Rubrica di erboristeria a cura del Dott. Francesco D’Ambrosio
PAPAYA FERMENTATA… MIRACOLO DELLA NATURA
Luc Montagnier, premio Nobel 2008 per la virologia, grazie alla scoperta del “retrovirus” dell’HIV (svolta in insieme al collega americano Gallo), ha proposto all’attenzione della medicina un toccasana per la salute: la papaya fermentata.
L’ambito di ricerca del medico francese non è volto solo agli studi che consentono di rallentare notevolmente l’infiammazione delle malattia AIDS, ma si occupa anche delle potenzialità della papaya fermentata, come ha spiegato nel suo libro scientifico “La scienza ci guarirà” (2008)
Nel suo scritto Luc Montagnier ci racconta di aver proposto a Papa Giovanni Paolo II, la somministrazione di alcune bustine di papaya fermentata che aveva con sé il giorno del ricevimento da Sua Santità nel 2002 . Lo scienziato ci dice di aver osservato nel Papa stesso un miglioramento del morbo di Parkinson, malattia neurologica della quale il Papa soffriva in modo evidente. Lo scienziato francese aveva trovato infatti il Papa molto stanco e afflitto da dolori fisici notevoli a causa della malattie che stava avendo un andamento galoppante. Le sue sofferenze erano però evidenti, ma qualche giorno dopo, ebbe il piacere di vedere in TV che Sua Santità stava molto meglio. Sembrava un po’ ristabilito, più forte, più sicuro, più lucido mentalmente.
In cosa consiste questo rimedio che a dir poco appare miracoloso?
In realtà parlare di miracolo è un’iperbole: si tratta di una pianta che deriva dalla famiglia delle Caricacee, detta anche degli alberi dei meloni. Vive in Messico, in America Centrale e in genere nei Paesi tropicali dove c’è caldo umido. Tale pianta sembra essere una fonte di un potente antiossidante che sconfigge o elimina parte dei radicali liberi che ossidano le nostre cellule. Ormai gli antiossidanti in commercio come integratori alimentari sono moltissimi, e non sorprende più che vengano abbondantemente propagandati.
Si ricorda che è bene non abusare, evitando la somministrazione fai da te che porterebbe a reazioni antagonistiche tra integratori diversi.
La papaya fermentata è, secondo Montagnier, assimilabile in quantità e qualità migliore a differenza dell’integratore sotto forma di pillole o del frutto naturale, la cui assunzione sarebbe poco efficace dal punto di vista delle sue proprietà benefiche.
Si tratta di un integratore usato da almeno 15 anni in Giappone, ottenuto dalla papaya con un processo di fermentazione naturale che dura diversi mesi, al termine del quale viene macinata in una polvere finissima. I primi ricercatori giapponesi asserivano che i fitonutrienti contenuti nella papaya potessero rallentare moltissimo l’invecchiamento, combattendo i radicali liberi, una delle cause (spesso sopravvalutata) della degenerazione dell’organismo con l’età.
Contiene:
Acqua, vitamina E, C, A, vitamine del gruppo B, molti flavonoidi e la papaina. La papaya produce effetti drenanti, antitrombotici, anti-infezioni intestinali, antimicrobiche, antiaggreganti, antidispepsia, antidolorifici e antiinfiammatori.
L’essicazione del frutto avviene per 300 giorni e l’assunzione della papaya nella sua forma essiccata, e quindi fermentata, è più efficace del mangiare il frutto al naturale.
Quindi cosa rimane da dire, dopo il forte stress estivo, tra caldo, sole…e sconsiderata alimentazione, sarebbe buona cosa dare la giusta carica al nostro organismo con un po’ di Papaya fermentata.