Bonus da 1.000 euro a quanti abbiano pagato regolarmente i contributi, come riporta trendonline.com, all’Inps. E’ una della novità del nuovo Decreto Ristori 5, il decreto Salva Imprese. Il 2021 dovrebbe presentarsi come l’anno della riscossa, quello in cui le imprese, gli autonomi ed i titolari di una partiva Iva possano riprendere completamente la propria attività.
L’intento del Decreto Ristori quinquies è proprio quello di gettare un salvagente alle imprese: saranno messi in campo tutta una serie di iniziative, che dovrebbero favorire il salvataggio delle imprese. E’ previsto un pacchetto di norme che dovrebbero favorire il risanamento, appunto, delle imprese attraverso un pacchetto completo di norme che avrebbero lo scopo agevolare il loro risanamento e contemporaneamente tutelare i creditori. Una delle strade che potrebbe essere percorsa è quella della semplificazione e dell’ampliamento dell’accesso ad una serie di piani di risanamento.
Bonus 1.000 euro: la nuova tranche di aiuti!
Uno dei capitoli più importanti del Decreto Ristori 5 è il bonus 1.000 euro previsto per i titolari di Partita Iva e per i lavoratori autonomi. In altre parole è prevista una nuova tranche di aiuti: il 2021 non sarà solo e soltanto un anno bianco contributivo, ma arriverà anche un nuovo bonus da 1.000 euro. Ad annunciarlo è stato Luigi Di Maio, Ministro degli Esteri, che ha anche spiegato che per tutto l’anno appena cominciato lo Stato si prenderà l’incarico di versare i contributi degli autonomi e di ogni singola Partita Iva.
Ad essere interessati dalla nuova misura saranno quanti hanno un reddito fino a 50.000 euro l’anno e che, nel corso del 2020, abbiano subìto un calo del fatturato del 33% a causa dei vari lockdown, che hanno bloccato l’Italia. Lo Stato si prenderà cura di versare i contributi dovuti all’Inps, ma è anche previsto un bonus del valore di 1.000 euro, per quanti siano titolari di una Partita Iva da almeno tre anni ed abbiano versato – nel passato – regolarmente i contributi all’Inps. In questo caso – per poter ricevere il bonus 1.000 euro – gli interessati devono aver registrato una perdita di fatturato pari ad almeno il 50% rispetto ai redditi che hanno realizzato nel corso degli ultimi tre anni.
Arriva anche la pace fiscale!
A spiegare nel dettaglio e ad anticipare ampiamente quanto è stato previsto nel nuovo Decreto Ristori Quinques ci ha pensato Laura Castelli, Viceministro all’Economia, che nel corso di un lungo post su Facebook, ha spiegato come funzioneranno le misure appena introdotte. Il nuovo decreto contiene anche una nuova pace fiscale, che per il 2021 sarà caratterizzata dalle seguenti misure:
saldo e stralcio per il 2021 delle cartelle esattoriali;
per dare respiro ai contribuenti saranno rottamate le cartelle dal 2016 al 2019. Questa misura è rivolta ai contribuenti che si trovano in difficoltà ed hanno delle posizioni aperte con il fisco, determinate da delle morosità incolpevoli;
saranno, inoltre, rinviate le cartelle esattoriali per quanti sono in difficoltà e scontate per quanti non siano in grado di pagare.
Il nuovo decreto legge ha anche provveduto a mettere a disposizione dei lavoratori autonomi, delle imprese e delle aziende qualcosa come 1,5 miliardi di euro. Queste risorse serviranno per dare un aiuto economico a quanti abbiano registrato un calo di fatturato a causa della pandemia. Saranno, inoltre, allargate le maglie a quanti hanno dovuto chiudere mentre c’erano le feste natalizie a causa dei provvedimenti presi dal Governo, come ad esempio gli impianti sciistici.
Bonus 1.000 euro: un importante aiuto per tutti!
Laura Castelli è abbastanza precisa nell’esprimere il proprio pensiero.
INPS, Bonus 2021 da 1000 euro a gennaio: come richiederli e requisiti
La strada su cui proseguire è chiara, passa per il rifinanziamento di misure importanti, che abbiamo già messo in campo, come il contratto di espansione o quelle per la liquidità, ma non può prescindere da un pacchetto Salva Imprese – spiega la Castelli -. Norme che intervengano, anche attraverso l’ampliamento delle possibilità di accesso ai piani di risanamento e alle procedure concorsuali, per favorire il risanamento delle imprese e la tutela del creditore. O ancora, da una riforma complessiva del Fisco, che semplifichi il rapporto tra lo Stato, i cittadini e le imprese, e porti ad un abbassamento della pressione fiscale, proseguendo su quella strada che già abbiamo intrapreso.