Per l’effetto di un’aggiunta di fondi da parte del Dipartimento Scuola, il V Municipio della Capitale ha potuto garantire il servizio OEPAC ad altri 74 bambini e bambine che erano in graduatoria. Questa inclusione ha così azzerato le richieste del 2024. I minori che potranno usufruire del servizio di supporto educativo per l’autonomia e la comunicazione nelle scuole sono quindi saliti a 803.
Servizio educativo al diritto allo studio, all’autonomia e all’inclusione scolastica
Questo servizio di Roma Capitale consente l’ottenimento dell’assegnazione dell’OEPAC (Operatore Educativo per l’Autonomia e la Comunicazione). Il suo scopo è garantire la piena integrazione scolastica degli alunni e delle alunne con disabilità certificata o in via di certificazione (legge 104/1992). Il principio generale è assicurare il diritto allo studio, garantendo l’autonomia e l’inclusione dei minori con disabilità attraverso il coordinamento strategico e operativo. A tale scopo concorrono l’Amministrazione capitolina, gli Uffici e servizi delle ASL, le famiglie, le istituzioni scolastiche e soggetti del Terzo Settore che forniscono il personale OEPAC.
A chi è rivolto
Il servizio è destinato a chi risiede a Roma e frequenta la scuola nel territorio di uno dei Municipi di Roma Capitale. Quindi: la scuola dell’infanzia, la scuola primaria, la scuola secondaria di I grado. Siano esse statali o paritarie. L’Amministrazione capitolina provvede attraverso i Municipi ad attivare accordi con i Comuni della Città Metropolitana per garantire il servizio a residenti a Roma che frequentano scuole nei Comuni della Città. E a residenti in uno dei Comuni della Città Metropolitana, che frequentano scuole di Roma.
Soddisfazione del presidente e dell’assessora alla scuola del V Municipio
Con una nota congiunta il minisindaco del V Municipio, Mauro Caliste e l’assessora alla Scuola Cecilia Fannunza, hanno espresso soddisfazione per l’inclusione al servizio dei 74 bambini. “Tra i nostri obiettivi primari c’è l’inclusione scolastica dei bambini più fragili. Ora, grazie a questa integrazione di fondi, abbiamo potuto rispondere concretamente ai bisogni di tante famiglie. Siamo riusciti quindi a garantire a tutti coloro che avevano fatto richiesta, il servizio essenziale per il diritto allo studio e la piena partecipazione alla vita scolastica”.
Nella nota, Caliste e Fannunza tengono a sottolineare che “l’Amministrazione municipale è assolutamente motivata a continuare a lavorare affinché nessuno resti indietro. Proprio perché l’inclusione divenga sempre più un valore concreto all’interno delle scuole del territorio”.
Una fase d’intervento conclusa bene
Un capitolo di una vicenda andata a buon fine, e di ciò ne siamo tutti lieti. Ma quello che lascia un leggero velo di perplessità è che cose del genere non dovrebbero essere “una notizia”, ma la normalità. Appare singolare dover sentirsi felici perché tutti hanno avuto le stesse opportunità, quando invece dovrebbe essere una cosa ovvia. Senza però far inutili polemiche limitiamoci a godere del risultato, giacché i destinatari sono dei minori fragili.
Foto tratta dalla pagina Facebook di Cecilia Fannunza