Concluso il mese di aprile, entro cui si sarebbe dovuto terminare la procedura del pagamento delle richieste, la cassa integrazione è diventata oggetto di polemiche e scontri tra regioni e INPS. Il motivo principale dello scontro è dovuto alla lentezza degli accrediti dell’ammortizzatore sociale sul conto corrente dei beneficiari, con milioni di lavoratori ancora in attesa di un pagamento. Come di consueto, però, l’INPS ha fatto l’aggiornamento con i dettagli relativi alla cassa integrazione nelle varie forme previste.
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Al 4 maggio, risultava che i beneficiari complessivi di cassa integrazione ordinaria e assegno ordinario siano poco più di 8 milioni. Di questi, 5.3 milioni hanno già avuto anticipo dalle aziende con conguaglio INPS, mentre 2.8 sono a pagamento diretto. Nel dettaglio, le domande di cassa integrazione ordinaria aziende sono 369mila: di queste, 151mila risultano essere con pagamento a conguaglio e 218mila con pagamento diretto e fino a qualche giorno fa ne erano state autorizzate 314.500. In totale, si stima che siano 5 milioni di lavoratori beneficiari, di cui 3 milioni hanno già ricevuto anticipo dalle aziende con conguaglio INPS e 1.4 direttamente dall’INPS.
Per le domande di assegno ordinario, ai Fondi ne sono state inviate 186.334, per un totale di 2.926.087 beneficiari. Di queste, circa 1.5 milioni sono risultate con pagamento a conguaglio e già pagate, 1.4 con pagamento diretto. Sono 120mila le domande in istruttoria, di cui poco meno della metà sono state autorizzate (54.300).
Le richieste di pagamento diretto arrivate all’INPS con Modello SR41 sono circa un terzo del totale stimato: 191 mila per un totale di 709 mila beneficiari. In relazione a queste richieste, l’INPS ha effettuato 110mila pagamenti per 364mila beneficiari. Più complicata la situazione per la cassa integrazione in deroga: sono 241mila le domande inviate all’INPS, di queste 130 mila hanno ottenuto l’ok dell’ente e 32mila sono state pagate (per un totale di 67mila beneficiari).
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In queste ore, a far scoppiare un caso è stata la Lombardia, sul cui sito INPS compaiono due righe differenti con numeri molto diversi. Una indica che sono stati pagati 13 beneficiari, l’altra 827, su un totale di domande autorizzate rispettivamente pari a 34 e 7mila. Così ha commentato Regione Lombardia: “Non siamo solo di fronte ad uno sconcertante disallineamento tra banche dati, siamo di fronte a una vera e propria alterazione di dati e se l’Inps continuerà a diffondere notizie infondate e faziose, la Lombardia si difenderà nelle sedi opportune.”
Per quanto riguarda la situazione in generale delle regioni italiane, va segnalato un miglioramento della situazione della Sardegna che, dopo aver trascorso un periodo senza ricevere soli, ora pare che 126 domande siano state pagate, con 277 beneficiari che hanno ricevuto l’accredito sul conto corrente. In questo modo, il Molise scende all’ultimo posto in questa classifica con appena 209 beneficiari pagati e un terzo delle domande rispetto a quelle autorizzate. Terz’ultimo l’Abruzzo, con 227 domande pagate su un totale di 2.370 autorizzate.
Meno di 1000 persone sono state pagate in lombardia, Friuli Venezia Giulia e Valle D’Aosta. Più di 1000 ma meno di 2000 per Basilicata, Calabria, Piemonte e Sicilia, mentre l’Umbria è a quasi 3.000 e poco oltre Puglia e Toscana, con un dato pari rispettivamente a 3.547 e 3.114.
Nelle prime tre posizioni di questa speciale classifica si confermano Campania, Lazio e Marche, con un ordine differente rispetto al precedente aggiornamento. Sale in testa la Campania con 10.279 persone pagate per 4.794 domande rispetto alle 18.105 autorizzate. Al secondo posto c’è il Lazio con 11.696 beneficiari liquidati, per 5.640 domande contro un totale autorizzato di 18.383. Infine, nelle Marche la cassa integrazione in deroga è stata pagata a 8.036 persone, per 3.737 domande, più della metà delle 6.085 autorizzate.