La Juventus porta 80 profughi in Italia

Juventus Ucraina

La macchina degli aiuti al popolo ucraino non conosce sosta e ognuno, singolarmente o come parte di un gruppo o un’organizzazione, fa quello che può, come può. Se da una parte si combatte a colpi di sanzioni contro la Russia, dall’altra si cerca di lenire la condizione di chi l’aggressione la subisce. La società Juventus non ha voluto mancare all’occasione di fare qualcosa… Una delegazione composta da una ventina di persone guidate dall’a.d. Maurizio Arrivabene e due pullman è partita dalla Continassa (il quartiere di Torino dove si allenano i bianconeri) alla volta di Zahony, in Ungheria. Poco distante dal confine ucraino.

Una parte delle persone “è stata recuperata” hanno spiegato, in seguito ad una richiesta di aiuto della Federazione calcio ucraina. Bambini e ragazzi delle scuole calcio evacuati da Kiev, Kharkiv e da altre zone colpite dai bombardamenti da portare in salvo, questo l’obiettivo della delegazione juventina. Alla fine, i profughi “raccolti” dalla missione della società di Torino sono 80. In gran parte si tratta di bambini e ragazzi tra i 6 e i 14 anni e alcune mamme.

L’accoglienza dei rifugiati è già stata organizzata dalla Regione Piemonte e dalla Protezione civile. Saranno ospitati a La Morra, in provincia di Cuneo, all’Hotel Santa Maria

In taluni casi si parla di “gocce nel mare”, ma la “gara di solidarietà che da molti Paesi del mondo si è attivata nei confronti del popolo ucraino sta facendo la differenza. E’ chiaro che tutto questo non basta a risolvere il problema. La consapevolezza, però, che tutti stanno facendo quanto possono, forse è di conforto per chi sta cercando la via di fuga, per chi è costretto a nascondersi, per chi non vuole smettere di sperare.