Ulteriori 26 settimane di cassa integrazione, blocco selettivo dei licenziamenti ed altri 10-15 miliardi di ristori alle imprese grazie alla nuova richiesta di scostamento di bilancio da 32 miliardi che il Parlamento ha approvato praticamente all’ unanimità. Sia Italia Viva che l’opposizione hanno infatti votato a favore della risoluzione di maggioranza.
Il ministro Gualtieri ha confermato l’intenzione di superare sia il meccanismo dei codici Ateco che quello legato ai colori delle Regioni, così come l’aggancio alle perdite dell’aprile 2020 rispetto al 2019 utilizzati sino ad oggi per poter fare più in fretta possibile.
Col nuovo decreto si proverà ad aiutare anche chi sino ad oggi non ha ricevuto nulla o ha ricevuto poco, compresi i professionisti. Per accedere ai nuovi benefici verrà preso in considerazione l’intero fatturato dell’anno passato, così da comprendere anche i vari lavori stagionali, scontando quello che eventualmente si è già ottenuto (ristori, cig, contributi sugli affitti, ecc.). L’obiettivo è quello di rimborsare una quota dei costi fissi partendo sempre dalle perdite di fatturato subite. Non è ancora chiara la soglia, ma potrebbe essere più alta del 33% utilizzato sinora per tener conto delle risorse disponibili.
Come detto, con il nuovo Decreto Ristori l’obiettivo è quello di non basarsi sui codici Ateco, bensì di assicurare indennizzi a tutte le partite IVA e gli imprenditori in grado di dimostrare di aver subito un calo del fatturato a causa del blocco delle attività determinate dall’emergenza Coronavirus.
Per ottenere il bonus occorreranno comunque altri requisiti:
- essere in possesso della partita IVA da almeno 3 anni;
- essere in regola con i contributi INPS;
- avere un reddito inferiore a 50mila euro all’anno.
Infine, si potrà beneficiare del bonus se si dimostra di non essere beneficiari di alcun altro sostegno al reddito.
Per i lavoratori intermittenti e per gli autonomi privi di Partita Iva, l’Inps ha chiarito che possono fare domanda i lavoratori autonomi sprovvisti di partita IVA e non iscritti ad altre forme previdenziali obbligatorie, a patto che questi siano stati titolari di contratti autonomi occasionali nel periodo compreso tra il 1 gennaio 2019 e il 29 ottobre 2020.
Per avere accesso al bonus è inoltre necessaria l’iscrizione alla Gestione separata dell’Inps con accredito di almeno un contributo mensile (sempre nel periodo compreso tra il 1 gennaio 2019 e la data di entrata in vigore del Decreto Ristori).
Se il decreto Ristori 5 vedrà la luce a fine mese, lo scostamento di Bilancio necessario ad attuarlo – votato in Parlamento – sarà l’ultimo possibile. Le risorse stanno per finire. Il ministro Gualtieri ha sottolineato che “nelle intenzioni del governo, questo è l’ultimo scostamento che chiediamo al Parlamento di autorizzare per contrastare la pandemia”. Di fatto non esistono più margini di manovra se si vuole evitare un procedura di infrazione per debito eccessivo a Bruxelles
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