INPS, Bonus Renzi: cancellato e chi ne ha usufruito deve restituirlo

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Bonus Renzi 2020, come funziona? Chi sarà costretto a restituire le somme ricevute e chi invece non lo riceverà più? Sono molte le domande che sorgono, come riporta trendonline.com, sul futuro di questo controverso bonus che è stato introdotto dall’art. 1 del D.L. n. 66/2014 ed è stato confermato a regime dalla Legge di Stabilità 2015. E’ stato abolito e ricostituito dal 1 luglio 2020 sotto forma di taglio del cuneo fiscale, meglio detto bonus 100€.

Si capisce poco insomma, ma di fatto i cambiamenti, spesso passati inosservati ci sono e per alcuni saranno anche notevoli. Per i suoi beneficiari è un piccolo aiuto che può tornare utile per le piccole spese familiari. Ma non tutti sanno che si può perdere o addirittura ci si può trovare nella condizione di doverlo restituire.

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L’Inps con la circolare n° 96 del 21/08/2020, fa luce sulle nuove disposizioni e su chi ha o meno diritto al nuovo taglio del cuneo fiscale.

Con il cambiamento avvenuto a luglio si è creata una strana situazione in cui per il bonus renzi 2020 si sono avuti due semestri, uguali ma distinti. Durante il primo semestre, fino a giugno quindi, i percettori del bonus Renzi avevano dei limiti di reddito e l’importo del bonus era pari a 80€, riconosciuto fino al limite di 26.600 euro di reddito.

Da luglio invece cambia tutto. Diverso limite di reddito ed importi, ed in parallelo è stata introdotta una nuova detrazione sui redditi da lavoro dipendente.

Ma non solo, si rischia di doverlo restituire o di perderlo definitivamente. Vediamo allora di capire come funziona il bonus renzi 2020 e cosa accadrà nel futuro.

A chi spetta il bonus renzi 2020
Cerchiamo di capire come funziona il bonus renzi fino a giugno 2020. Il bonus renzi è riconosciuto a tutti i lavoratori dipendenti che percepiscono redditi non superiori ai 26.600€. La somma erogata annualmente ammonta a 960€ per i redditi fino a 24.600€, oltre questo importo ed entro i 26.600€ si riduce proporzionalmente.

L’importo mensile del bonu renzi viene erogato direttamente in busta paga ai lavoratori che ne hanno diritto. In alternativa possono essere portati in detrazione nella dichiarazione dei redditi. Nel caso di mancanza dei requisiti per il riconoscimento, si deve procedere alla restituzione totale o parziale dello stesso.

Non ha diritto al bonus Renzi, così come al nuovo bonus 100€, chi non supera gli 8.174 euro di reddito all’anno, ovvero i contribuenti in no tax area. Questo è uno dei casi più frequenti di restituzione in fase di conguaglio.

Il bonus renzi è riconosciuto a tutti i lavoratori dipendenti ed assimilati direttamente dal datore di lavoro in busta paga, senza necessità di presentare alcuna domanda o richiesta.

Nel dettaglio i beneficiari del Bonus 80 euro Irpef nel 2020 sono i lavoratori:

titolari di reddito da lavoro dipendente o assimilati del settore pubblico e privato;
soci di cooperative;
che ricevono assegni di mobilità o cassa integrazione
socialmente utili;
che percepiscono indennità di disoccupazione
titolari di remunerazioni sacerdotali;
che hanno stipulato contratti a progetto a tempo determinato;
titolari di assegni legati a formazione professionale o borse di studio.
Il bonus renzi spetta anche a colf e badanti, con regole tuttavia specifiche per quel che riguarda il lavoro domestico: l’importo non è pagato dal datore di lavoro, ma viene erogato in sede di rimborso IRPEF e dopo la presentazione del modello 730.

Chi deve restituire il bonus Renzi
Questo bonus ha sollevato diverse critiche e polemiche, in quanto i lavoratori si sono visti erogare in busta paga degli importi che poi a fine anno, molte volte sono stati costretti a restituire totalmente o parzialmente. Ma come mai? Chi sono i lavoratori che devono restituire il bonus renzi o bonus 100€?

Si tratta di tutti i contribuenti che in sede di dichiarazione dei redditi si sono trovati a superare la soglia di reddito fissata per il riconoscimento dell’agevolazione.

In sede di presentazione del modello 730/2021, la verifica dovrà essere duplice:

per il bonus renzi riconosciuto fino al 30 giugno 2020, la restituzione totale o parziale opererà per i contribuenti con redditi superiori a 26.600 euro;
per il bonus renzi riconosciuto dal 1° luglio 2020, la restituzione totale o parziale interesserà i titolari di redditi superiori a 40.000 euro.
Saranno sempre costretti alla restituzione i lavoratori che non superano il reddito annuo di 8.174€, in quanto rientrano in quella che viene definita la no tax area. Ovvero una fascia di reddito per cui non è prevista la pressione fiscale.

Molti lavoratori senza saperlo hanno mantenuto il beneficio degli 80€ mensili previsti dal bonus renzi per tutto l’anno ma al momento del conguaglio, rientrando appunto nella no tax area, hanno dovuto restituire l’intera somma ricevuta durante l’anno.
Pertanto è bene, qualora si riscontri la presenza del bonus renzi in busta paga, rinunciare al bonus se si è al limite del reddito di 8.174€ annui.
Se però, alla fine dell’anno, il reddito avrà un valore che dà diritto ad ottenere il bonus renzi, questi verrà accreditato in un’unica soluzione con la dichiarazione dei redditi dell’anno di riferimento.

Perchè non arriva il bonus Renzi
Sta emergendo in questi giorni, evidenziato dai lavoratori stessi, che in caso di proroga Naspi si perde il bonus renzi.

Molte le segnalazioni da lavoratori che stanno usufruendo dei 2 mesi di proroga Naspi e sembrerebbe che per questi periodi non sia stato versato loro il cosiddetto bonus Renzi.

In realtà questo bonus è compatibile con l’indennità di disoccupazione. Infatti chi percepisce la Naspi in modalità diciamo regolare, senza beneficiare quindi della proroga ma nell’arco temporale spettante, vede accreditato mensilmente anche il bonus.

Il problema sorge per chi sta usufruendo dei 2/4 mesi di proroga. Non si capisce se si tratta di un problema di calcolo o se il bonus non spetterebbe nella casistica specifica.

Ad oggi non si hanno comunicazioni in merito. Si ritiene che il bonus sia esigibile come previsto dalle direttive Inps anche per il lavoratori in Naspi e quindi di rimando anche per quei lavoratori che si trovano a beneficiare della Naspi per i mesi di prolungamento temporale.

Bonus Renzi cosa cambia da luglio
Con il governo Conte nel 2020 abbiamo assistito a davvero molti cambiamenti sui sussidi e sulle erogazioni di bonus a lavoratori e famiglie. Ma in pochi sanno che da luglio 2020 è stato modificato, se non eliminato, il bonus renzi. Il sussidio precedente è stato sostituito con il cosiddetto bonus 100€, riconosciuto ai lavoratori dipendenti fino al limite di 28.000 euro di reddito.

Questo modifica rientra nella riforma dell’Irpef che il governo porta avanti, nello specifico nel taglio al cuneo fiscale. Via quindi il bonus renzi per come lo conosciamo e vediamo comparire in busta paga 100€ netti al mese.

Per i titolari di redditi superiori a tale soglia sarà invece riconosciuta una nuova detrazione fiscale:

da 28.001 euro a 35.000 euro parte da circa 97 euro, fino a ridursi progressivamente fino al limite di 80 euro;
superati i 35.000 euro di reddito e fino a 40.000 euro l’importo base di 80 euro si riduce progressivamente fino ad azzerarsi.
L’aumento in busta paga per i lavoratori che già percepivano il bonus renzi sarà di 20€. Chi beneficia maggiormente del cambiamento saranno i lavoratori con reddito dai 26mila ai 35mila euro l’anno, che prima erano esclusi dal bonus renzi e ora con il nuovo bonus potranno percepire anche loro 80€ al mese.

Quanto è il nuovo bonus renzi
Anche per il nuovo bonus non è necessario presentare la domanda, il bonus 100€ verrà erogato dal datore di lavoro direttamente sulla busta paga del lavoratore dipendente.

Le somme che si riceveranno, sulla base dei redditi annuali, saranno nello specifico:

< 8.174 0€
fino a 28mila euro l’anno, € 100 al mese
da 29mila a 35mila euro l’anno, tra gli 80€ e i 97€ al mese
da 36mila a 39mila euro l’anno, tra i 16€ e i 64€ al mese
> 40mila 0€
Attenzione, perché continuano ad essere esclusi, così come per il bonus renzi anche per il bonus 100€, i lavoratori che rientrano nella no tax area, ovvero che non superano gli 8.174€ annui.

In caso si appartenga a questa categoria e si veda comparire in busta paga l’importo di 100 euro, vi consigliamo di fare rinuncia rivolgendovi alla vostra sede Inps. Questo perché molto probabilmente a fine anno con il conguaglio, se mantenete il bonus, vi verranno richiesta la restituzione dell’intera somma percepita durante l’anno.

Come già accennato, se invece il reddito rientri nella soglia per ricevere il bonus, sempre a fine anno verrà erogata l’intera somma direttamente nella dichiarazione dei redditi dell’anno corrente.

Bonus Renzi confermato nel 2021
Anche se ha cambiato nome come abbiamo visto, la nuova legge di bilancio ha riconfermato il bonus 100€ anche per i prossimi anni. Infatti il consiglio dei ministri ha comunicato che

con circa 1,8 miliardi di euro aggiuntivi, per uno stanziamento annuale complessivo di 7 miliardi, viene portato a regime il taglio del cuneo per i redditi sopra i 28.000 euro.

Anche se il bonus 100€ è stato introdotto dal 1 luglio 2020 i fondi erano appena sufficienti per coprire l’anno in corso. Sembra però che il governo sia riuscito a trovare ulteriori fondi per riconfermare nella busta paga dei lavoratori italiani per i prossimi 3 anni questo bonus.

Ricordiamo che fino ai 28mila euro la somma verrà erogata direttamente in busta paga, mentre dai 28mila ai 40mila si applicherà una detrazione fiscale sui redditi da lavoro dipendente.

Le modalità di erogazione e i limiti di reddito rimangono invariati. Ne beneficeranno pertanto i lavoratori che rientrano nella soglia tra gli 8.174€ e i 40mila euro l’anno. Gli importi andranno a decrescere come sopra descritto anche nei prossimi anni.

Si stima che i lavoratori che percepiscono e che continueranno a percepire tale bonus siano circa 16 milioni.

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