Rubrica di Economia & Finanza a cura di Mario Rugini
Le nuove evoluzioni sui mercati finanziari
Il contesto economico mondiale risente ancora in modo forte della incertezza legata alla diffusione della Pandemia Covid 19.
La nuova normalità, ossia la fase di “convivenza con il virus”, stenta a decollare perché la diversa diffusione del virus impone strategie nazionali diverse nei modi e nei tempi che si coniugano in modo imperfetto in un contesto di scambi economici internazionali già “raffreddati” dalla spinosa questione dei dazi commerciali tra USA e Cina.
Secondo l’Eurostat a marzo 2020 è stata stimata una riduzione del 16,8%, sia delle esportazioni sia delle importazioni. La forte contrazione su base mensile dell’export è dovuta al brusco calo delle vendite sia verso i mercati extra Ue (-18,5%) sia, in misura meno ampia, verso l’area Ue (-15,2%).
Viene da se che un ulteriore diffusione dei contagi potrebbe determinare ripercussioni simili anche per l’inizio del 2021.
Il 2021 secondo alcune fonti della OMS dovrebbe essere l’anno della diffusione del vaccino anti Covid, ma una azione uniforme ed equilibrata potrà avvenire solo attraverso una forte concertazione delle politiche Globali attraverso un accordo neutro tra le principali potenze mondiali come Stati Uniti, Cina, Russia ed Unione Europea.
Pertanto si profila un 2021 molto incerto perché per poter avere dei livelli di scambio internazionale tali da supportare una crescita economica globale equilibrata si rende necessario una azione corale sul vaccino e poi una forte cooperazione internazionale per superare la questione dei dazi doganali Usa-Cina (esplosa durante l’amministrazione Trump)
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Sul fronte investimenti finanziari probabilmente continueremo ad assistere a tassi di interesse prossimi allo zero e ad una forte volatilità sui corsi azionari.
Tassi di interesse bassi significano rendimenti molto bassi delle obbligazioni e dei titoli di stato, ma anche prestiti e mutui più convenienti.
Il consiglio numero uno per un risparmiatore è quello di rivedere con la Banca le proprie posizioni debitorie cercando di valutare surroghe di mutui e prestiti.
Abbassare il tasso di interesse del proprio mutuo significa potenzialmente pagare una rata più bassa e quindi recuperare liquidità per risparmio e investimento. Le liberalizzazioni consentono di effettuare questa operazione praticamente senza costi aggiuntivi.
Il consiglio numero due per un risparmiatore è quello di incrementare mensilmente o annualmente la componente azionaria del proprio portafoglio non per ottenere un guadagno immediato, ma nell’ottica di conseguire un buon risultato di medio lungo termine.
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I fondi azionari si acquistano in momenti di ribasso e volatilità sui mercati.
Andrebbero privilegiati investimenti con caratteristiche globali, ampia diversificazione settoriale e forte impulso di sostenibilità (green economy) perché sono quelli che normalmente hanno un maggiore valore aggiunto.
Nel concreto in questo momento sarebbe opportuno che un risparmiatore dialoghi con il proprio consulente al fine di rivedere la propria struttura debitoria e analizzare il proprio portafoglio titoli al fine di impostare una valutazione di fattibilità che tenga conto di entrambi gli aspetti sopra menzionati.
Pubblicato su “I FATTI area metropolitana” edizione Dicembre 2020
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