Si è svolto a Roma il 20 novembre scorso presso l’hotel Villa Eur il Congresso dei Frati Maristi per definire le linee di condotta della loro Missione. Nutrito il numero dei partecipanti, che hanno ascoltato la traduzione in lingua Inglese dell’iniziativa. La Fondazione per la solidarietà internazionale al servizio dell’infanzia, in un momento così delicato e difficile da gestire soprattutto nelle zone calde, in 16 anni di attività, ha in attivo un patrimonio di tutto rispetto, coprendo con 528 progetti, 68 paesi nel mondo, anche in relazione ai beneficiari. La costruzione di scuole e abitazioni, per le Comunità dei bambini, arricchisce le loro opere, senza trascurare l’attenzione ai casi più urgenti e degradanti, come le violenze fatte nei loro confronti. L’emergenza in Libano ha fatto scattare i meccanismi della solidarietà.
Chi si trova in maggiore difficoltà e vulnerabilità, non può aspettare che i progetti di educazione, difesa e solidarietà, prendano corpo, ma iniziative immediate sui campi di battaglia e nei territori occupati. Il rispetto dell’infanzia, libera dalla violenza e dalla paura, si difende con operatori efficaci nella loro incisività di curare le ferite nel territorio e di sviluppare il potenziale umano. I fanciulli per diventare cittadini a pieno titolo, hanno bisogno di essere assistiti, con tempestività, senza aspettare gli aiuti che arrivano dalla gente per bene. Il riconoscimento dell’Italia, dell’Europa e dell’Organizzazione delle Nazioni Unite, ci impone l’obbligo morale educativo ed economico per riconoscerli come membri attivi delle loro comunità e della società. Lavorare nelle periferie a livello internazionale, è molto difficile, soprattutto perché occorre coordinare al meglio, ciò che arriva di buono dalle idee dei promotori e degli stessi assistiti, che si esprimono solamente con le richieste di aiuto. Promuovendo azioni pacifiche e inclusive nella disuguaglianza imperante ad ogni livello, degli emarginati, i Frati Maristi forniscono un vero soccorso, conforto e cooperazione in costante attenzione, verso chi è meno fortunato di noi.