Sta per calare il sipario sul secondo grande bando Ater per l’housing sociale a Roma, e con esso si chiude la speranza per centinaia di famiglie. Aperto nell’ottobre del 2024, questo spiraglio verso un futuro più dignitoso ha ormai raggiunto l’ultima, crudele tappa. Lo scorso 3 aprile l’Azienda territoriale per l’edilizia residenziale (Ater) ha reso pubblica la graduatoria ufficiale. Il verdetto divide come una lama chi potrà finalmente accarezzare il sogno di una casa a canone agevolato e chi dovrà rinviare o rinunciare alla speranza della stabilità tanto attesa.
Non tutto è perduto (per alcuni)
Per alcuni cittadini che hanno fatto domanda, la partita non è ancora chiusa. Chi ha ricevuto una richiesta di integrazione dei documenti ha tempo fino al 4 maggio per inviare tutto il necessario. Ma attenzione: chi mancherà l’appello sarà definitivamente tagliato fuori.
Una realtà spietata
Le richieste presentate sono state 384, di queste ben 178 sono state respinte. Un mare di speranzose attese che sono naufragate, spesso per un solo, tragico motivo: un reddito troppo basso per superare la soglia minima richiesta. Più di 100 famiglie sono state escluse per non aver raggiunto il livello economico stabilito, come denunciato a gran voce dai sindacati Unione Inquilini e Uniat.
Rispetto al precedente bando del 2019, le regole sono cambiate. I criteri sono stati rivisti, e soprattutto è stato alzato il reddito minimo richiesto: da 22mila ad almeno 25mila euro.
Ammesse 206 domande ma…
Alla fine, solo 206 famiglie sono state ammesse. Ma gli appartamenti disponibili sono appena 180, distribuiti in edifici a uso misto sparsi per la città. Una corsa feroce, una competizione all’ultimo respiro.
Riscatto dell’immobile
In conclusione, tra gli aventi diritto, ci sarà chi resterà ancora in attesa chissà per quanto. Però, per chi riesce a farcela, il traguardo è straordinario. L’iter prevede un contratto d’affitto di 3 anni + 2, rinnovabile, per una durata di almeno 25 anni. C’è inoltre una buona novità: dopo 7 anni, l’inquilino potrà riscattare l’immobile e i canoni già versati verranno interamente detratti dal prezzo d’acquisto. Una chance irripetibile per trasformare un tetto provvisorio in una casa per sempre.
Foto: difesapopolo.it