Il sindaco di Guidonia, Lombardo, contro Gualtieri: “non siamo la pattumiera di Roma”

L’impianto di smaltimento rifiuti di via dell’Inviolata a Guidonia Montecelio, sta provocando tensioni tra le amministrazioni locali e attirando critiche da parte di cittadini e associazioni ambientaliste. È infatti stato riaperto temporaneamente con un’ordinanza, su decisione del sindaco di Roma, Roberto Gualtieri. La misura è motivata come “necessaria per affrontare la gestione dei rifiuti della Capitale durante il Giubileo”. È però in contrasto con una sentenza del TAR Lazio e con la decisione della Regione Lazio di non prorogare per l’impianto l’Autorizzazione Integrata Ambientale (AIA).

L’ordinanza di Gualtieri

Il provvedimento, firmato da Gualtieri, nella veste di Commissario Straordinario per il Giubileo, consente l’apertura dell’impianto per 45 giorni, durante i quali sarà adibito esclusivamente a sito di trasferenza. Qui i rifiuti indifferenziati raccolti dall’Ama verranno trasferiti su mezzi più grandi per il trasporto verso altri impianti di trattamento e termovalorizzazione fuori città. Non sono previste attività di trattamento meccanico-biologico (TMB) sul posto.

Ferma opposizione di Lombardo

Il sindaco di Guidonia Montecelio, Mauro Lombardo, ha espresso una netta opposizione, definendo l’ordinanza un atto che “schiaccia i diritti e la dignità della comunità locale”. Lombardo ha ricorda che l’impianto non dispone delle autorizzazioni ambientali richieste, in seguito alla sentenza del TAR Lazio dell’8 gennaio 2025. Sottolinea inoltre che la Regione ha respinto definitivamente la proroga dell’AIA.

“Non saremo la pattumiera di Roma”

Lombardo lo ha detto senza giri di parole: “Guidonia Montecelio non sarà la discarica di Roma”. Il primo cittadino di Guidonia denuncia i rischi ambientali e sociali derivanti dall’uso dell’impianto, anche solo come sito di trasferenza. Ha anche annunciato un nuovo ricorso legale contro l’ordinanza, sottolineando che la battaglia sarà portata avanti con il sostegno di cittadini e associazioni ambientaliste.

Contestazioni e polemiche

La decisione di Gualtieri si inserisce in un contesto già segnato da anni di polemiche sull’impianto dell’Inviolata, considerato un nodo critico nella gestione dei rifiuti della Capitale. La riapertura temporanea è vista come una misura che contrasta sia con le normative ambientali che con i pronunciamenti giudiziari. Le critiche principali si concentrano su due punti. Il primo è una chiara violazione della sentenza del TAR: la riapertura, seppur limitata, viene interpretata come un aggiramento della chiusura disposta dal tribunale. L’altro punto riguarda invece limpatto locale: anche senza trattamenti, il sito può causare problemi come traffico di mezzi pesanti, rumore e rischi ambientali.

La posizione di Gualtieri

Gualtieri ha difeso la decisione, definendola una soluzione straordinaria e temporanea per evitare un peggioramento della crisi dei rifiuti a Roma, accentuata dalle esigenze connesse al Giubileo. Ha anche rassicurato che il sito sarà chiuso al termine dei 45 giorni e non verranno effettuate operazioni di trattamento.

Un problema più ampio

Questa vicenda riflette le difficoltà croniche di Roma nella gestione dei rifiuti, con una dipendenza da soluzioni di emergenza e l’impiego di siti esterni, che alimentano conflitti con i territori coinvolti.

Una scelta obbligata

La scelta di utilizzare l’impianto di Guidonia come sito di trasferenza pone l’accento, se ancora ce ne fosse bisogno, sull’incapacità di Roma di gestire autonomamente i propri rifiuti. L’amministrazione capitolina difende questa misura definendola necessaria. Le autorità e i cittadini di Guidonia però, rivendicano il diritto di proteggere il loro territorio da decisioni percepite come arbitrarie e dannose. Saranno ancora i tribunali che dovranno dirimere la questione sulla gestione dei rifiuti a Roma e nel Lazio, segnando un ulteriore episodio nelle complesse vicende ad essi legati.

Foto tratta da: Agenzia Nova

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