INPS, Bonus 800 euro e senza partita Iva altri 1000 euro anche per stagionali: erogazione e domanda da fare entro pochi giorni

Lavoratori autonomi e professionisti con partita IVA non iscritti, come riporta trendonline.com, ad albi professionali sono tra le categorie che hanno perso tantissimo in questo anno di crisi economica dovuta alla pandemia da Covid 19. Molti addirittura hanno dovuto chiudere le proprie attività. Altri possono beneficiare di un piccolo aiuto che la legge di bilancio 2021 ha introdotto per il prossimo triennio. Si tratta del bonus ISCRO, l’indennità straordinaria di continuità reddituale e operativa, erogata dall’Inps a chi è iscritto alla gestione separata. L’importo può arrivare fino a 800 euro mensili. Ma chi non ha una partita IVA ma svolge attività autonoma? In questo caso il bonus che il governo Draghi ha confermato per il 2021 è di 1.000 euro. Questo bonus, che spetta anche a chi ha la partita IVA, è erogato solo però se sono rispettate alcuni requisiti.

INPS eroga il bonus ISCRO alle partita IVA
La legge di bilancio 2021, operativa dal 1 gennaio 2021, ha introdotto in via sperimentale e valido fino al 2023 una sorta di cassa integrazione per i lavoratori autonomi e professionisti, con partita IVA, che non sono iscritti ad un albo particolare. Si tratta dell’indennità straordinaria di continuità reddituale e operativa, che va da 250 a 800 euro, erogati mensilmente a chi è iscritto alla gestione separata INPS. Si tratta di un bonus per tutti quei lavoratori non dipendenti che non hanno ricevuto dei validi aiuti economici al fine di risollevarli dalla situazione critica provocata dall’esplodere dell’emergenza sanitaria del Covid-19. Beneficiari di questa misura sono soltanto quei cittadini che esercitano in maniera abituale un’attività lavorativa inclusa all’interno della categoria di lavoro autonomo, secondo quanto espressamente indicato dall’articolo 53 del D.P.R. n. 917 del 22 dicembre 1986, e che risultano essere iscritti alla Gestione Separata, secondo quanto indicato all’articolo 2, comma 26, Legge numero 335 dell’8 agosto 1995.

Chi potrà richiederla?

i titolari di partita Iva da almeno 4 anni;
hanno dichiarato, nell’anno precedente alla presentazione della domanda, un reddito non superiore a 8.145 euro;
nell’anno precedente alla presentazione della domanda hanno avuto un reddito di lavoro autonomo inferiore al 50% della media dei redditi da lavoro autonomo ottenuti nei tre anni precedenti;
svolgono attività di lavoro autonomo;
sono in regola con la contribuzione previdenziale obbligatoria.
Come funziona il bonus ISCRO per le partita IVA
Il bonus ISCRO introdotto dalla legge numero 178 del 30 dicembre 2020, approvata lo scorso dicembre ed entrata in vigore a partire dal 1° gennaio dell’anno nuovo, è un riconoscimento economico voluto dall’ex Governo Conte II per sostenere tutti quei lavoratori che erano rimasti esclusi dai vari provvedimenti economici a supporto delle imprese, lavoratori dipendenti e dei lavoratori di alcuni settori particolari, come gli stagionali. Una fetta di autonomi e partite IVA iscritti alla gestione separata INPS erano rimasti fuori. Il bonus ISCRO ha risolto questa disparità anche se la sua introduzione del tutto sperimentale, vale una sola volta nel triennio 2021-2023 e su richiesta. L’INPS riconosce mensilmente il bonus che va da 250 a 800 euro.

L’erogazione non supera i 6 mesi. La domanda va presentata all’INPS ed in essa vanno dichiarati i reddti degli anni precedenti. Quindi il bonus non è automatico ma solo su richiesta. In assenza non ci sarà alcun accredito sul conto corrente del lavoratore.

L’indennità straordinaria è parametrata al reddito, su base semestrale, relativo all’ultima dichiarazione. Il bonus non potrà essere superiore al 25% dell’ultimo reddito dichiarato all’Agenzia delle Entrate. Se la domanda è accettata, il lavoratore autonomo riceverà per sei mesi fino ad un massimo di 800 euro al mese. L’ISCRO non potrà dunque superare 4.800 euro.

La Iscro non concorrerà alla formazione del reddito e spetterà dal primo giorno successivo alla data di presentazione della domanda per 6 mensilità e senza accredito di contribuzione figurativa.

Chi riceverà l’indennità dovrà partecipare a corsi di formazione professionale gestiti dell’Anpal, con modalità che saranno definite.

Chi potrà ricevere il bonus ISCRO da 800 euro
La legge numero 178 del 30 dicembre 2020, la nuova Legge di Bilancio, ha dunque dato il via alla fase di sperimentazione del nuovo bonus ISCRO, la cui durata sarà di almeno tre anni, per il triennio 2021/2023.

I beneficiari di tale misura sono autonomi e partite IVA iscritte alla gestione separata INPS. Cioè tutti coloro che non sono iscritti ad altri albi professionali che richiedono l’iscrizione ad altre casse (esempio ingegneri, avvocati, commercianti). Inoltre devono risultare titolari di partita IVA da almeno quattro anni e non hanno deciso di chiudere l’attività. Il bonus non spetta ai pensionati e neanche a tutti quei cittadini che percepiscono già una qualsiasi forma di previdenza sociale, come ad esempio il reddito di cittadinanza.

Per poter ricevere il bonus ISCRO il lavoratore deve essere in regola con la contribuzione alla gestione separata INSP e dimostrare un calo del fatturato di almeno il 50% rispetto alla media relativa ai suoi redditi legati al lavoro autonomo, conseguiti nei tre anni che precedono l’anno precedente a quello in cui si intende presentare la domanda.

La media dei redditi, tuttavia, non dovrà comunque mai essere superiore alla soglia limite prevista, pari a 8.145 euro.

Partita IVA: nuovo bonus 1.000 euro senza codice ATECO
Un altro bonus riconosciuto alle partita IVA è quello di 1.000 euro che è erogato anche a chi non ha una partita IVA ma svolge un lavoro autonomo o stagionale. La misura sembra essere stata confermata al momento dal nuovo governo Draghi. Il nuovo bonus è quindi rivolto ad un’ulteriore platea di imprenditori che erano rimasti fuori dai vari interventi economici, ma anche a sostegno di chi non ha una partita IVA e che svolge attività autonoma o stagionale. Per essere beneficiari di questo bonus, per chi ha la partita IVA, si deve aver aperto la partita Iva da almeno tre anni, a patto che il fatturato annuo sia inferiore ai 50.000 euro. I titolari devono inoltre essere in regola con il versamento dei contributi all’INPS e dimostrare che non ricevono altri contributi o prestazioni dal governo.

Questo bonus spetta anche ai lavoratori autonomi e stagionali che non hanno partita Iva, se i contratti di lavoro sono stati attivi tra il 1 gennaio 2019 e il 29 ottobre 2020.

INPS: aumentano i contributi per le partita IVA
Nel momento in cui alle partita IVA che sono iscritti alla gestione separata è riconosciuto un bonus che può essere di 800 euro o bonus ISCRO e il nuovo bonus di 1.000 euro, in funzione del livello di fatturato, per il 2021 l’INPS ha dichiarato che le aliquote contributive aumentano.

Per i professionisti, il 2021 parte con un aumento dei contributi e continua anche nel 2022 e 2023. I lavoratori autonomi che svolgono una professione in modo abituale, e sono iscritti alla Gestione separata, dovranno sostenere un onere in più per il 2021. Si tratta di un aumento dello 0,26%, a carico del lavoratore autonomo e che va a finanziare il nuovo bonus previsto dall’Inps per questa categoria, cioè l’indennità straordinaria di continuità reddituale e operativa (detta anche ISCRO). L’aliquota aumenta di 0,51% nel 2022 e nel 2023. Per i professionisti per il 2021 l’aliquota dei contributi da versare è stabilita in 25,98% rispetto al 25,72% dell’anno precedente. Questa aliquota salirà nel 2022 e nel 2023 a 26,23%.

Le aliquote contributive per il 2021 per i lavoratori autonomi, titolari di posizione fiscale ai fini dell’imposta sul valore aggiunto, iscritti alla Gestione separata e non assicurati ad altre Gestioni di previdenza, né pensionati, sono:

25% come aliquota contributiva per invalidità, vecchiaia e superstiti;

0,76% aliquota aggiuntiva per la tutela relativa alla maternità, agli assegni per il nucleo familiare, alla degenza ospedaliera, alla malattia e al congedo parentale;

0,26% come aliquota aggiuntiva per il bonus ISCRO.

Aliquote contributi per Collaboratori e figure assimilate
Leggendo la circolare INPS 5 febbraio 2021, n. 12 per i collaboratori e figure assimilate, per l’anno 2021 l’aliquota contributiva è fissata al 33%. Si tratta di tutti quei soggetti che erano stati tenuti, per effetto della legge 335 del 1995, ad iscriversi alla gestione separata Inps. Dal 1 gennaio 1996, i lavoratori autonomi, i titolari di rapporti di collaborazione coordinata e continuativa e gli incaricati alla vendita a domicilio sono tenuti all’iscrizione presso una apposita Gestione separata, presso l’INPS. La contribuzione era finalizzata all’estensione dell’assicurazione generale obbligatoria per l’invalidità, la vecchiaia ed i superstiti (IVS). All’aliquota base del 33% si deve aggiungere un altro 1,23% come somma di altre 3 aliquote introdotte nel tempo:

0,50%, per tutelare la maternità, contribuire alla determinazione degli assegni per il nucleo familiare e per l’assegno dovuto alla malattia, anche in caso di non degenza ospedaliera;
0,22%, per finanziarie i periodi di astensione delle lavoratrici collaboratrici durante il periodo di maternità;
0,51%, per finanziarie le politiche di flessibilità del lavoro.
In definitiva, per i collaboratori e figure assimilate, la contribuzione complessiva Inps per il 2021 è 34,23%. Nel caso in cui però il collaboratore o figura assimilata non è obbligato alla contribuzione aggiuntiva DIS-COL, l’aliquota è del 33,72%, non dovendo essere versate l’aliquota aggiuntiva dello 0,51%.