Il tassista che denunciava i colleghi No Pos, alla fine l’hanno cacciato

Lui è Roberto Mantovani (RedSox), il tassista bolognese che ha innescato una lotta contro i colleghi che rifiutano pagamenti con Carta di credito. Ha subito intimidazioni e minacce e anche danni (gomme bucate) e lettere con escrementi. La cooperativa Cotabo lo scorso dicembre gli diede 7 giorni di sospensione dal servizio. Adesso RedSox è stato espulso dalla cooperativa di taxi. “Reiterate condotte di diffusione di notizie non corrispondenti al vero, volte a ledere in modo esplicito la reputazione della cooperativa, dei suoi amministratori e degli altri soci”. Questo il motivo del provvedimento disciplinare.

La Cotabo fa inoltre sapere che a Mantovani viene contestato di aver innescato una campagna mediatica contro la cooperativa.

La risposta pubblica all’espulsione

Sul social X, lui commenta: “Non ho parole. Ma c’è tutto il tempo per trovarle, nelle sedi opportune, insieme a tutta la vicenda degli incassi trasparenti che ha fatto infuriare i colleghi. Ora nelle loro chat segrete saranno passati dagli insulti ai festeggiamenti”.

In passato aveva dichiarato: “Annuncio la mia battaglia e dura resistenza contro una fetta della mia categoria/corporazione. Lotto contro quel lembo marcio e fascista, egoista e NoPos, diffamatorio e razzista che mi circonda, che mi attacca e mi isola sempre di più”.

Morale della storia

Non ci si può mettere contro un organizzazione della quale si fa parte, nemmeno se animati da sentimenti di giustizia e onestà. Le vie sono due: o si diviene complici e si adottano le stesse pratiche, oppure si esce dal gruppo e si dichiara aperta la battaglia. Per ora Roberto Mantovani paga sulla sua pelle il suo comportamento che l’Azienda definisce lesivo e menzognero. Come lui stesso dice, sarà nelle sedi opportune che verranno valutate le sue ragioni e quelle della cooperativa.

Foto dal profilo X di Roberto Mantovani

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