10 febbraio 1947 -10 febbraio 2020
di Maria Cristina Marocchi
Dal 2004 la Repubblica ha riconosciuto il 10 febbraio come il “Giorno del ricordo”. Ricordo non solo della tragica fine delle vittime gettate nelle foibe carsiche ma anche dell’esodo di circa 350.000 Italiani che dalle loro terre istriane, fiumane e dalmate furono costretti a fuggire, lasciare le loro case per restare italiani vivi, spezzando così secoli di storia e di tradizioni. La data prescelta si riferisce al giorno in cui nel 1947 furono firmati i trattati di pace di Parigi che assegnarono alla Jugoslavia una buona parte delle terre italiane confinanti con la stessa. Un modo per fare i conti con la Storia italiana del Novecento che per quasi settanta anni è stata dimenticata e trascurata anche nei libri scolastici. Fortunatamente oggi delle foibe e dell’esodo istriano se ne riparla e si rivivono anche in Tv e negli spettacoli teatrali come quelli del grande Simone Cristicchi, “Magazzino 18” ed “Esodo”, o nei film come “Red Land” che ricorda questo storico evento raccontando la vita di Norma Cossetto, una martire dell’epoca e simbolo delle donne uccise. Anche nelle scuole ogni anno si organizzano momenti e incontri con gli esuli e figli di esuli che raccontano e mostrano la vita vissuta o sempre raccontata in casa per non essere dimenticata. A Monterotondo vivono parecchi profughi e i loro discendenti, Maria Antonietta Marocchi è una figlia di emigrati di Capodistria che da circa vent’anni scrive libri riguardanti la storia degli esuli, spesso viene convocata in istituti scolastici per spiegare modestamente una pagina di storia quasi assente ancora nei testi dei nostri giovani.
Negli anni ha dedicato moltissimo tempo a questa situazione, conoscendo persone che anche loro vogliono la verità, come ad esempio lo Storico Giuseppe Parlato, Marino Micich, altro figlio di esuli. A febbraio l’associazione Movimento Nazionale Istria Fiume e Dalmazia ha conferito alla signora una medaglia per il suo impegno nel ricordare i fatti gravi accaduti subito dopo la seconda guerra mondiale nelle terre di cui abbiamo parlato. Uno dei diversi libri è stato recensito da noi: Rose per l’Istria, Fiume e la Dalmazia della BookSprint Edizioni, con la prefazione di Maurizio Belpietro. Di questo testo ne ha parlato Barbara Palombelli a Forum lo scorso anno, complimentandosi con l’autrice che ha tanto faticato per ritrovare la verità e facendo presente che questa pagina di storia deve essere presente nei libri scolastici. Ha ricordato al pubblico proprio la tragica fine di molti militari nei campi di concentramento per malattie, per torture e per fucilazioni dopo processi sommari, come Domenico Grossetti, un parente della scrittrice, poliziotto presso la Questura di Fiume, che venne arrestato il 3 maggio 1945, e fucilato il 16 giugno successivo, unitamente ad altri poliziotti che avevano un’unica colpa: Essere Italiani!
Quest’anno l’evento del ricordo a Monterotondo è stato effettuato la mattina di domenica 9 febbraio al “largo martiri delle foibe” con oltre cento presenze. L’evento è stato organizzato da più persone che negli anni precedenti avevano realizzato singolarmente “il ricordo” e ora insieme hanno notato che veramente l’unione fa la forza. Presente anche il sindaco della vicina Palombara Sabina, Alessandro Palombi, che nel 2012 ha inaugurato nel suo paese una piazza con monumento dedicato ai martiri delle foibe. Fabio Federici, Bruno Gramuglia, Simone Di Ventura, Mirko De Dominicis, Maria Antonietta Marocchi, Giovanni Marocchi, Marco D’Andrea, Valentina Salvi, Alessandro Scaramuzza e tantissimi altri i partecipanti che hanno sfilato in coda per onorare la memoria delle vittime e degli esuli restituendo loro un pugno di terra in modo simbolico. Lettura di ricordi e testimonianze di esuli e discendenti hanno anticipato la classica donazione di una corona e di mazzi di fiori sistemati sotto la targa del piazzale dedicato ai martiri.
Pubblicato su ” I FATTI Area Metropolitana” Edizione di Marzo 2020