Immigrati o italiani? Chi delinque di più nel nostro Paese

Il convincimento comune è che gli stranieri presenti sul nostro territorio apportano maggiore incidenza alla criminalità. La tendenza a pensare che i tanti immigrati siano l’elemento significativo della percentuale di reati, ci induce a credere che le azioni delinquenziali siano di gran lunga perpetrate per mano di stranieri. Proviamo ad analizzare i dati disponibili per fare chiarezza.

Il “mare magnum” dei numeri

A seconda dell’istituto che stila report e snocciola percentuali, i dati sugli “arrivi” e sulle persone che restano in Italia, differiscono tra loro anche in maniera significativa. Questo non per volontà di diffondere informazioni alterate ma solo perché gli elementi considerati sono soggetti a diversi aspetti valutativi.

Comunque vengano letti però, questi dati mostrano chiaramente che ormai da anni in Italia la presenza di cittadini immigrati è una costante dai contorni incontenibili. La “sistemazione” e la gestione sociale di queste persone non è sempre di facile attuazione e molti cittadini stranieri si ritrovano allo sbando e finiscono col delinquere per sopravvivere.

Quanti sono gli stranieri?

Come anticipato, una risposta precisa non c’è, tuttavia secondo l’Ispi (Istituto studi di politica internazionale) gli stranieri in Italia nel 2023 sono oltre 5 milioni. Gli irregolari sarebbero circa mezzo milione. L’Ispi pubblica questi valori nel 2° quadrimestre dell’anno e riunisce i dati Istat e quelli della Fondazione Ismu (Iniziative e studi sulla multietnicità).

Più stranieri, più reati?

Questa affermazione è smentita dalla ricerca del Censis che mostra come le denunce dei reati siano calate del 25% nel periodo dal 2012 al 2022. Anche l’associazione Antigone, in un sua ricerca sulla popolazione carceraria, ha evidenziato che la presenza di cittadini stranieri è scesa sia nei valori percentuali che in termini relativi. Questo dimostrerebbe che all’aumentare del numero degli stranieri non corrisponde un aumento dei reati.

Il numero degli stranieri nelle carceri

Malgrado i risultati di diverse associazioni evidenziano che non esiste una crescita di reati relativa al numero degli stranieri in Italia, le percentuali di cittadini immigrati nelle patrie galere sono inquietanti. L’approssimazione (dati relativi ad agosto 2023) è di oltre il 31% di cittadini provenienti da altri Paesi. Va tenuto conto che gli stranieri sono circa l’8,5% della popolazione residente in Italia. Ci sono però delle diversità fondamentali, al Nord-Italia la percentuale di reclusi stranieri aumenta notevolmente. In Liguria è del 56% e in Lombardia e in Emilia Romagna le percentuali oscillano intorno al 45%.

Perché

La forte presenza di immigrati in carcere ha una spiegazione piuttosto ovvia: la mancanza di una residenza. Molti stranieri sono in carcere per reati che prevedono pene alternative come gli arresti domiciliari, ma per chi non ha fissa dimora la soluzione resta la reclusione. Questo problema contribuisce inoltre al sovraffollamento carcerario.

C’è poi un secondo aspetto da considerare. Dagli ultimi dati disponibili (2017), le denunce a stranieri irregolari sono 33 volte superiori a quelle degli italiani, Mentre per gli immigrati regolari le denunce sono superiori di solo 1,5 volte. Il fenomeno quindi non esiste coi residenti regolari, che delinquono più o meno come gli italiani. In ultimo, è da mettere in conto che le percentuali dei reati relativi agli stranieri irregolari sono per forza di cose viziate dal reato di “immigrazione clandestina”.

L’analisi dell’Ispi

“Sono gli stranieri irregolari coloro che compiono più reati degli italiani, e non tutti gli stranieri”, è l’analisi finale dell’istituto, che conclude che malgrado l’aumento degli stranieri, il numero dei reati è rimasto pressoché invariato nel tempo.

L’associazione Antigone

La differenza tra reati commessi da stranieri e da italiani, precisa l’Associazione, è significativa. Le condanne a stranieri per reati contro il patrimonio sono quasi il 26%. Quelle per reati contro la persona sono il 22%. E nell’ambito degli stupefacenti la percentuale è del 18%. Al 31 dicembre 2021, i detenuti stranieri accusati per reati di associazione mafiosa erano lo 0,7% contro il 5,7% degli italiani. La stragrande quantità dei reati degli stranieri rientrano nella microcriminalità come appunto lo spaccio e i furti, che sono molto spesso determinati dall’indigenza.

Rimpatriare gli immigrati clandestini

La soluzione sarebbe ovviamente il rimpatrio degli irregolari, ma è più retorica che pratica, sostiene L’Ispi (analizzando i dati del 2022) e spiega che per rimpatriare tutti gli stranieri senza permesso di soggiorno occorrerebbero 122 anni. Lo scorso anno sono state rimpatriate 2.500 persone a fronte di centinaia di migliaia di irregolari. Queste persone ricevono anche più decreti di espulsione ma restano in Italia…

Alcuni irregolari ripiegano in lavoretti occasionali dove però sono fortemente sfruttati e così molti scelgono attività di microcriminalità.

Foto: nonsolomarescialli.it

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