A ottobre, migliaia e migliaia di percettori di Reddito di cittadinanza non riceveranno l’assegno mensile. E il perché è da ricercarsi nelle pieghe del Decreto 4 del 28 gennaio 2019, con il quale sono stati istituiti sia il Reddito sia la Pensione di cittadinanza. L’articolo 3, in particolare, definisce le modalità di erogazione del beneficio economico e la sua durata temporale. E, leggendo bene i vari commi, si scopre che dal prossimo 1 ottobre 2020 migliaia di beneficiari non riceveranno più l’assegno mensile.
Reddito di cittadinanza, stop da ottobre: chi non riceverà più l’assegno
L’articolo 3, comma 6 del decreto n. 4 del 28 gennaio 2019 è piuttosto chiaro, per quel che riguarda la durata del Reddito di cittadinanza. Nello specifico, il comma recita che “Il Rdc e’ riconosciuto per il periodo durante il quale il beneficiario si trova nelle condizioni previste all’articolo 2 e, comunque, per un periodo continuativo non superiore a diciotto mesi. Il Rdc puo’ essere rinnovato, previa sospensione dell’erogazione del medesimo per un periodo di un mese prima di ciascun rinnovo”.
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L’erogazione del RdC, dunque, ha sì una durata totale di 3 anni ma divisa in due periodi di 18 mesi non consecutivi. Tra un periodo e l’altro, infatti, deve passare almeno un mese, trascorso il quale sarà possibile effettuare una nuova richiesta. Calendario alla mano, chi ha ottenuto il primo assegno ad aprile 2019 riceverà l’ultimo il prossimo 28 settembre, mentre il pagamento di ottobre verrà sospeso.
Reddito di cittadinanza, come fare nuovamente domanda
Anche se, al momento, l’INPS non ha ancora diramato alcuna circolare esplicativa, è comunque possibile provare a ricostruire quello che deve essere l’iter da seguire per ottenere nuovamente il Reddito di cittadinanza dopo la sospensione.
Prima di tutto, ci sono delle precise tempistiche da rispettare. Come già detto, infatti, la domanda non potrà essere inoltrata prima di un mese dall’ultimo assegno. Quindi, chi vorrà chiedere nuovamente il Reddito di cittadinanza dovrà attendere il 2 novembre prima di poter accedere alla propria area personale e seguire la procedura online. Il 31 ottobre, infatti, cade di sabato e bisognerà attendere che passi il fine settimana.
La procedura, invece, non dovrebbe essere troppo differente rispetto a quella “originaria”. L’importante, come si legge nel comma, è che il richiedente si trovi sempre nelle condizioni previste dall’articolo 2 del Decreto 4/2019, mentre alla domanda dovrà essere allegata l’ultima dichiarazione ISEE disponibile.