Gli Oscar e le statuette: “nuttata persa e figghia fimmina”

Ariana Grande (REUTERS/Carlos Barria)

Nella sala prestigiosa del Dolby Theatre della Hollywood Center si è svolta il 2 marzo scorso, nella Mezzanotte italiana, la notte più attesa dell’anno per il cinema mondiale, promossa dall’Academy of Motion Picture Arts and Sciences, l’Ente che assegna gli Academy Awards.

Mentre la Sicilia conquista l’Oscar come miglior destinazione alla Borsa Internazionale del Turismo con l’organizzazione di eventi di rilievo come Sicilia Jazz Festival, i Treni StoriciAgrigento Capitale italiana della Cultura, e il progetto Sicilia d’inverno,* l’Italia intera rimane a secco di Statuette e lascia a bocca asciutta Isabella Rossellini alla sua prima nomination e Paolo Sorrentino.

L’attesa della 97esima edizione del titolo più ambito dagli artisti del Cinema, in una Los Angeles ancora ferita, è stata più piacevole delle esibizioni degli attori.

Due voci femminili, la Statunitense Doja Cat e Raye, Cantautrice britannica, hanno rubato la scena, con brani musicali da brivido.

Il Mattatore carismatico Conan O’Brian, con un pubblico in fibrillazione, ha ritardato la sua performance a causa di un scarpa introvabile di un corpo femminile lacerato. Il pubblico ha gradito l’evento con sorrisi smaglianti. Il Premio di migliore attore non protagonista, alla sua quarta candidatura, è andato a Kieran Culkin, alla presenza della moglie, emozionatissima. In Un Mondo da Salvare, cartone animato della Lettonia, Flow vince l’Oscar per il Miglior film d’animazione: è la prima statuetta della sua storia. Il Cortometraggio più ambito è stata la storia di Orin O ‘Brien, la prima donna a diventare membro a tempo pieno della New York Philharmonic, con The Only Girl in the Orchestra. I migliori costumi al nero Paul Tazewell per Whicked, primo in assoluto, in ovazione in sala, già conosciuto con West Side Story, film del 2021 diretto da Steven Spielber. Migliore sceneggiatura originale a Anora, mentre l’Adapter Screnplay a Peter

Straughan, che ha portato i colori dell’Ucraina, per Conclave. La Competizione è continuata con un movimento cinematografico di tutto rispetto attribuito alla vita dell’attore Joaquin Foenix, per il film del 2012 diretto da Casey Affleck, Io Sono Qui, nell’espediente narrativo del Mockmentary. Make up e startstyle a Paul Tazewell per Wicked. Migliore attrice non protagonista, molto commossa e meritata premiata Zoe Saldãna, per Emilia Perez. Nella Candidatura della gara per il film editing, con the Brutalist, Conclave, Wicked, Emilia Perèz, e Anora vince quest’ultima. Per la Product Design, Oscar a wikey e Premio a Nathan Crowley e Lee Sandales. L’Original Song è stato conferito a El Mal di Emilia Perèz, candidato a tredici Premi Oscar. Per i Documentari vince No Order Land, un film del 2024 diretto, prodotto, scritto e montato da un collettivo israelo-palestinese, formato da Basel Adra, Yuval Abraham, Rachel Szor ed Hamdan Ballal. Ecco l’elenco completo**

Miglior film – Anora. Miglior regia – Sean Baker per Anora. Miglior attrice protagonista – Mikey Madison ancora per Anora. Miglior attore protagonista – Adrien Brody per The Brutalist. Miglior attrice non protagonista – Zoe Saldana per Emilia Perez. Miglior attore non protagonista – Kieran Culkin per A Real Pain. Miglior sceneggiatura originale – Anora.

Miglior sceneggiatura non originale – Conclave. Miglior film internazionale – I’m Still Here-Brasile. Miglior fotografia – The Brutalist. Miglior colonna sonora originale – The Brutalist. Miglior montaggio – Anora. Migliori costumi – Paul Tazewell per Wicked. Miglior scenografia – Wicked. Miglior canzone originale – El Mal per Emilia Perez. Miglior trucco – The Substance. Miglior film di animazione – Flow. Migliori effetti sonori – Dune: Part Two. Migliori effetti speciali – Dune: Part Two. Miglior documentario – No Other Land. Miglior cortometraggio documentario – The Only Girl in the Orchestra. Miglior corto di animazione – In the Shadow of The Cypress.

Miglior corto live action – I’m Not a Robot. La vittoria di Zoe Saldana, prima attrice di origine dominicana a vincere un Oscar, merita un approfondimento. Il dramma musicale Emilia Pérez ha emozionato non solo Hollywood, ma anche l’Italia, e in particolare la splendida Cefalù, con un ricordo speciale legato a questa località siciliana normanna, in una testimonianza d’amore sincero.

A Sant’Ambrogio, nel 2023 sono state girate alcune scene della serie From Scratch, tratta dal libro di memorie best seller di Tembi Locke e, racconta la storia di una donna afroamericana che si innamora di uno chef siciliano mentre studia a Firenze, nella fusione di culture che il suo personaggio rappresenta. L’attrice, nota per ruoli iconici di Neytiri in Avatar e Guardiani della Galassia, in lacrime, ha conquistato il cuore del pubblico e della critica, con la sua storia personale di figlia di immigrati, rivendicando con orgoglio le sue radici e il cammino difficile che l’ha portata a raggiungere un traguardo così importante. La sua vita ricca di emozioni e di speranza,si trasforma in un intreccio di culture apparentemente opposte, ma che si fondono e superano ogni barriera, che ha trovato nella Sicilia uno dei suoi palcoscenici più suggestivi. Zoe Saldana, ha iniziato la sua carriera come ballerina, si è imposta al pubblico con film come Il ritmo del successo e Crossroads – Le strade della vita, ed è esplosa con ruoli memorabili come personaggio di Uhura nel film Star Trek che l’hanno trasformata in una delle attrici più ricercate di Hollywood. Il suo discorso ha anche suscitato qualche polemica, per il riferimento alla candidata transgender Karla Sofia Gascon, che era in corsa per l’Oscar come miglior attrice. Zoe Saldana, per il suo impegno, la diversità e l’inclusione ha dimostrato di avere uno straordinario talento versatile nel mondo del cinema. Con 30 candidature e 14 statuette vinte, l’Italia è il paese straniero che ha vinto più Oscar, ma il riconoscimento manca da 11 anni. Il primo è stato Vittorio De Sica nel 1947 con Sciuscià, l’ultimo Paolo Sorrentino con La grande bellezza. Il film proposto dal nostro Paese, Vermiglio di Maura Delpero, non è entrato nella cinquina internazionale. Nell’elenco delle attrici italiane che hanno portato a casa la statuetta c’è Anna Magnani che vinse l’Oscar nel 1956 per La rosa tatuata di Tennessee Williams, dove interpreta una donna siciliana emigrata negli Stati Uniti che vive nel lutto per l’uomo che ha tanto amato. L’altra attrice italiana premiata nella storia degli Oscar è stata Sophia Loren come miglior attrice protagonista per La Ciociara nel 1962. Anche Vittorio De Sica ha avuto varie statuette: dopo Sciuscià, l’Oscar nel 1950 per Ladri di biciclette poi per Ieri, oggi e domani  e Il giardino dei Finzi-Contini nel 1973. Negli anni Novanta gli Oscar sono arrivati in Italia grazie a Nuovo Cinema Paradiso di Giuseppe Tornatore nel 1990 e due anni più tardi per Mediterraneo di Gabriele Salvatores. 

Nel 1999 La vita è bella viene candidato anche come miglior film dell’anno, ma vince come miglior film straniero. Bernardo Bertolucci e al suo kolossal del 1987 L’ultimo imperatore, vinse nove Oscar fra cui quello alla miglior regia. Ennio Morricone, oltre al premio per la carriera, è stato candidato numerose volte e vincitore di un Oscar per la colonna sonora di The Hateful Eight di Quentin Tarantino, nel 2015. A vincere l’Oscar alla carriera sono stati anche Sophia Loren nel 1991, Federico Fellini nel 1993, Michelangelo Antonioni nel 1995, Piero Tosi nel 2014, Lina Wertmuller nel 2020, entrata nella storia come prima regista candidata all’Oscar perTravolti da un insolito destino nell’azzurro mare di agosto.

Il sorriso e poi la delusione di Demi Moore favoritissima per la statuetta di Miglior attrice per la sua interpretazione inThe Substance è stata battuta da Mikey Madison, protagonista di Anora, che non è riuscita a nascondere il suo disappunto quando è stato annunciato il nome della vincitrice.

 

*SiciliaMag

**Adnkronos

Angelo Vincenzo Grasso 

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