Dalla seconda metà dello scorso febbraio, Nerola si fregia di una nuova opera artistica, suggestiva ed emblematica nel suo significato. L’abbraccio, questo è il nome della realizzazione in metallo che campeggia in piazza, di fronte ai giardini pubblici, vuol essere una testimonianza della resiliente tenacia alle avversità. La simbologia di un uomo e una donna che si abbracciano attorno a un ulivo, incarnazione delle tradizioni nerolesi, racconta lo spirito della comunità.
L’uomo che ha dato forma a queste sensazioni è un artista italo-canadese che da un anno ha deciso di tornare nei suoi luoghi d’origine, nel paese di provenienza dei suoi genitori. Giuseppe Federici, conosciuto come Pep, dopo aver vissuto per anni in Canada e successivamente a Roma, riprende la “strada di casa” e si stabilisce a Nerola.
Il rapporto simbiotico con la materia
Racconta di sé che dopo il diploma continua a studiare ingegneria meccanica ma si rende conto che la sua vita non può essere vissuta in un ufficio. Non è un uomo da scrivania lui. Ha bisogno di avere un rapporto diretto, un contatto coi materiali. Sente già, dentro di sé, che la materia sotto le sue mani può trasformarsi ed evolvere. Va a lavorare in diverse officine meccaniche, impara ad usare macchinari e la saldatura dei diversi metalli. Pep intuisce che dentro il metallo è imprigionata l’arte e si tratta solo di farla uscire.
A Roma
I primi anni ’90 lascia Toronto alla volta di Roma, la consapevolezza di dover dar sfogo al proprio istinto è il volano necessario per prendere coraggio e lasciarsi tutto alle spalle, per dedicarsi prevalentemente all’arte. A Roma, Federici deve comunque vivere, e così senza discostarsi dalla sua professione mette in piedi un’attività di fabbro specializzato nell’apertura di casseforti e porte. Collabora, tra le altre, con le Forze dell’ordine che si rivolgono a lui nei casi delicati e di emergenza. Al contempo però inizia a dar forma alle sue creazioni, ai deliri d’artista, ai sogni racchiusi nel metallo. Nella Città eterna, Pep, l’artista, si sovrappone all’artigiano, Giuseppe.
Le sue creazioni, le sue forme d’arte gli consentono di allontanarsi sempre di più dal lavoro di artigiano e lo trascinano inesorabilmente nel vortice artistico. I tempi sono maturi e Federici avverte l’esigenza di un ulteriore passaggio, si deve chiudere anche l’esperienza romana per tornare dove tutto ha avuto inizio, dove i suoi genitori hanno vissuto. Concorda quindi con Angela, sua moglie il trasferimento a Nerola. Pep è pur sempre un artigiano e non ha difficoltà nella ristrutturazione di quella che diverrà la sua casa nel paese e si butta a capofitto nella costruzione della sua abitazione a misura d’artista.
La conferma
Nello scorso aprile, il 56enne Giuseppe Federici partecipa alla mostra d’arte degli espositori a Nerola con alcune delle sue realizzazioni. Lo stupore e l’apprezzamento che riesce a destare nel pubblico locale è la risposta alle sue aspettative. Pep entra a pieno titolo nel novero delle eccellenze locali, e mentre lui si riappropria delle sue origini, la comunità acquisisce un motivo di vanto ulteriore. IronMan (l’altro appellativo col quale è conosciuto nel mondo del lavoro del ferro) adesso può preparare le carte da giocare in terra Sabina.