L’idea della visita a pagamento a uno dei monumenti più visitati al mondo ha già sollevato pareri controversi e Daniele Brocchi, direttore Assoturismo Confesercenti esprime un netto veto alla proposta. La giudica infatti, “un’iniziativa tesa solo a fare cassa. Mettere un prezzo su un bene come la Fontana di Trevi è un segnale negativo, un obolo che verrà utilizzato solo per tappare i buchi di bilancio”.
Visita su prenotazione
Non esiste ancora una concreta ipotesi di applicazione della proposta ma le “voci di corridoio” parlerebbero di un biglietto da 2 euro per 30 minuti, con prenotazione anticipata per l’accesso, che sarà gestito da hostess e steward.
Contenere i flussi per tutelare il Monumento
A proporre un biglietto per visitare la Fontana è stato l’assessore al Turismo Alessandro Onorato e l’idea è stata accolta con favore dal sindaco di Roma, Roberto Gualtieri. Contenere il numero dei visitatori sostiene l’Amministrazione “tutela il monumento dal sovraffollamento, che anche la polizia locale ha definito di difficile controllo”.
Fontana di Trevi – visite su prenotazione – l’ipotesi di Gualtieri
Migliora l’esperienza
Il Campidoglio sostiene che ridurre l’afflusso di persone sarebbe addirittura un vantaggio per i visitatori, poiché favorirebbe una migliore esperienza. Brocchi, storico dell’arte oltre dirigente dell’Associazione, sottolinea che “applicare un ticket e contingentare gli ingressi rischia di snaturare la funzione stessa del monumento. La Fontana di Trevi non è solo un’opera da ammirare, ma un bene culturale immerso nella vita quotidiana della città. Pensare di isolarla o limitarne la fruizione è impensabile”.
Ne subirebbe l’impatto la mobilità
Il direttore di Assoturismo ipotizza poi che l’applicazione dei flussi turistici controllati impatterebbe sulla vita quotidiana dei romani, specialmente dei residenti e delle attività commerciali adiacenti alla piazza. “La gestione dell’area è già problematica, tra traffico, venditori ambulanti e il controllo per l’interdizione ai veicoli. Introdurre ulteriori restrizioni – dice Brocchi – potrebbe peggiorare la situazione e allontanare i residenti.
Spopolamento Centro storico di Roma
Migliorare i servizi
La soluzione, secondo Brocchi, non è limitare gli accessi, ma nel migliorare i servizi, con l’applicazione di norme più efficaci. “Gli amministratori dovrebbero viaggiare di più e osservare come si gestiscono i flussi turistici in altre città del mondo”, dice ancora. Conviene però che il problema del sovraffollamento sia concreto. “La soluzione – conclude – potrebbe essere la creazione di percorsi controllati, come avviene negli aeroporti. Si potrebbero indirizzare i turisti attraverso un sistema di accesso da via San Vincenzo, con uscita su via delle Muratte o piazza dei Cruciferi. Un passaggio snello e rapido davanti alla Fontana. Almeno durante i mesi di alta stagione”.
Foto: Terzo Binario News