Nessuno deve restare indietro. E questo, detto dalla Germania suona come qualcosa di perentorio a differenza di qualche altro Paese (uno a caso, l’Italia), dove questo bel modo di dire a volte apre a delle amare deroghe. Premesso ciò, da Berlino, dopo appena nemmeno 12 ore dall’acquisizione del governo Scholz del 30% delle azioni Uniper, la Coalizione Semaforo si appresta a varare la seconda misura per la “coesione sociale”. Paga le bollette di chi non ha potuto, e pratica un’iniezione di 15 miliardi nel capitale di chi compra gas sul mercato internazionale e lo rivende a oltre 100 municipalizzate: La Uniper (Società europea del settore dell’energia con sede a Düsseldorf).
Chi è Uniper
Rappresenta un vero big dell’energia e, oltre a scaldare 22 milioni di famiglie grazie ad oltre 33 Gigawatt, offre lavoro a 11 mila dipendenti.
Per quanto riguarda il gas, sono 7,8 i miliardi di metri cubi stoccati tra Germania, Austria e Regno Unito. La società resta comunque legata ai contratti con Gazprom (prima della guerra in Ucraina, erano oltre la metà delle importazioni).
L’economia di Uniper
E’ previsto un intervento della banca statale KFW in favore della società, sebbene la Uniper rimanga sotto il controllo della Fortum (una compagnia energetica statale finlandese con sede a Espoo). La Fortum in ogni caso, ha ridotto la percentuale delle sue azioni Uniper dall’80% al 56%. L’aumento della linea di credito della KFW in favore della società di Düsseldorf aumenterà di fatto da 2 a 9 miliardi di euro. La stabilizzazione della Uniper è fondamentale per l’approvvigionamento in Germania ma come precisa Saskia Esken, segretaria della Spd, “è anche necessario per la coesione sociale”.
Il perché della preoccupazione del governo
Il cancelliere tedesco Olaf Scholz continua a ripetere come una sacra litania che “Nessuno dovrà rimanere senza elettricità durante questa crisi energetica. Serve subito l’aiuto pubblico per i redditi medio-bassi”. Aggiunge poi la Eksen che “Per un ritardo nel pagamento della bolletta si può perfino perdere il proprio appartamento”. Gli aumenti stimati “da Scholz in persona” sarebbero di 2 centesimi per kilowattora, cioè per una famiglia media: 200/300 euro all’anno!
Cosa succede ai cittadini che non pagano
Chi è in affitto e non arriva a coprire la stangata dei prezzi dell’energia riceverà il supporto finanziario. I proprietari invece potranno accedere ad un prestito a interessi zero alla KFW (come la nostra Cassa Depositi e Prestiti).
Il problema non è risolto, non completamente, e lo stesso governo tedesco ammette che questi rincari permarranno per tutto il 2022. Berlino però cerca in questo modo di garantire la sopravvivenza (economica) non solo dei cittadini ma anche della maggiore società che distribuisce energia.
Foto: uniper.energy / voanews.com