Sarebbe stato un danno per Roma (e non solo) e molti lavoratori avrebbero perso l’occupazione, ma è arrivato l’accordo e HippoGroup consentirà la riapertura dell’impianto.
HippoGroup Roma Capannelle, d’intesa con la controllante HippoGroup Cesenate, ha accettato la proposta di Roma Capitale e continuerà la gestione dell’impianto. Una gestione che si protrae da ormai 56 anni e che garantisce agli amanti del settore un punto di riferimento. La Società ha dichiarato: “È stata una scelta difficile. Per le poche certezze date dal Comune di Roma (proprietario dell’impianto) e dal ministero dell’Agricoltura, della Sovranità Alimentare e delle Foreste, organizzatore delle corse sul territorio nazionale”.
Il rinnovo della Gestione era atteso dal 20 gennaio.
Obtorto collo
La dichiarazione di HippoGroup precisa: “Abbiamo deciso di accettare la proposta di Roma Capitale, proteggendo così tutti i livelli occupazionali e tutelando il patrimonio della società. Auspichiamo che la Magistratura ci darà ragione nel contenzioso con Roma Capitale che, pretende dal 2017 al 2023, canoni per 18 milioni di euro. È una richiesta che va oltre i 2,5 milioni di euro l’anno”.
Le pretese per l’anno in corso
La Società lamenta poi la sproporzione delle condizioni economiche proposte per il 2025. “Roma Capitale chiede il triplo di quanto previsto dal bando per la gestione temporanea, andato deserto lo scorso novembre. Oltretutto escludendo dalla concessione i servizi bar e ristorazione già presenti nell’impianto”.
Le difficoltà ci sono ma si prosegue
HippoGroup si dice consapevole che la chiusura dell’ippodromo di Capannelle sarebbe stata una sciagura, per il Comune di Roma e per gli operatori ippici locali, ma anche per il MASAF e tutto il panorama ippico nazionale. “Con grande senso di responsabilità e tra tante difficoltà, cercheremo quindi di garantire anche nel 2025 lo svolgimento di circa 130 giornate di corse assegnate e l’attività del Centro di Allenamento”.
Insomma per adesso lo spettro della chiusura pare archiviato e ciò che più è motivo di soddisfazione è il mantenimento dei posti di lavoro di tutti coloro che ruotano intorno a Capannelle. Però, anche alla luce del fatto che il bando sia andato deserto, viene da supporre che la Società non abbia tutti i torti affermando di soffrire quote di canone esagerate. Ma questa ormai è materia che riguarda le decisioni della Magistratura. La cosa più importante è che in questa vicenda nessuno degli attori ha concluso girando le spalle, dicendo: “Ma datte all’ippica!“.
Foto: capannelleippodromo.it