Inps, Bonus 600 euro: partiti i controlli. Chi deve temere e cosa restituire

Stanno arrivando i Bonus da 600 euro, come riporta trendonline.com, per i lavoratori che non dovevano prenderlo dovranno restituirlo.

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Tra i provvedimenti più importanti contenuti nel decreto Cura Italia approvato a marzo, troviamo senza dubbio il bonus dei 600 euro, previsto per i titolari di partita Iva e i lavoratori autonomi.

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Partita Iva e autonomi: in arrivo nuovo bonus per aprile e maggio
La misura sarà confermata nel decreto Rilancio, la cui approvazione è attesa nelle prossime ore, con un’indennità di 600 euro per il mese di aprile e della stessa entità per maggio.

Con riferimento al mese in corso il bonus salirà a 1.000 euro per quanti hanno riportato una riduzione del fatturato del 33% nel secondo bimestre di quest’anno rispetto allo stesso periodo del 2019.

Bonus 600 euro: le indicazioni dell’Inps su domande e pagamenti
Intanto dall’Inps, l’ente che provvede all’erogazione del bonus, si è appreso che alla data dell’8 maggio sono arrivate 4.849.668 domande di Indennità Covid 600 euro, di queste 3.722.223 sono state accolte e 3.547.817 pagate.

Quanto alle richieste escluse, circa 225.000 presentano un IBAN errato e si sta comunicando con i lavoratori per variazione.

Circa 300.000 sono state respinte per cumulo con pensione o reddito di Cittadinanza già in pagamento e circa 630.000 non sono state accolte, in quanto presentate con requisiti che non hanno superato i controlli e sono in stato di verifica\correzione per categoria sbagliata dall’utente.

Bonus 600 euro: partiti i controlli dell’Inps
Proprio in merito alla questione dei controlli, si è appreso che sono partite le verifiche finalizzate ad individuare quanti hanno indebitamente percepito il bonus e saranno quindi chiamati a restituirlo.

Ad aprile l’Inps, fronteggiando peraltro numerose difficoltà, complice anche l’entità del lavoro da smaltire e l’urgenza di fronteggiare l’emergenza coronavirus, ha provveduto a liquidare il bonus dei 600 euro a quanti lo hanno richiesto, senza provvedere in prima analisi alla verifica dei requisiti.

Salvo i casi in cui le situazioni di non idoneità sono balzate subito all’occhio alla luce di alcuni controlli incrociati fatti anche casualmente, ora l’Inps dovrà verificare se l’indennità dei 600 euro è giunta effettivamente agli aventi diritto o meno.

Bonus 600 euro: ecco cosa è emerso dalle prime verifiche
L’ente previdenziale ha già attivato la macchina delle verifiche, come confermato a “Il Fatto Quotidiano” da Vincenzo Silvestri, consigliere nazionale dell’ordine dei consulenti del lavoro.

Quest’ultimo ha dichiarato: “l’Inps ha avviato le verifiche ex post sui beneficiari. E chi non ricadeva nella platea degli aventi diritto ha ricevuto una richiesta di chiarimento. È accaduto ad alcuni amministratori di società iscritti alla gestione separata”.

Bonus 600 euro: chi non poteva riceverlo e cosa rischia ora
Diversi sono i casi in cui il bonus dei 600 euro ricevuto con riferimento al mese di marzo dovrà essere essere restituito.

L’indennità non spetta a coloro che sono già iscritti ad un’altra forma previdenziale obbligatoria, ai titolari di pensione, ai beneficiari del reddito di cittadinanza e a tutti coloro che al momento della richiesta non avevano i requisiti di accesso.

Con riferimento a quest’ultimo punto, sono esclusi dal bonus dei 600 euro e quindi costretti a restituirlo nel caso in cui lo avesse ricevuto, i lavoratori stagionali, a patto che non abbiano interrotto volontariamente il rapporto di lavoro tra l’1 gennaio 2019 e il 17 marzo 2019.

Fuori dalla platea dei beneficiari anche gli operai agricoli che non hanno almeno 50 giornate effettive di attività nel 2019 e i lavoratori dello spettacolo con meno di 30 contributi giornalieri versati nel 2019.

Non dovrà invece restituire il bonus dei 600 euro coloro che, pur avendo un reddito alto, possedevano i requisiti previsti dalla legge, visto l’indennità non era legata ad una particolare condizione reddituale del richiedente.

Da ricordare che quanti avessero ricevuto il bonus dei 600 euro senza averne diritto o dichiarando il falso, dovranno provvedere non solo alla restituzione della somma, ma rischierà anche di dover rispondere dell’accusa di danno erariale.