In Ucraina si registra il 92esimo giorno dall’inizio delle offensive militari, nella regione di Lugansk quasi il 100% del territorio è sotto il controllo delle truppe russe. Volodymyr Zelensky continua coi suoi appelli per la fornitura di armi. Il timore di rappresaglie da parte di Mosca contro l’Alleanza occidentale però, frena la Nato.
L’accordo ufficioso
L’agenzia di stampa tedesca Dpa, riportata dal quotidiano Die Zeit, riferisce oggi che tra i Paesi membri della Nato ci sarebbe un accordo informale. L’accordo è proprio per non fornire all’Ucraina armi offensive, cioè carri armati e cacciabombardieri.
L’Alleanza sebbene sostiene Kiev, deve mantenere la distanza perché altrimenti quello che al momento è un conflitto locale potrebbe evolvere in una guerra mondiale. La Nato in conclusione, non vuole che la lettura di Mosca sull’invio di carri armati e cacciabombardieri, sia quella di una dichiarazione di guerra. In questo caso infatti le contromisure russe porterebbero ad un’escalation su scala mondiale.
I pareri sulla sorte di Kiev
Il New York Times dice che difficilmente l’Ucraina potrà vincere, il Pentagono sostiene che il Donbass è ormai dato per perso ed Henry Kissinger consiglia Kiev di rinunciare a qualche territorio per arrivare alla pace. Infine gli Usa offrono passaporti agli ucraini, precisando che non è un modo per assoggettarli…