Impennata di contagi, Musumeci: “Possibile coprifuoco e chiusura degli ingressi in Sicilia”

Adesso i dipendenti regionali sono risorse da valorizzare. Tre giorni dopo aver detto, come riporta repubblica.it, che “il 70 per cento dei dipendenti è inutile” il presidente della Regione Nello Musumeci cambia idea e convoca una lunga riunione per avviare una “riorganizzazione del personale” che si traduce in promozioni di massa e in una redistribuzione fra uffici: l’annuncio arriva al termine dell’incontro con l’assessora alla Funzione pubblica Bernardette Grasso, la segretaria generale Maria Mattarella, il capo di gabinetto della presidenza Vitalba Vaccaro, i dirigenti generali dei dipartimenti della Funzione pubblica, Agricoltura e Beni culturali Carmen Madonia, Dario Cartabellotta e Sergio Alessandro, il capo dell’Ufficio legislativo e legale Giovanni Bologna e il presidente dell’Aran Sicilia, Accursio Gallo, e spiazza i sindacati, che dopo gli attacchi di inizio settimana avevano convocato per lunedì una manifestazione contro il governatore (l’hanno indetta Fp Cgil, Cisl Fp, Uil Fpl, Cobas Codir e Sadirs) e hanno iniziato a raccogliere le adesioni per una querela collettiva l’ha fatto il Siad Cisal.

“Fino a quando Musumeci non convocherà le organizzazioni sindacali – frenano dunque Dario Matranga e Marcello Minio del Cobas Codir – non ritiriamo la protesta”.

Tant’è, però. “Il governo regionale – specifica Palazzo d’Orléans in una nota – in coerenza con la direttiva già emanata dopo il suo insediamento nel 2018, esaurita la fase del rinnovo contrattuale del comparto, intende procedere con la riclassificazione del personale dipendente. Dopo avere reperito le necessarie risorse finanziarie, è stato avviato il percorso che tende a premiare il merito, consentendo così un adeguato utilizzo dei dipendenti in ragione del proprio titolo di studio e delle professionalità acquisite”.

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Attualmente i dipendenti regionali sono divisi in quattro fasce: l’ipotesi è accorparle in tre, promuovendo a quella superiore chi si trova più in basso. Ora bisognerà convocare i sindacati per definire il percorso, su un terreno reso però impervio proprio dalle dichiarazioni di Musumeci: naturale dunque che la stessa nota di Palazzo d’Orléans preveda un confronto “che si spera senza pregiudizio”.

Musumeci, dal canto suo, adesso rivendica anche le ultime mosse: “Passiamo dalla denuncia alla proposta, che punta a fare spazio alla meritocrazia e alla redistribuzione del personale – scandisce – ponendo fine a uffici con esubero di dipendenti che saranno, invece, destinati ad attività e strutture assai carenti di risorse umane. Entro qualche mese contiamo di definire il percorso e concretizzare gli obiettivi”.

Contrordine: i dipendenti regionali non sono più inutili. Bisognerà valorizzarli.

“Provvedimenti restrittivi e chiusura per il covid? Non siamo ancora in condizioni di emergenza ma ci stiamo avvicinando. Noi non escludiamo nuove misure”. Alla domanda se già si pensa a bloccare gli ingressi in Sicilia dalle altre regioni, ha risposto: “Non lo escludo assolutamente. E’ chiaro che un provvedimento del genere andrebbe concordato con il Governo centrale”. “Noi abbiamo chiuso l’Isola impedendo l’accessibilità al 92 per cento nei mesi drammatici della prima fase e non escludiamo di poterlo fare anche con altre misure restrittive nei prossimi giorni.

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