INPS, arrivano Bonus da 800 e 1000 euro: erogazione immediata e requisiti

Bonus Bonus Bonus. Il 2020 lo ricorderemo come l’anno della pandemia e l’anno dei Bonus.

Il Decreto Ristori Quater è stato approvato dal Consiglio dei Ministri e il 30 novembre ha visto la pubblicazione in Gazzetta Ufficiale.

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Il Ministro dell’Economia e delle Finanze, Roberto Gualtieri, dalla sua pagina Facebook si fa portavoce del Governo e parla ai lavoratori con parole incoraggianti, che anche se inevitabilmente distanti, tentano di ricreare qualcosa di simile all’atmosfera del Natale: Non siete soli, lo Stato è al vostro fianco.

E allora via al rafforzamento e all’ampliamento dei sostegni ai lavoratori, ai professionisti e alle imprese italiane messe alla prova dalla tempesta Covid.

Fra i numerosi provvedimenti, troviamo anche aiuti una tantum destinati agli stagionali, ai lavoratori dello spettacolo e dello sport. Due bonus, da 1.000 e 800 Euro di cui in questi mesi si era già trattato, e di cui molti lavoratori hanno già fruito delle proroghe previste dai precedenti Decreti.

Il Bonus INPS da 1.000 Euro per gli stagionali, intermittenti e spettacolo
Buona parte dell’economia ha sofferto e sta soffrendo. Turismo, spettacolo e sport sono fra le categorie che, secondo il pensiero del Governo, hanno subito maggiormente gli effetti dirompenti della pandemia. Proprio ai lavoratori appartenenti a questi settori, il Ristori Quater ha previsto il rinnovo delle indennità previste nel primo Decreto Ristori.

L’indennità onnicomprensiva di 1.000 Euro viene riconosciuta per il mese di dicembre 2020 ai

Lavoratori dipendenti stagionali del settore turismo e degli stabilimenti termali che hanno cessato involontariamente il rapporto di lavoro nel periodo compreso fra il 1° gennaio 2019 e il 30 novembre 2020,
Lavoratori in somministrazione, impiegati presso imprese utilizzatrici operanti nel settore del turismo e degli stabilimenti termali, la cui attività sia cessata involontariamente nel medesimo periodo,
Lavoratori dipendenti stagionali appartenenti a settori diversi da quelli del turismo e degli stabilimenti termali, la cui cessazione involontaria sia avvenuta fra il 1° gennaio 2019 e il 30 novembre 2020,
Lavoratori intermittenti,
Lavoratori autonomi occasionali, privi di partita IVA,
Lavoratori dello spettacolo,
Lavoratori incaricati alle vendite a domicilio con reddito annuo 2019 superiore ai 5.000 Euro e titolari di partita IVA attiva.
Le modalità di erogazione sono le medesime a quelle applicate solitamente nei casi di proroga delle indennità. I lavoratori che in precedenza hanno già percepito l’indennità, non dovranno fare nulla, in quanto il Bonus di 1.000 Euro sarà erogato dall’INPS in maniera automatica.

Gli altri lavoratori che invece non hanno fruito del precedente Bonus dovranno inoltrare domanda specifica all’INPS, esclusivamente online dal sito Web istituzionale, tramite le proprie credenziali, oppure tramite patronato o centri di assistenza fiscale CAF.

Il termine di presentazione della domanda online all’INPS, dell’indennità onnicomprensiva per stagionali e intermittenti, è fissato al 15 dicembre 2020.

L’indennità onnicomprensiva è stata finanziata dal Governo con 466,5 milioni di Euro per il 2020.

Ancora in ambito del settore turismo e spettacolo, il Decreto Ristori Quater stanzia ulteriori 10 milioni di Euro al fondo destinato alle agenzie di viaggio, tour operator, nonché guide e accompagnatori turisti.

Altri 90 milioni di Euro saranno utilizzati a incrementare il fondo emergenze spettacolo, cinema e audiovisivi.

Il Bonus INPS da 800 Euro per i lavoratori dello sport
Analogo rinnovo, previsto dal Ristori Quater, anche per il Bonus destinato ai collaboratori sportivi.

Il rinnovo dell’indennità una tantum di 800 Euro, per il mese di dicembre 2020, è riconosciuta ai lavoratori che a causa dell’emergenza epidemiologica hanno visto cessare i propri rapporti di collaborazione con:

Il Comitato Olimpico Nazionale (CONI),
Il Comitato Italiano Paralimpico (CIP),
Le federazioni sportive nazionali,
Gli enti di promozione sportiva riconosciuti dal CONI e dal CIP,
Le società e associazioni sportive dilettantistiche,
Le discipline sportive associate.
Dall’articolo n. 5 del Decreto apprendiamo, inoltre, che ai fini dell’erogazione dell’indennità da 800 Euro, vengono considerati cessati tutti i rapporti di collaborazione scaduti entro il 30 novembre 2020 e non rinnovati.

Anche in questo caso i lavoratori che hanno già beneficiato delle precedenti indennità di marzo, aprile, maggio e giugno, riceveranno l’importo automaticamente nelle modalità di accredito prescelte. Tutti gli altri lavoratori che ancora non hanno fruito della misura di sostegno sono tenuti a inoltrare domanda.

È importante precisare che per i lavoratori dello sport, il monitoraggio e l’intera gestione delle domande e della successiva erogazione dell’indennità è affidata alla società Sport e Salute S.p.a anziché all’INPS.

Il termine di presentazione delle domande sulla piattaforma di Sport e Salute S.p.a, unitamente all’autocertificazione del possesso dei requisiti richiesti ai beneficiari, è il 7 dicembre 2020.

Per il mese di dicembre sono stati stanziati 170 milioni di Euro destinati al Bonus da 800 Euro per i lavoratori dello sport. Sport e Salute S.p.a. procederà al monitoraggio del rispetto del limite di spesa, e qualora si verificassero scostamenti rispetto a tale limite, non verranno prese in considerazioni altre domande.

Ancora per quanto riguarda il settore dello sport, con il Decreto Ristori Quater, l’Esecutivo ha stanziato ulteriori 92 milioni di Euro a rinforzo della dotazione del Fondo unico per il sostegno delle associazioni e società sportive dilettantistiche.

Le proroghe del Ristori Quater nelle zone rosse
Il Decreto Ristori Quater, pubblicato da poche ore in Gazzetta Ufficiale, suscita già qualche polemica. Prima fra tutte, quella sui tempi di pubblicazione che hanno oltrepassato la data del 29 novembre, momento in cui alcune regioni (Calabria, Lombardia e Piemonte) sono passate da zona rossa a zona arancione.

Ma forse è meglio fare un passo indietro. L’articolo 1 del Ristori Quater ha confermato le anticipazioni che erano trapelate circa la proroga del termine di versamento della seconda rata, o unica rata dell’acconto delle imposte sui redditi e dell’IRAP per i soggetti esercenti attività d’impresa, arte o professione.

Il termine di scadenza è slittato dal 30 novembre al 10 dicembre 2020 per tutti. Per le attività, invece, che sono oggetto delle nuove misure di contenimento, e che rientrano nelle cosiddette zone rosse, e per aziende che nel 2019 hanno dichiarato un fatturato inferiore ai 50 milioni e nel 2020 hanno registrato un calo dei ricavi superiore al 33% causa Covid, la proroga dei termini di versamento arriva al 30 aprile 2020.

Il Decreto, proprio al fine di sciogliere il nodo del passaggio da zona rossa a zona arancione di alcune regioni, specifica che fa testo la situazione alla data del 26 novembre, quindi precedente la data di pubblicazione in Gazzetta. Tuttavia, molte aziende che a quella data erano ancora in zona rossa e avevano tenuto conto della scadenza del 30 novembre, si erano già messe in regola con i versamenti delle imposte.

Per questi casi, l’articolo 1 comma 5 del Ristori Quater, offre una laconica risposta: ‘Non si fa luogo al rimborso di quanto già versato’.

Ma questa non è l’unica obiezione mossa a proposito della proroga delle scadenze Irpef, Ires e Irap.

Il rinvio al 10 dicembre dei pagamenti non è sufficiente
Obiettivamente, le proroghe concesse alle aziende che operano nelle aree non caratterizzate da uno scenario di massima gravità, sono davvero di piccola entità. Dal 30 novembre, il termine di versamento si sposta al 10 dicembre, ovvero una decina di giorni che costringono comunque l’adempimento all’interno di una finestra temporale ancora coinvolta dal pieno della seconda ondata epidemiologica.

È quanto sostiene Massimo Miani, presidente del Consiglio Nazionale dei Commercialisti, come riporta il Fatto Quotidiano. Il rinvio dei versamenti al 10 dicembre è insufficiente, afferma, e numerosissime sono le segnalazioni degli iscritti in affanno che richiedono di avere più tempo a disposizione per regolarizzare le proprie posizioni contributive.

L’invito al Governo è, dunque di disporre un rinvio dei termini per la presentazione delle dichiarazioni fiscali che vada almeno all’inizio del 2021 e non si limiti a 10 giorni.

Ristori quater e piani di rateizzazione decaduti
Altra misura interessante offerta dal nuovo Decreto è quella che è già stata definita e riconosciuta come la rottamazione quater. Fino alla data del 31 dicembre 2021, i contribuenti decaduti dai piani di rateizzazione potranno inoltrare una nuova domanda di dilazione delle cartelle esattoriali.

Ma non è tutto. La soglia dei 60 mila Euro di debito, sopra la quale è richiesta la dimostrazione della temporanea situazione di obiettiva difficoltà, viene innalzata alle somme iscritte a ruolo superiori ai 100 mila Euro.

Si conferma, inoltre, anche nel Decreto Ristori Quater, l’ampliamento del periodo di tolleranza alla decadenza del beneficio di dilazione. Si decade dal beneficio di rateizzazione in caso di mancato pagamento di 10 rate anche non consecutive, anziché 5, come previsto nel periodo pre-Covid.