degno di un film distopico. Telecamere piazzate anche in uscita! Eh sì, perché finora bastava un colpo di genio (o una retromarcia ben calibrata) per sfuggire alle multe. Ma ora? Fine dei giochi.

Il grande occhio elettronico

Fino a ieri, il sistema controllava chi entrava nella Ztl senza permesso, lasciando però un’amabile porta sul retro per chi sapeva giocarsela bene. Bastava un po’ di ingegno: targa coperta da una busta della spesa. Un pezzo di nastro adesivo per trasformare 8 in un 3. Entrare in retromarcia per confondere le telecamere. Portellone alzato per non leggere la targa. Ora arriva la rivoluzione con le telecamere bidirezionali. Cioè: se non sei tra gli ingressi autorizzati, ma spunti in uscita, zac! Multa automatica. Una vera tragedia per chi si era abituato a sfrecciare nel centro storico come se fosse casa sua.

Esperimento a prova di furbetti

Per non spaventare troppo gli autisti dell’illegalità, il Comune ha deciso di partire con due telecamere pilota, una tra via Serpenti e via degli Annibaldi, l’altra in via Santa Maria Maggiore. Ma se il test funziona, prepariamoci al grande fratello della viabilità: corso Vittorio, via Veneto, via Zanardelli… Insomma, ovunque. I numeri sono chiari: ogni anno oltre 23 milioni di veicoli attraversano la Ztl, di cui una parte con metodi più o meno ortodossi. Nel 2024, la Polizia Locale ha già rifilato oltre 561mila multe. E a queste vanno aggiunti i transiti da illusionisti professionisti.

Obiettivo: una Ztl a prova di astuzie

Roma dice basta ai trucchetti e punta a una Ztl finalmente seria, moderna ed efficiente. O almeno ci prova. Oltre a sanzionare gli ingressi abusivi, il nuovo sistema aiuterà anche a contrastare la contraffazione delle targhe, un hobby che in certi casi può perfino finire davanti a un giudice. L’era dell’ingegnosità automobilistica romana sta per chiudersi all’insegna del < te devo becca’ >. Peccato, perché certe trovate erano quasi da applausi.

Foto: Roma Capitale

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