Una domanda sta cominciando a circolare con sempre più insistenza in queste ore: le pensioni sono a rischio, dopo che l’emergenza Covid-19 ha impattato in maniera estremamente pesante sui conti dell’INPS o potremo restare tranquilli sul futuro dei pagamenti di ogni singola pensione? Finora, si è parlato molto del futuro di Quota 100, della riforma delle pensioni e i tagli di quelle più alte.
L’INPS, attualmente, ha un bilancio in rosso di 35.7 milioni di euro, come confermato da Guglielmo Loy, Presidente del Consiglio di indirizzo e vigilanza dell’INPS. Un’inevitabile conseguenza dell’impatto avuto da cassa integrazione, stop di attività di molte aziende, partite IVA non più in grado di versare i propri contributi.
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Lo stesso presidente dell’INPS Pasquale Tridico aveva anticipato già recentemente che i conti avessero dei problemi, facendo osservare il fatto che nel momento in cui fossero stati sospesi gli adempimenti contributivi dei lavoratori, i conti sarebbero peggiorati ulteriormente. Tridico ha comunque voluto rassicurare coloro che temevano il blocco dei pagamenti delle pensioni, perché qualora fossero finiti i soldi dell’INPS, il Governo sarebbe intervenuto per garantire la necessaria liquidità per pagare tutti i trattamenti previdenziali e assistenziali.
Guglielmo Loy, come sottolinea anche il sito online Trend-online, ha messo le mani avanti: “oggi come oggi non è ancora necessario che il Governo intervenga. Se la situazione dovesse protrarsi ancora (ricordiamo che il Decreto Rilancio ha confermato la sospensione del versamento dei contributi fino al 30 giugno 2020) il Governo dovrebbe comunque farsi garante del pagamento delle pensioni.
La situazione è senza dubbio problematica, ma non preoccupante. Stando, almeno, alle parole di Loy. Un situazione come quella che stiamo affrontando era stata preventivata: un periodo in cui l’Inps registra meno entrate e più uscite. Per il momento il rosso dei bilancio dell’Inps non avrà un effetto immediato sul pagamento delle pensioni: l’istituto di previdenza opera con solidarietà tra i vari fondi i quali ad oggi sono sostanzialmente in equilibrio.”
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Una situazione che comincia a destare qualche preoccupazione nei pensionati. L’INPS ha sicuramente la liquidità sufficiente per pagare le prossime pensioni, ma se l’emergenza dovesse prolungarsi nel tempo cosa accadrà? Sarà necessaria una massiccia iniezione di fondi dal governo o farà ricorso alle anticipazioni sulle singole gestioni per pagare i singoli assegni pensionistici? E fino a che punto il Governo sarà in grado di coprire il fabbisogno mensile dell’INPS, senza ritrovarsi a dover scegliere tra il taglio delle pensioni e l’aumento delle tasse?
Loy ha affermato: “L’Inps opera ovviamente con solidarietà tra i vari fondi. Sono sostanzialmente in equilibrio. Se la crisi piano piano rientra e con un sostegno del Governo la situazione è gestibile. Se ovviamente l’economia crolla e crolla il lavoro, il problema generale dell’equilibrio ce l’avrà il Paese prima e dopo l’Inps naturalmente. Nel caso in cui la crisi dovesse continuare si renderà necessario un intervento del Governo per tenere in equilibrio il sistema pensionistico.”