Italia. Tasse giù ma il costo del lavoro è troppo alto

Il cuneo fiscale è 11,4 punti sopra la media dei Paesi Ocse (Organizzazione per la Cooperazione e lo Sviluppo Economico). I salari medi sono i più bassi e sono anche i più tassati.
Il costo del lavoro nel nostro Paese pressa le imprese e non frena uno sviluppo maggiore, anche in termini occupazionali.

L’Ocse ha pubblicato il rapporto annuale “Taxing Wages” il confronto tra i Paesi aderenti. Ne è risultato che l’Italia, sebbene registri un arretramento della pressione fiscale sul lavoro (passando dal 47,9% al 46%), si colloca a 11,4 punti percentuali sopra la media Ocse relativa al costo del lavoro.
La media dei Paesi è attualmente del 34,6%. E’ scesa rispetto al 2019, quando il valore era poco più superiore e segnava il 35%.

Noi e gli altri

Il valore del nostro Paese, di 46 punti percentuali fa riferimento ad un lavoratore medio single. Quindi un costo non “Gravato” dagli assegni familiari per coniuge e figli. Un valore assoluto.
Questo dato ci colloca al quarto posto come cuneo fiscale più alto dell’area Ocse. Anche la Francia risulta avere la stessa nostra posizione. Più in alto troviamo l’Austria al 47,3%, la Germania al 49% ed il Belgio al 51,5%. A fondo classifica troviamo il Cile, che ha un cuneo fiscale davvero invidiabile, il 7%.

In concreto

Lasciando da parte i freddi numeri e le statistiche, e parlando di soldi veri, si evince che il costo del lavoro è di circa 49 mila euro per ogni singolo lavoratore. (Single). La media dei Paesi Ocse è di 45 mila euro. Detta brutalmente siamo al 19° posto tra i Paesi più avanzati. Non esattamente una posizione di prestigio. Come dire, bene ma non benissimo!

Il salario

La cosa che maggiormente interessa i più, riguarda la questione salariale ovviamente. Qual é il salario medio di un lavoratore? Si attesta a poco più di 37 mila euro, al di sotto della media Ocse che è di 39.188 euro. Quindi ben oltre 2.000 euro di differenza.
Il riferimento è però ad un salario lordo, cioè da tassare. I salari sono tassati del 29% (la media Ocse è 24,9%).
Solo nel 2020, il costo del lavoro in Italia si attesta a 48.919 euro l’anno per un lavoratore single senza figli, considerando le tasse sul reddito e i contributi delle imprese e dei lavoratori. Appunto il diciannovesimo costo più alto tra i 34 Paesi Ocse.

Come sono distribuiti i costi

Come è ovvio, il peso maggiore del costo del lavoro grava sulle imprese. I loro contributi costituiscono il 24% del totale. I contributi dei lavoratori pesano per il 7,2% e un 14,8% è dato dalla tassazione sul reddito.

Oltre i numeri

Le medie tra Paesi di realtà anche distanti, sono poco significative se non raffrontate ad altri valori come l’impatto dello Stato sociale, il costo della vita, l’incidenza dell’eventuale assistenza mutualistica e tutti quei parametri che determinano la qualità della vita. Ma resta il dato oggettivo che è sufficientemente inquietante. E col quale, dobbiamo per forza ragionare se vogliamo pensare ad un rilancio del mondo del lavoro. Il pericolo però del quale non dobbiamo perdere visibilità è quello della ricerca spasmodica di un abbassamento del costo del lavoro a scapito di altri presidi sociali. Non ultimo l’incremento delle tasse o il taglio di altri benefici esistenti.


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