INPS, Bonus 1000 euro e baby sitter: come fare domanda online con Spid e Pin semplificato

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Stanno arrivando i Bonus 600 euro, come riporta corriere.it, per i lavoratori che fanno domanda.

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Il «decreto Rilancio» è stato pubblicato in Gazzetta Ufficiale la sera di martedì 19 maggio ed è entrato immediatamente in vigore. Il testo integrale è composto da 266 articoli. Le risorse mobilitate per contrastare la profonda crisi economica scatenata dall’emergenza coronavirus sono di oltre 55 miliardi e contengono misure a sostegno dei lavoratori, delle famiglie e delle imprese.
Tra le misure ci sono i anche tanti bonus, da quello per la baby sitter a quello per la bici, al bonus autonomi le cui richieste vanno fatte online tramite il sito dell’Inps. Nelle schede seguenti vengono spiegati quali sono i documenti e i codici necessari per accedere al servizio, come richiederli e come inoltrare le domande per i vari bonus.

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Per accedere ai servizi online dell’Inps si deve essere in possesso di uno dei seguenti codici o documenti: il codice Pin personale, le credenziali SPID, la Carta di identità elettronica 3.0 (Cie) o la Carta Nazionale dei Servizi (CNS). Vediamo come ottenerli e a cosa servono. Per ricevere il codice Pin prima dell’emergenza Covid-19 bisognava fare una richiesta che veniva evasa in due tempi.La necessità di diminuire l’attesa per ricevere gli aiuti economici varati dal governo, hanno portato l’Inps a creare a fine marzo una nuova procedura semplificata. Il Pin semplificato va richiesto tramite portale o Contact Center (numero verde 803.164, gratuito da rete fissa; o numero 06 164.164 da rete mobile con tariffazione a carico dell’utenza chiamante). Appena compilati con i propri dati gli appositi spazi, si riceve via sms o e-mail un Pin di otto cifre che basterà per la compilazione e l’invio delle domande online.

Per avere lo Spid, il sistema pubblico di autenticazione, di fatto una password per accedere ai servizi Inps, Inail e ad altre amministrazioni pubbliche, è necessario avere un documento di riconoscimento in corso di validità, la tessera sanitaria con codice fiscale, un indirizzo di posta elettronica funzionante e un numero di telefono. Ci si registra, a scelta, sul sito di uno degli 8 gestori di identità digitale accreditati: Aruba, Infocert, Poste, Sielte, Tim, Register.it, Namirial, Intesa.
Il sistema Spid è dotato di tre livelli di sicurezza, che vanno definiti al momento dell’attivazione del servizio, o aggiunti in seguito. Il primo livello permette di accedere ai servizi online attraverso un nome utente e una password scelti dall’utente. Il secondo livello, necessario per servizi che richiedono un grado di sicurezza maggiore, permette l’accesso con nome utente e password scelti dall’utente, più la generazione di un codice temporaneo di accesso.

I cittadini italiani in possesso di una Carta di identità elettronica 3.0 (CIE) possono accedere ai servizi della Pubblica amministrazione direttamente dalle loro abitazioni attraverso il telefonino. L’elenco delle Pubbliche amministrazioni che hanno integrato l’accesso con la Cie ai propri servizi sono in costante aggiornamento. Quelle già operative spaziano dall’Inps alla Regione Emilia-Romagna, a quella Toscana (vedi qui l’elenco). In Italia, sono oltre il 90% dei Comuni a essere in grado di erogare la Carta d’identità elettronica (basta recarsi all’ufficio anagrafe). E circa 14 milioni e mezzo di italiani sono già in possesso della Cie.
La CieID è l’app sviluppata dal Poligrafico e Zecca dello Stato Italiano per l’accesso, tramite Carta d’identità elettronica (CIE 3.0), ai servizi delle Pubblica amministrazione e a quelli erogati dagli Stati membri dell’Unione Europea. L’applicazione è attualmente disponibile soltanto per smartphone con sistema operativo Android 6.0 e successivi.
Per utilizzare la app CieID, per prima cosa bisogna scaricarla da Google Play (puoi farlo da qui). Dopo averla avviata, nel caso della prima volta, bisogna registrare la propria Carta d’Identità elettronica inserendo il Pin di otto cifre la cui prima metà è stata consegnata dal Comune in occasione della richiesta del documento d’identità, la seconda metà invece alla consegna dello stesso.
Completata l’operazione, accedendo tramite browser Chrome sul sito dell’ente d’interesse si potrà facilmente autenticarsi tramite la Carta d’identità selezionando la voce «Entra con CIE». Cliccandoci sopra si aprirà automaticamente l’app CieID. Per identificarsi sul sito online di una P.A. con la Carta d’identità elettronica e l’app CieID ci sono tre possibili diverse modalità: 1) tramite smartphone; 2) tramite il computer utilizzando lo smarphone come una smartcard contactless; 3) tramite il computer con un lettore di smartcard contactless (per chi ne è in possesso).

Ormai lo sappiamo bene: il primo strumento giuridico per aiutare le famiglie con figli minorenni predisposto dal governo è quello del congedo parentale straordinario, che prevede la possibilità per entrambi i genitori, in alternanza, di prendere 15 giorni retribuiti al 50% in caso di figli minori di 12 anni, e non retribuiti per chi è genitore di ragazzi con un’età compresa tra i 12 e i 16 anni. Ma un’alternativa è data dal bonus baby sitter per pagare appunto il babysitting per chi ha figli fino a 12 anni di età, oppure i centri estivi. Il decreto Rilancio ha portato l’assegno da 600 a 1.200 euro, che sono saliti a 2.000 per medici, infermieri, tecnici sanitari e ricercatori impegnati nella guerra al virus, e per il comparto sicurezza, difesa e soccorso pubblico.
Il bonus baby sitter è rivolto alle famiglie (anche affidatarie) con figli di età non superiore ai 12 anni. L’agevolazione riguarda il comparto dei lavoratori del settore privato, gli iscritti alla Gestione separata e gli autonomi (compresi dunque quelli che versano i contributi nelle casse professionali). Nella scheda seguente, la procedura per fare domanda sul sito dell’Inps.

La domanda per ottenere il bonus baby sitter può essere presentata avvalendosi di una delle tre modalità previste:
1) Tramite l’applicazione web, disponibile sul portale dell’Inps (il percorso è il seguente: “Prestazioni e servizi” > “Tutti i servizi” > “Domande per Prestazioni a sostegno del reddito” > “Bonus servizi di baby sitting”;
2) Tramite il Contact center integrato: numero verde 803.164 (gratuito da rete fissa) o numero 06 164.164 (da rete mobile con tariffazione a carico dell’utenza chiamante);
3) Tramite i patronati: attraverso i servizi offerti gratuitamente dagli stessi.

Per compilare la domanda, genitore e baby sitter devono essere in possesso delle proprie credenziali, una tra le seguenti:
1) Il Pin Inps, che ora ha anche una versione agevolata di soli 4 caratteri (Leggi qui: il Pin semplificato per le domande: ecco come funziona). Il Pin agevolato può essere utilizzato per la presentazione della domanda, ma deve essere poi convertito nel Pin completo subito dopo (ci sono 15 giorni di tempo);
2) Le credenziali Spid, il Sistema Pubblico di Identità Digitale;
3) La carta d’identità elettronica 3.0 (Cid);
4) La Carta Nazionale dei Servizi (Cns), la smart card o la chiavetta Usb che contiene un “certificato digitale” di autenticazione personale.

All’atto della registrazione, genitore e babysitter devono fornire le informazioni identificative necessarie per la gestione del rapporto di lavoro e degli adempimenti contributivi connessi (attenzione a inserire correttamente l’Iban). La babysitter riceverà, insieme alla trasmissione della comunicazione del genitore, una notifica via e-mail o sms (dati che sono stati inseriti al momento della registrazione).

 

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