Perché io sono io, e voi, non siete un…
Le banche da anni ormai hanno invertito la tendenza di premiare con interessi più o meno soddisfacenti i risparmiatori correntisti che lasciano galleggiare sul proprio conto cifre di denaro di diversa entità. Adesso la tenuta del conto corrente offre, salvo casi eccezionali, interessi ridicoli o addirittura trascurabili e costi esagerati. Ma senza un conto corrente non si pagano nemmeno le bollette, quindi… Zitti e muti, anche perché il governo non aiuta!
Banca Intesa
L’appalto per i servizi a Montecitorio è stato aggiudicato a Banca Intesa, la quale ha fatto un’offerta di sicuro interesse ai parlamentari. Un tasso di interesse del 5,6250% sul denaro che i deputati versano sul conto. Una chimera vera e propria per noi comuni mortali, che secondo la media della Federazione Autonoma Bancari Italiani, dobbiamo invece accontentarci di un misero 0,2% annuo. Inutile anche solo per coprire i costi di gestione. Facendo un esempio: su 100 euro l’interesse è di 20 centesimi. (A Montecitorio invece 100 euro l’interesse è di 5,63 euro).
28 volte superiore
Gli interessi riservati al “Palazzo” sono, a conti fatti, 28 volte superiori a quelli che in media sono concessi ai correntisti, Questo perché la convenzione prevede un tasso creditore annuo nominale pari al tasso Euribor a un mese, fissato come valore di riferimento al 3,8550 e maggiorato dell’1,77%.
Il bando del 5 aprile
La Banca Intesa si è aggiudicata il bando del 5 aprile 2024 e subentra a Montecitorio al Banco di Napoli. Il valore dell’appalto è di 800 milioni di euro. La banca gestirà i servizi per l’amministrazione della Camera e quelli delle altre categorie di utenti indicate nel capitolato.
La concessione non comprende i servizi di tesoreria. I servizi sono così suddivisi: condizioni di conto corrente; servizio titoli a custodia e amministrazione; mutui e prestiti, virtual banking; cassette di sicurezza; gestione portafogli.
Interessi passivi
Agevolazioni anche per quello che riguarda i cosiddetti interessi passivi, cioè il tasso debitore sui prelievi in assenza di fido (insomma quando si va in rosso). Il tasso è fissato al 10,3550%, sempre col riferimento all’Euribor maggiorato del 6,5%.
Chissà se tanto basterà a chi dice che il governo “fa regali alle banche”, perché adesso sappiamo che anche le banche fanno altrettanto.