La pagina social del Comune di Nerola chiusa ai commenti. L’opposizione si interroga e il sindaco replica

Agli inizi di dicembre, dopo 150 giorni dall’insediamento della nuova amministrazione, l’opposizione fa il punto e solleva critiche a quella che definisce “mancanza di trasparenza” e “scarsa democrazia”.

Uno degli strumenti attuali per la comunicazione è senza dubbio la rete internet, oggi usata praticamente da tutti. La diffusione poi dei social network ha favorito ulteriormente lo scambio di informazioni anche tra cittadini e istituzioni. E’ difficile trovare un Comune del territorio nazionale che non approfitti di questa opportunità per divulgare le notizie relative alla vita dell’amministrazione. L’interazione dei cittadini residenti costituisce un vero e proprio incontro pubblico su tematiche varie e funge da altoparlante per i lettori, che così traggono informazioni in tempo reale sulla vita del proprio Comune.

Una pagina da leggere

Il Comune di Nerola non è mai stato da meno in questa pratica di comunicazione diretta con i cittadini. In passato diverse iniziative hanno avuto grande eco proprio grazie a questo strumento. I dibattiti si sono avvicendati di volta in volta che una tematica veniva affrontata pubblicamente sul social. Gli interventi degli iscritti hanno sempre favorito aperture a ulteriori approfondimenti, consumati in prima battuta, proprio in rete. Il social dove il Comune di Nerola divulga notizie e avvisi è Facebook, e qui, un nutrito gruppo di persone sono iscritte alla pagina e sono attive nelle proposizioni ma anche nelle critiche. Proprio questo ha fatto decidere chi amministra la pagina di inibire i membri ai commenti, trasformando così la pagina in una sorta di volantino del Comune, pubblicato solo per esser letto.

La mutazione

Qualcosa deve aver ferito la sensibilità di qualcuno, se è stato scelto di optare per un’opzione simile. Una scelta di carattere “istituzionale” per impedire “l’inquinamento da chiacchiere”, a fatti, comunicazioni, avvisi ed eventi, che il Comune vuol rendere pubblici. Solo che, così facendo, il dialogo tra “la stanza dei bottoni” e il cittadino svanisce inevitabilmente. Si può sempre ricorrere alla presenza fisica, ci si reca in Comune e si chiede di parlare con la persona preposta all’argomento che si vuol trattare. Si può addirittura conferire col sindaco di Nerola, sempre che si abbia la fortuna di trovarlo e capitare in un momento non sia occupato in altre faccende.

Insomma, un passo indietro voluto non si sa precisamente da chi, deciso univocamente dalla maggioranza dell’amministrazione nerolese.

I cambiamenti sono destinati a vivere il loro periodo e talvolta accade che questi siano ridiscussi. Magari succederà così anche per la questione della partecipazione democratica alla pagina del Comune di Nerola. Vedremo.

La voce dell’opposizione

Per contro, la pagina social dell’opposizione resta invece aperta a tutti, e continua ad accogliere rimostranze dei cittadini, consigli, suggerimenti e aperture a dibattiti pubblici.

Ad inizio dicembre, con un post, “Nerola ed Acquaviva per la Tradizione e per il Futuro” fa il punto della situazione a 150 giorni dalla nomina del nuovo gruppo di maggioranza.

Nel testo è espressa la perplessità circa la convocazione dei Consigli Comunali in orari mattutini. La domanda che si pone l’opposizione è se questa scelta di orario non sia strumentale al fine di ottenere che nessuno possa parteciparvi.

Un altro punto che viene denunciato sul post è qualcosa che dovrebbe far pensare ad un presunto boicottaggio subito dalla minoranza. “Esprimiamo come minoranza le nostre opinioni per dare il nostro contributo e portare le nostre osservazioni e scopriamo che nei verbali non ci sono i nostri interventi”, scrive il Gruppo. Aggiungendo poi la considerazione: “Il dibattito libero e costruttivo non si ascolta, o forse non si vuole ascoltare, e dunque neanche si vuole scrivere…”.

Il richiamo alla democrazia

Ancora nel post pubblicato sulla pagina dell’opposizion, è affrontato il “problema” della pagina Facebook del Comune, dove tutti i post sono inibiti agli interventi dei cittadini. Con un commento lapidario l’opposizione chiede retoricamente: “Che dire? Vi sembra democrazia questa?”. Il Gruppo di opposizione esorta poi i nerolesi a “far sentire la propria voce” e aggiunge: “Facciamo vivere il nostro Comune, perché cresca in una cittadinanza attiva che fa politica per costruire la Comunità”.

Nel testo viene ricordato: “La Sede dell’Associazione Nerola ed Acquaviva per la Tradizione e per il Futuro “è aperta per raccogliere le istanze di tutti perché per noi ci deve essere partecipazione, democrazia e trasparenza”. Il post conclude dicendo: “Abbiamo scommesso su una cittadinanza attiva e consapevole! Noi ci siamo!”.

Il sindaco replica sul social

Il messaggio è arrivato e non dev’essere piaciuto al sindaco ed alla maggioranza, per i toni e per i contenuti, tanto che Domenico Lelli, appunto il primo cittadino di Nerola, ha creduto bene far sentire la voce della maggioranza, proprio dalla sua pagina personale.

Per dovere di cronaca…

Va precisato che il comportamento di alcuni iscritti alla pagina, non è stato esattamente corretto nell’espressione delle proprie rimostranze. Si può dissentire e contestare senza scadere in un linguaggio volgare ed aggressivo e soprattutto senza mai derivare sul personale, o peggio, avanzare delle velate minacce. Questo abuso verbale, costringe a decisioni drastiche che magari non sarebbero nemmeno nell’animo di chi le attua. Omettendo però di correre ai ripari, vuol dire rischiare di trasformare la Pagina Social in un luogo dove chiunque può sfogare i propri peggiori sentimenti.

Interpellati il sindaco e la vice sindaca Elena Trecciola

Le più alte cariche comunali hanno ribadito le ragioni che hanno indotto l’amministrazione alla modifica della pagina social. Entrambi hanno comunque tenuto a sottolineare la loro disponibilità e quella della squadra di maggioranza ad accogliere istanze e osservazioni dei cittadini, precisando appunto la loro presenza costante. E’ inoltre emersa la volontà a non porre schermi tra Comune e cittadino. Lelli e Trecciola ribadiscono la loro appartenenza al territorio e il conseguente amore e dedizione alla comunità. Ambedue hanno sottolineato di non voler mettere affatto a tacere la voce dei cittadini, precisando che sono essi stessi residenti a Nerola e chiunque può rivolgere loro interrogativi o chiedere spiegazioni ulteriori su fatti o decisioni comunali.

Sindaco e vice sindaca sono realmente una sorta di “amministratori pubblici”, nel senso che sono persone pubbliche davvero! E realmente i cittadini di Nerola possono intrattenersi facilmente con chiunque della squadra della maggioranza, proprio come accade per gli attivisti e i consiglieri dell’opposizione.

Tanto rumore per nulla, quindi?

Probabilmente la foga politica induce a “farsi le pulci” reciprocamente, ingenerando però dubbi nella comunità che, tutto sommato, risultano poi ingiustificati. Ma tutti converranno che sia meglio così, meglio un dubbio animato da troppa abnegazione politica, piuttosto che un sospetto che risulti poi fondato…

A seguire, la pubblicazione del testo integrale della replica del sindaco, al fine di non svilire, alterare od ometterne il contenuto o sue parti.

Tutto spiegato e tutti contenti?

Si, in larga parte le motivazioni e le repliche della maggioranza hanno almeno fugato dubbi e precisato quei punti che altrimenti sarebbero rimasti controversi. Per la logica poi, che tutto è opinabile, rimane la perplessità sulla decisione della “pagina muta” del Comune. Anche qui però vale il principio del rispetto delle scelte altrui. Se l’amministrazione precedente a guida Ranieri, non avvertiva turbamenti al cospetto di polemiche o provocazioni, non è scritto da nessuna parte che l’amministrazione attuale debba perseguire la stessa linea.

Una considerazione però va fatta, in politica la polemica non è solo strumentale, essa è l’espressione di dissenso o di sentimento alternativo. Non tenere conto di chi polemizza, naturalmente con modi urbani e rispettosi, vuol dire rinunciare al pluralismo delle idee. E’ come mettere un muro tra cittadini e “potere politico”, la sensazione che ne consegue è davvero quella di un indebolimento della democrazia. Molti cittadini, incluso chi scrive, sono persuasi che il tempo farà maturare decisioni che porteranno ad un’inversione di marcia e la maggioranza deciderà di riaprire la pagina ai commenti e perché no, anche coraggiosamente alle polemiche.

Foto: jw.org

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