La parola all’erborista
Rubrica di erboristeria a cura del Dott. Francesco D’Ambrosio
Dolce Amor… che sa di Miele
Sono da poco passate le festività che, mi auguro, abbiate tutti trascorso serenamente.
Il nuovo anno si comincia solitamente con tanto ottimismo per il futuro e con la speranza nel cuore; ebbene vi auguro che questo ottimismo e questa speranza non vengano meno col passare del tempo e che il 2022 vi porti soprattutto cose che vi colmino di gioia, per consentirvi di affrontare con maggiore coraggio le cose meno belle che purtroppo, inevitabilmente, la vita ci riserva.
So già che molti di voi hanno esagerato in questo periodo con l’alimentazione. Mi avete preparato già da metà dicembre dicendomi che sareste stati tanto attenti prima delle feste per concedervi poi qualche piccolo eccesso a tavola.
È il preludio di una visita annunciata ed infatti io vi aspetto perché so già che i doloretti di stomaco, la cattiva digestione, la stipsi, la bocca amara, l’alitosi, strani esantemi sul viso o sul corpo, il prurito diffuso, l’insonnia, e chi più ne ha più ne metta, per alcuni di voi sono tutti sintomi dovuti proprio alla sregolatezza alimentare di questi giorni trascorsi.
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Chi è venuto a trovarmi con questi problemi sa già cosa l’aspetta: l’amarissima tisana numero 1.
È la nostra tisana depurativa, digestiva, drenante, amica della cistifellea e della bile in quanto contiene erbe ad azione coleretica. Ed infatti tra i suoi componenti ci sono il carciofo, la centaurea, il rabarbaro, il boldo, la gramigna ed altre erbe che lavorando in sinergia consentono di mettere nuovamente in ordine il nostro organismo.
Ma non voglio essere troppo cattivo perciò, nonostante l’incombente, amarissima risoluzione ai vostri problemi vi parlerò oggi di un alimento dolcissimo ma con proprietà certamente diverse dagli zuccheri dei quali avete fatto il pieno.
Tratterò delle proprietà del miele!
Il consiglio della Comunità Europea definisce il miele in questo modo:
”Si intende per miele il prodotto alimentare che le api domestiche producono dal nettare dei fiori o dalle secrezioni provenienti da parti vive di piante o che si trovano sulle stesse, che esse bottinano, trasformano, combinano con sostanze specifiche proprie e immagazzinano e lasciano maturare nei favi dell’alveare”.
Da questa definizione si capisce la complessa origine del miele e cioè: il nettare dei fiori, la linfa delle piante, elaborata ed eliminata dall’intestino degli afidi, i microorganismi contenuti nel nettare e nella linfa, il polline e l’apporto delle api, che durante il lavoro digestivo degli zuccheri, aggiungono sostanze proprie, particolarmente di tipo enzimatico, minerale e di difesa immunitaria.
Il miele è formato da glucosio e levulosio ed è quindi più rapidamente assimilabile dello zucchero comune perché non deve essere scisso.
Benefici alimentari
La sua importanza alimentare però è dovuta soprattutto agli altri elementi che lo compongono e che derivano dal complesso lavoro di produzione da parte delle api..
Nel miele infatti troviamo le vitamine B1, B2, B6, biotina, PP, acido pantotenico, C, E, K. Sono presenti numerosi enzimi che non intervengono solo a livello del metabolismo degli zuccheri, ma potenziano anche l’attività degli enzimi dell’apparato digerente e intervengono nella respirazione cellulare. È ricco di minerali (sodio, potassio, cloro, calcio, fosforo, zolfo e magnesio) ed oligominerali (ferro, manganese, cobalto, zinco, silicio) in forma direttamente assimilabile e intervengono nel ricambio di molti tessuti come le ossa e i denti, nell’emopoiesi, nel metabolismo degli acidi nucleici e dell’insulina. Nel miele inoltre troviamo anche tanti aminoacidi essenziali che sono le unità elementari fondamentali per la costruzione delle proteine strutturali che l’organismo non è in grado di produrre da se e che quindi deve assumere necessariamente attraverso l’alimentazione.
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Il miele per millenni fu l’unico alimento dolcificante. È stato poi detronizzato da questo suo ruolo a causa dell’imperante tecnologia industriale mirata alla estrazione ed alla raffinazione dello zucchero.
Diversi studi epidemiologici hanno messo in evidenza però che c’è uno stretto legame tra alcuni eccessi alimentari e l’incremento, non solo del sovrappeso, ma anche di alcune malattie metaboliche come il diabete, malattie vascolari come l’aterosclerosi e l’infarto del miocardio, o di processi neoplastici come il cancro dell’intestino.
Gli eccessi di cui si parla negli studi riguardano appunto lo smodato consumo di grassi animali, di zuccheri, tanto più se raffinati, e del sale. Ecco perché c’è stato un vero e proprio ritorno all’uso del miele che viene definito, per i motivi citati sopra, un “super alimento”.
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Le proprietà del miele suggeriscono l’impiego innanzitutto in gravidanza, nell’infanzia, nel corso di malattie. Ma anche nella convalescenza e in tutte le situazioni nelle quali è richiesta una particolare prestazione psicofisica, come lo studio e lo sforzo muscolare.
Il miele migliora l’appetito. Viceversa, consente anche di ridurre l’apporto alimentare, in quanto, assumendone prima del pasto un cucchiaino(10 gr = 30 calorie), si può calmare la fame, correggendo così l’ipoglicemia e provocando allo stesso tempo un senso di sazietà.
… e non solo
Il miele ha anche un’azione antianemica dovuta a vari fattori e alla presenza di ferro, cobalto, rame e manganese che abbondano soprattutto nei mieli scuri (castagno, genziana, eucalipto).
È importante anche la sua azione ricalcificante, favorente l’ossificazione e la dentizione, così da essere indicato durante la gravidanza e l’accrescimento del bambino. Inoltre il miele favorisce anche l’eliminazione delle sostanze nocive, un potenziamento della disintossicazione epatica e dell’eliminazione intestinale e renale. L’uso del miele favorisce l’attività psicofisica e intellettuale, sia per l’apporto energetico del glucosio, che per la particolare ricchezza in fosforo (19mg/100gr).
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Ha nello stesso tempo proprietà antiasteniche e sedative, così da essere valido come tonificante, ma anche contro l’insonnia.
Ha un’azione regolatrice delle funzioni dell’apparato digerente migliorando sia le secrezioni e la peristalsi, che la digestione e l’assorbimento, con particolare riguardo agli zuccheri per la presenza di enzimi. Inoltre, viene influenzata beneficamente sia la stitichezza che lo stato diarroico, attraverso una regolazione della flora batterica intestinale. Si ottengono buoni risultati come coadiuvante della gastroenterite e dell’ulcera gastrica.
Tutte queste azioni ovviamente sono rese vane da processi di pastorizzazione o raffinazione del miele che lo trasformano in una semplice miscela di zuccheri perciò attenzione alla qualità.