INPS, Reddito di cittadinanza: tagli pagamenti

Stanno arrivando i Bonus 600 euro, come riporta trendonline.com, per i lavoratori che fanno richiesta domanda.

Il reddito di cittadinanza si configura come uno strumento di contrato alla povertà, con il duplice obiettivo di offrire un sostegno economico a chi ha redditi sotto determinate soglie, e condurre il beneficiario verso un percorso di reinserimento lavorativo e sociale.

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Reddito di cittadinanza: quando si riduce l’importo o si perde del tutto
Il sussidio tanto voluto dal Movimento 5 Stelle viene erogato mensilmente a chi è in possesso di determinati requisiti, tra cui quello relativo al reddito.

Più quest’ultimo è basso e più aumenta la quota del reddito di cittadinanza che non può superare i 780 euro mensili, somma che si riduce invece all’aumentare del reddito familiare.

Nel momento in cui ad esempio un beneficiario trova un lavoro, il reddito di cittadinanza decade o in alternativa può subire una riduzione in base agli introiti derivanti dall’attività lavorativa.

Reddito di cittadinanza: che succede se accetti un lavoro nei campi?
Ci sono però anche delle situazioni in cui ciò non accade e il beneficiario può continuare a ricevere il sussidio senza modifiche dell’importo.

Questo accade ad esempio quando il percettore del reddito di cittadinanza accetta di lavorare nei campi, visto che il reddito derivante da questa attività può essere cumulato con il sussidio.

La novità stata introdotta dall’articolo 94 del Decreto Rilancio approvato a maggio. nel quale si legge che “in relazione all’emergenza epidemiologica i percettori di ammortizzatori sociali […] di Naspi, DIS-COLL e del reddito di cittadinanza, possono stipulare con i datori di lavoro del settore agricolo dei contratti a termine non superiori a 30 giorni, rinnovabili per ulteriori 30 giorni, senza subire la perdita o la riduzione dei benefici previsti”.

In altre parole, chi percepisce il reddito di cittadinanza può continuare a ricevere la ricarica mensile se accetta di lavorare nei campi per un massimo di 60 giorni.

Reddito di cittadinanza: quando resta intatto con il lavoro nei campi
A questo limite temporale se ne aggiunge uno reddituale, visto che il cumulo con il sussidio sarà consentito fino ad un stipendio massimo di 2.000 euro.

In altre parole, per un lavoro di 2 mesi non si dovrà superare questa soglia per non subire alcuna riduzione del reddito di cittadinanza.

Diversamente bisognerà comunicare all’Inps la variazione della propria situazione reddituale in caso di superamento del limite dei 2.000 euro o di un prolungamento del contratto di lavoro oltre i 2 mesi previsti.

Reddito di cittadinanza: più soldi se ti trasferisci oltre i 250 km
Oltre al lavoro dei campi, il percettore del reddito di cittadinanza può ricevere più soldi in caso di offerte di lavoro che lo portino ad allontanarsi più di 250 km dalla propria residenza.

Questa situazione si verifica quando al beneficiario viene presentata la terza offerta di lavoro, dopo la prima che è limitata ad un raggio di 100 km e la seconda entro i 250 km.

Quest’ultima soglia si supera dalla terza offerta in poi, ma già a partire dalla prima dopo i primi 18 mesi di fruizione del reddito di cittadinanza.

Quando il percettore del sussidio accetta l’offerta che lo porta ad allontanarsi di oltre 250 km dalla propria residenza, beneficia di un incentivo.

La legge prevede che anche in presenza del nuovo impiego sarà riconosciuta la ricarica del reddito di cittadinanza per altri tre mesi senza riduzione alcuna, a titolo di compensazione per le spese di trasferimento sostenute.

Il periodo di tre mesi viene esteso a 12 nel caso in cui nel nucleo familiare sono presenti minorenni o persone disabili.