INPS, Reddito di cittadinanza: si va verso il taglio di due mesi

A quasi due anni dalla sua nascita, il reddito di cittadinanza soprattutto in questi ultimi 12 mesi, ossia dall’inizio, come riporta trendonline.com, dello scoppio della pandemia, si è confermato uno strumento essenziale per offrire un sostegno alle famiglie pi0ù bisognose e in difficoltà.

Reddito di cittadinanza: se sgarri scattano le sanzioni Inps
Come è noto l’accesso al sussidio tanto voluto dal Movimento 5 Stelle è regolato da una serie di requisiti e paletti, ma ci sono poi non poche regole da rispettare per continuare a beneficiare di questo aiuto anche dopo averlo ottenuto.

Prima di arrivare alle situazioni più gravi che prevedono la decadenza dal reddito di cittadinanza, ci sono altri casi in cui ai percettori, in caso di inosservanza di determinate regole, viene decurtata la somma erogata mensilmente dall’Inps e liquidata ai beneficiari da Poste Italiane.

Reddito di cittadinanza: ecco quando l’Inps taglia 1 o 2 mensilità
In questi mesi a più di qualcuno è accaduto di subire la decurtazione di una o più mensilità, in linea con quanto previsto dal decreto legge n. 4 del 28 gennaio 2019.

Secondo quanto recita l’articolo 7 del DL appena citato, chi non si presenta, in assenza di giustificato motivo, alle convocazioni per la sottoscrizione del Patto per il Lavoro, incappa in alcune sanzioni che possono portare anche alla decadenza dal reddito di cittadinanza.

Nel dettaglio, in caso di mancata presentazione alla prima convocazione scatta la decurtazione pari ad una mensilità del sussidio, ma si sale a due mensilità alla seconda mancata presentazione, fino ad arrivare alla decadenza dal sussidio in caso di ulteriore mancata presentazione.

Sanzioni sono irrogate se il beneficiario del reddito di cittadinanza non partecipa a iniziative e laboratori per il rafforzamento delle competenze nella ricerca attiva di lavoro quali, in via esemplificativa, la stesura del curriculum vitae e la preparazione per sostenere colloqui di lavoro o altra iniziativa di orientamento.

In questo caso alla prima mancata presentazione la sanzione è più salata visto che comporta la decurtazione di due mensilità, per arrivare alla decadenza dalla prestazione in caso di ulteriore mancata presentazione.

Reddito di cittadinanza: regole chiare per le sanzioni, ma provvedimenti al buio
Come previsto dall’articolo 10 del decreto legge n. 4 del 28 gennaio 2019, “L’irrogazione delle sanzioni diverse da quelle penali e il recupero dell’indebito, è effettuato dall’INPS” e quest’ultimo “dispone altresì, ove prevista la decadenza dal beneficio, la disattivazione della Carta Rdc”.

La normativa dunque è molto chiara e non lascia adito a dubbi o interpretazioni, ma non si può dire altrettanto della strada che dovrà seguire chi volesse fare ricorso contro la decurtazione del reddito di cittadinanza o ancora peggio la decadenza dallo stesso.

Reddito di cittadinanza: Inps e centri per l’impiego fanno a scaricabarile
Quella nella mani dell’Inps è quindi una vera e proprio bomba che viene sganciata sui beneficiari della prestazione, destinati al momento a rimanere al buio e impossibilitati a difendersi.

La decurtazione o sospensione della ricarica mensile da parte dell’Inps avviene, come già capitato a molti, in assenza di un provvedimento che permetta al percettore del sussidio di conoscere in primis l’adozione del procedimento e contestualmente gli estremi per eventuali ricorsi.

Muoversi su questo fronte è praticamente impossibile e chi ha provato ad agire si è trovato di fronte ad uno scarica barile tra l’Inps e i centri per l’impiego.

L’ente previdenziale infatti rimanda agli ex uffici di collocamento, cui viene attribuita la responsabilità della decurtazione.

A loro volta i centri per l’impiego rivendicano quanto previsto dal DL n. 4 del 28 gennaio 2019, ossia di aver solo il compito di segnalare all’Inps i fatti suscettibili di dar luogo alle sanzioni di decurtazione o decadenza del reddito di cittadinanza.

Reddito di cittadinanza: impossibile ricorso all’Inps contro decurtazione
Come evidenziato in un recente articolo di ItaliaOggi, che ha contattato l’Inps per chiedere spiegazioni in merito alle decurtazioni, di fatto queste ultime fino ad ora sono state disposte in assenza di un provvedimento formale.

In conseguenza di ciò, i beneficiari colpiti dalle sanzioni non sono nelle condizioni di poter presentare un ricorso e di fatto quindi sono costretti a subire un provvedimento senza scampo al momento.