Dopo aver messo nel mirino Quota 100, confermando che non verrà confermata, il premier Conte vuole cambiare il sistema del Reddito di cittadinanza, che “in questo modo non può continuare a funzionare”. Secondo il premier, così com’è la misura-simbolo voluta dal M5s per contrastare la povertà “rischia di essere una misura assistenziale senza progettualità”.
Per questo ha chiesto alla ministra Pisano di istituire una task force che si occupi di creare un sistema informatico unico e nazionale che aiuti i disoccupati a trovare un lavoro, e le aziende a trovare le persone che lo cercano. Un sistema operativo in grado di funzionare con efficacia e di rendere più difficile, quasi impossibile, rifiutare il lavoro.
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Secondo i numeri riportati da Il Sole 24 Ore, i navigator hanno formalizzato solo 220.048 offerte formative oppure di lavoro. Un numero esiguo rispetto a una platea di 1,23 milioni di persone tenute al Patto di servizio.
Reddito di cittadinanza, come cambia
Per fare in modo che il Reddito di cittadinanza non rimanga una misura puramente assistenziale e diventi un efficace strumento di inserimento nel mondo del lavoro, Conte chiede una soluzione che sia “operativa entro 6 mesi”.
L’intenzione sarebbe quella di arrivare alla creazione di una app nazionale, a un sistema operativo che dovrà essere efficace per rendere più difficile – quasi impossibile – rifiutare il lavoro e mantenere il reddito.
Andrà fatta una gara e andranno cambiate non solo alcune norme della legge che ha introdotto ilReddito di cittadinanza, ma probabilmente anche alcune deleghe, e si dovranno introdurre incentivi per le imprese, che dovranno iscriversi al sistema stesso.
Lo scopo finale è far sì che su un’azienda cerca un lavoratore specializzato sappia dove trovarlo, in qualsiasi parte d’Italia si trovi, e, nello stesso tempo serve che il lavoratore specializzato sappia che una determinata azienda sta cercando qualcuno con la sua qualifica. Si punta a collegare domanda e offerta, a far sì che le imprese e i disoccupati siano “collegati” meglio e possano “raggiungersi” più facilmente.
Rdc, Bellanova: “Non possiamo più andare avanti così”
“Mi spiace dirlo ma eravamo stati facili profeti. Così com’è il Reddito di cittadinanza non funziona. E un intervento perché venga cambiato adesso è non più rinviabile”, ha detto la ministra delle Politiche agricole Teresa Bellanova. “In un momento drammatico per l’economia, una misura di sostegno al reddito può anche avere una sua efficacia. Il problema – sottolinea – è che il Reddito di cittadinanza non raggiunge nessuno degli obiettivi per il quale, almeno a parole, era stato approvato”.
Si è “detto che non è una misura assistenziale” ma “non c’è stata la possibilità di controllare che effettivamente i percettori del Reddito accettassero o meno i lavori che eventualmente gli venivano offerti. Non c’è alcun tipo di controllo” e soprattutto “nessuno” monitora la domanda e l’offerta di lavoro, consentendo quindi di capire di quale tipo di lavoratori hanno bisogno le imprese.
Dalla ministra un attacco all’Anpal: “Sentiamo parlare dell’Anpal più quando si tratta delle richieste dei suoi vertici che non quando dobbiamo giudicare il compito che dovrebbero svolgere, e non svolgono. La parte delle politiche attive, che doveva e dovrebbe essere il cuore di una misura di sostegno al reddito ufficialmente non assistenziale, è mancata del tutto. Per questo non possiamo più andare avanti così”.