INPS, Assegni familiari da luglio cambiano: i nuovi importi

Stanno arrivando i Bonus 600 euro, come riporta trendonline.com, per i lavoratori che fanno richiesta domanda.

I nuclei familiari di alcune categorie di lavoratori (dipendenti, pensionati o assimilati) possono beneficiare di una prestazione economica erogata dall’INPS chiamata assegno nucleo familiare (abbreviato ANF). La procedura per la richiesta del contributo 2020/2021 è cambiata dal 1° aprile 2020, passando da cartacea a online (ad eccezione dei lavoratori agricoli), così come è cambiato il calcolo degli importi. Ogni anno – secondo quanto disposto dalla legge 153/88 – l’INPS rivede le tabelle per il calcolo degli importi. Queste ultime, infatti, fanno riferimento al calcolo dell’indice di variazione dei prezzi al consumo dell’Istat, che ha presentato una variazione dello 0,5% nel periodo compreso tra il 2018 e il 2019. Per poter beneficiare del contributo, le categorie dei lavoratori elencate precedentemente devono possedere determinati requisiti ai quali corrispondono effettivi importi di assegno. Le novità di quest’anno riguardano la procedura di richiesta del sostegno economico e il calcolo dell’ammontare complessivo del contributo.

Assegni familiari e assegni al nucleo familiare
Gli assegni al nucleo familiare vengono attribuiti a particolari categorie di lavoratori che presentano una richiesta all’INPS: trattasi di lavoratori dipendenti, pensionati o assimilati. La domanda può essere presentata anche da lavoratori subordinati, para subordinati o ricevitori di ammortizzatori sociali. Quando si parla, invece, di assegni familiari si intendono quei contributi che vanno a beneficio dei nuclei familiari esclusi dai precedenti sostegni (mezzadri, coloni, ecc…).

Un’altra tipologia di contributi erogati dai Comuni, anziché dallo Stato, va invece a beneficio delle madri disoccupate o casalinghe che hanno sotto tutela un minore. Gli assegni familiari, infine, possono andare anche a beneficio di quei nuclei familiari legati dal rito di unione civile (ai sensi dell’equiparazione ai diritti dei coniugi introdotta con la Legge Cirinnà). Si tratta di un contributo economico che va a sommarsi ai redditi percepiti dal lavoro, dalla pensione o da sussidi di disoccupazione (NASPI) e che viene erogato direttamente dal datore di lavoro nella busta paga.

Nuova procedura per l’anno 2020/2021
La circolare numero 45 del 20 marzo 2019 ha specificato che la domanda di presentazione della richiesta di assegno nucleo familiare potrà essere presentata unicamente in via telematica seguendo una nuova procedura che prevede la compilazione del nuovo modulo ANF/DIP SR 16 online. Quest’ultimo riguarda i lavoratori dipendenti di aziende che operano in settori privati escluso quello agricolo ed è subordinata alla richiesta stessa del lavoratore. Qualora all’Inps non pervenga alcuna domanda da parte del lavoratore interessato, quest’ultimo non potrà in alcun modo beneficiare del contributo. L’erogazione, invece, rimane a carico del datore di lavoro attraverso il pagamento della retribuzione (salvo casi eccezionali per i quali è l’Istituto a erogare direttamente la somma dovuta).

Il calcolo degli importi degli Assegni Familiari
Un’altra importante novità nella presentazione della domanda per l’assegno familiare riguarda invece il calcolo degli importi. Questa procedura permette di determinare un ammontare di denaro che tiene conto di diversi parametri tra i quali il numero dei componenti del nucleo familiare, ma anche la tipologia del nucleo e il reddito complessivo della famiglia stessa. L’Istituto ha previsto importi di assegno crescenti per quei nuclei familiari in possesso di reddito decrescente, mentre l’assegno tende ad azzerarsi all’aumentare del reddito complessivo disponibile. Il rapporto tra le due variabili risulta dunque inversamente proporzionale. Sono altresì previsti importi favorevoli per quelle tipologie di nuclei familiari comprendenti individui inabili o caratterizzati da un nucleo monoparentale. La circolare numero 60 del 21 maggio 2020 mette in chiaro che le modalità per il calcolo dell’assegno sono valide per il periodo che decorre dal 1° luglio di ogni anno fino al 30 giugno dell’anno seguente.

A calcolare l’ammontare del contributo che il lavoratore richiedente si troverà nella busta paga sarà l’INPS e non più il datore di lavoro. L’Istituto risponderà al richiedente accogliendo o rifiutando la sua richiesta e valutando l’ammontare del contributo calcolato dal datore sulla base delle tabelle ANF assegni familiari 2020/2021. I redditi da considerare sono quelli che concorrono al calcolo dell’IRPEF (al lordo di detrazioni d’imposta, oneri deducibili e ritenute erariali). Sono da prendere in considerazione anche i redditi esenti da imposta qualora superino l’ammontare complessivo di 1.032,91 euro. Infine, il reddito complessivo del nucleo familiare deve derivare almeno per il 70% da lavoro assimilato o dipendente.

Nuovi limiti di reddito decisi dall’INPS
In ottemperanza alle norme di perequazione automatica delle pensioni, si è resa necessaria una revisione del Fondo pensioni lavoratori dipendenti. Quest’ultimo fissato il 1° gennaio 2020 e valido per l’intero anno ammonta a un totale mensile di 557,99 euro. Pertanto, i limiti di reddito da considerare per il calcolo dell’assegno ai fini dell’accertamento del familiare a carico (senza autosufficienza economica) risultano suddivisi in due gruppi. Per il genitore, il coniuge o il figlio l’ammontare complessivo è di 725,39 euro, mentre per due genitori ed equiparati sale a 1.269,43 euro.

Tabelle INPS per il calcolo dell’assegno familiare
Periodicamente l’INPS elabora le tabelle sulla base delle quali stabilire l’ammontare dell’assegno familiare che deve tenere conto del numero di componenti del nucleo familiare, della tipologia e del reddito complessivo dello stesso. Per determinare autonomamente l’ammontare del contributo, occorre consultare le suddette tabelle che fanno riferimento alla variazione dell’indice dei prezzi al consumo stilato dall’ISTAT. Rispetto al 2018, in particolare, è stata calcolata una variazione dello 0,5% nel 2019. Una volta individuata la tabella di riferimento per il proprio nucleo familiare, dunque, occorre scorrere le righe fino a incrociare la corrispondenza tra il reddito complessivo e il numero di componenti del proprio nucleo familiare. A questo punto risulta chiaro l’importo del quale si è beneficiari.

Domanda online: cos’è e come funziona
I lavoratori che intendono beneficiare – a parità del possesso delle condizioni e dei requisiti indicati dall’INPS – dell’assegno familiare 2020/2021 dovranno presentare la domanda ANF non più in formato cartaceo al datore di lavoro, ma adottando invece la nuova procedura in via esclusivamente telematica che garantisce il rispetto delle normative relative alla privacy dell’utente. La mancata compilazione della richiesta comporta l’esclusione del nucleo familiare dal beneficio.

A seguito della presentazione della richiesta in modalità telematica, sarà l’Istituto stesso a provvedere alla conferma del beneficio richiesto o al suo rigetto – qualora non sussistano i requisiti per la richiesta del contributo -. In caso di variazione di uno dei parametri da considerare nel calcolo dell’importo complessivo dell’assegno – composizione del nucleo familiare, tipologia o reddito complessivo – sarà onere del lavoratore provvedere alla compilazione della domanda di variazione avvalendosi della nuova procedura ANF DIP entro e non oltre 30 giorni. I redditi da prendere in considerazione riguardano sono quelli dell’anno solare precedente, ovvero dal 1° luglio dell’anno per il quale viene effettuata la richiesta di assegno. (Per la domanda da presentare entro il 30 giugno 2020 il reddito da usare è quello del 2019 e non varia fino al 30 giugno del 2021). In qualsiasi momento, inoltre, il lavoratore potrà controllare la domanda presentata accedendo con le proprie credenziali nella sezione “Consultazione domanda”.

La presentazione della domanda può avvenire direttamente dal sito INPS, accedendo alla sezione personale e autenticandosi con le credenziali e il PIN dell’Istituto. In alternativa, è possibile rivolgersi ai Patronati per ricevere assistenza nella compilazione della domanda online anche senza possedere un PIN. Infine, è possibile effettuare la richiesta contattando il Consulente per il lavoro del proprio datore di lavoro.

Domanda di autorizzazione per il nucleo familiare
Il lavoratore dipendente che intende presentare la domanda ANF DIP per l’assegno nucleo familiare 2020/2021 dovrà compilare la domanda di autorizzazione sfruttando la procedura telematica Autorizzazione ANF. Verranno a tal fine richiesti una serie di documenti che porteranno – dopo l’accertamento della soddisfazione di tutti i requisiti – al riconoscimento della richiesta per l’erogazione dell’assegno familiare. La domanda di autorizzazione, però, va inoltrata in un numero limitato di casi. Qualora, ad esempio, venga richiesta l’inclusione di determinati familiari nel nucleo principale, oppure nei casi di possibile duplicazione del pagamento, o ancora per applicare l’aumento dei livelli reddituali.

Modulo ANF INPS online: istruzioni alla compilazione
La presentazione della domanda per il beneficio degli assegni prevede modalità differenti per le differenti tipologie di lavoratori. In ogni caso, a decorrere dal 1° luglio 2020 per i lavoratori dipendenti può avvenire solo ed esclusivamente in via telematica. In particolare, per i dipendenti privati occorre compilare l’apposito modulo ANF DIP SIR 16 online. I lavoratori delle aziende attive nel settore privato agricolo, invece, dovranno presentare il modello ANF DIP (SR16) cartaceo e consegnarlo direttamente al proprio datore di lavoro. Per i lavoratori di ditte fallite, la presentazione della domanda può avvenire direttamente via Web (accedendo al servizio online appositamente dedicato), oppure contattando Patronati o Contact Center dell’Inps se in possesso del PIN. Il numero di riferimento è 803.164 da rete fissa (servizio gratuito), oppure 06.164164 da rete mobile (servizio a pagamento). Rimane infine invariata la procedura per i dipendenti pubblici ANF Noipa.

Per quanto riguarda i lavoratori part time, retribuiti con cadenza settimanale, quattrodicinale o quindicinale, l’assegno spetta qualora siano state svolte rispettivamente 24, 48, 52 ore per gli operai; 30, 60, 65 ore per gli impiegati. Per coloro che vengono retribuiti giornalmente sarà corrisposto un assegno giornaliero a tantum sulla base del numero di giornate effettivamente lavorate. Infine, per i lavoratori a tempo parziale verrà predisposto un assegno familiare soltanto a fronte di un impegno di almeno 24 ore settimanali.

Decorrenza, termini, arretrati e pagamenti per gli assegni familiari
Per richiedere l’assegno nucleo familiare occorre rispettare i termini stabiliti dall’INPS che decorrono dal primo giorno del periodo di paga o di pagamento della prestazione previdenziale fino alla fine del periodo in corso o fino alla data in cui le condizioni richieste per il beneficio vengono a mancare. Inoltre, non è possibile beneficiare di più di 6 assegni a settimana e di 26 assegni al mese. Il lavoratore che non abbia inoltrato la richiesta entro i termini fissati dall’INPS potrà richiedere nei 5 anni successivi gli arretrati, sempre sfruttando le modalità telematiche.

Il pagamento viene erogato dal datore di lavoro (per conto dell’INPS) in occasione della consegna della retribuzione. Il datore potrà poi richiedere all’Istituto il recupero del credito (tramite DM10). Soltanto in casi eccezionali il pagamento viene erogato direttamente dall’INPS.