Il progetto siciliano Walking leader che aiuta gli anziani ad evitare le cadute

La terza età è quella fase della vita dove il processo d’invecchiamento provoca nel fisico squilibri all’equilibrio ed altre alterazioni che provocano insicurezza ed instabilità della persona. Se è vero che è una condizione inevitabile, è anche vero che si può intervenire per contrastarne gli effetti e conferire maggiore controllo agli over 65, anche grazie al progetto Wolking leader.

Cos’è il progetto Wolking leader

Nasce a Palermo l’iniziativa per la prevenzione alle cadute accidentali degli anziani. Un progetto frutto della collaborazione tra Unità geriatrica del policlinico di Palermo; Dipartimento Scienze psico-pedagogiche; Esercito Sicilia; Gruppo sportivo universitario CUS Palermo. Il progetto Wolking lader punta sull’attività fisica dell’anziano, poiché se questo acquisisce una maggiore capacità di “gestione” del proprio corpo, riuscirà ad evitare gran parte delle cadute.

Quante volte cadono gli anziani

Gli studi ed i monitoraggi nelle Rsa hanno dimostrato che una persona, dopo i 65 anni è soggetta alle cadute almeno una volta all’anno. Naturalmente con l’avanzare dell’età questa statistica è destinata a salire. La caduta spesso avviene nelle mura domestiche, malgrado sia un ambiente noto e familiare. Le conseguenze, specie in presenza di una frattura, possono essere spiacevoli e provocare una serie di disagi fisici e cognitivi, oltre a togliere l’autonomia alla persona. Le cadute in età avanzata poi implicano tempi molto lunghi per le cure e non sempre si arriva a risultati apprezzabili, proprio per la condizione di “usura e indebolimento delle ossa”. Senza parlare poi di quei casi dove l’azione deleteria dell’osteoporosi inibisce fortemente il recupero del paziente.

Le cadute, o almeno molte di queste, si possono evitare se il soggetto possiede o ha recuperato una buona fisicità ed elasticità, ovviamente relativamente all’età. Non è necessario diventare degli emuli di Yuri Chechi o acquisire la flessibilità di Roberto Bolle, ma un sufficiente controllo dell’equilibrio e della stabilità aiuta sicuramente nella prevenzione alle cadute.

Il programma

Il percorso è dedicato agli ultra 60enni che possono aderire volontariamente e gratuitamente per partecipare ad una serie di incontri teorici e pratici mirati alla formazione dell’individuo. I temi che caratterizzano questo percorso sono diversi e tutti connessi al raggiungimento dell’obiettivo. Si va Dalla dieta sana e bilanciata, all’attività fisica. Ma si attraversa anche un iter che porta alla gestione dello stress. I partecipanti sono inoltre sottoposti alla valutazione posturale, grazie a particolari strumentazioni per l’appoggio plantare, la postura, e la biomeccanica del movimento degli arti inferiori. Altra importante fase è quella del “rilevamento tridimensionale” (Spine 3d) per lo studio accurato della colonna vertebrale. Questo sistema evita al partecipante di sottoporsi a radiografie.

La lettura della condizione fisica

Dalle analisi posturali è possibile stabilire quali saranno i processi di attività motoria adeguati al soggetto per la riduzione del declino fisico. Un risultato che conferisce all’anziano il controllo, più a lungo, della propria autosufficienza. Questo stato riflette positivamente sull’aspetto psicologico.

Il professor Mario Barbagallo, direttore dell’Unità operativa complessa di geriatria del Policlinico di Palermo spiega che “il progetto propone un modello di intervento innovativo”. Barbagallo precisa che l’obiettivo principale è l’utilizzo di protocolli di allenamento specifici per il miglioramento della stabilità posturale tesa alla diminuzione del rischio di cadute e infortuni degli anziani.

Perché invecchiando peggioriamo

Le turbe dell’equilibrio sono molto frequenti in età senile per via del cosiddetto declino multisensoriale, che è uno dei fenomeni che caratterizzano il processo d’invecchiamento. Negli anziani le funzioni dei principali sistemi di regolazione dell’equilibrio (visivo, somato-sensoriale e vestibolare) subiscono alterazioni che compromettono la stabilità fisica. Queste alterazioni possono essere anche piuttosto significative e variano da soggetto a soggetto.

I disagi dell’equilibrio sono tra le cause più frequenti di disabilità e di cadute nell’anziano, con tutte le conseguenze che ne derivano. Ecco che allora il miglioramento della stabilità posturale e il recupero di un certo controllo della mobilità aiutano ad evitare problemi di cadute agli anziani.

Foto: lavorincasa.it

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