La Parola all’erborista. Pino Silvestre, l’albero dagli effetti balsamici

La Parola all’erborista

Rubrica di erboristeria a cura del Dott. Francesco D’Ambrosio

PINO SILVESTRE – L’albero dagli effetti balsamici

Siete mai stati sulle Alpi o sugli Appennini o ancora nella pianura Lombarda, in mezzo ad una foresta di pini? Se si, avrete certamente impresso nella memoria il balsamico profumo che, inevitabilmente, si respira sostando tra gli alberi.

La sensazione di pace, di quiete che si vive in queste foreste, accompagnata dal selvatico profumo dei pini è unica. È la Natura che ci offre odori e vedute che danno sollievo non solo al fisico ma anche allo spirito.

Basta una giornata trascorsa in questi luoghi per far dimenticare la fatica e lo stress di tutti i giorni e ridare energia e benessere. Il Pino silvestre del quale vi parlerò oggi, ridona benessere anche perché è una pianta con tante virtù.

In realtà in passato era considerato un simbolo di morte perché una volta tagliato non cresceva più. Tale credenza è stata poi fortunatamente sorpassata ed il Pino è diventato simbolo di immortalità grazie alla sua capacità di vivere negli ambienti più sfavorevoli. Ancora oggi in Giappone il pino evoca immortalità ed il suo legno è utilizzato per costruire i templi shintoisti e gli strumenti rituali. La pianta è inoltre simbolo di potenza vitale e fecondità. Sino a qualche tempo fa compariva nella cerimonia nuziale quale simbolo di costanza coniugale e della perpetuità del genere umano.

IL PINO SILVESTRE

È un arbusto sempreverde con chioma espansa di un gradevole colore verde glauco, ha foglie aghiformi che gli consentono di resistere alle basse temperature, infatti si trova oltre i 300 metri di altezza e fino ai 2000 metri.

È un arbusto alto che arriva fino a 40 metri. È anche longevo. Si conoscono piante di almeno 500 anni d’età. Generalmente forma delle pinete ma, più di frequente, vive insieme ad altre aghifoglie e latifoglie.

Del Pino si usano le gemme, erroneamente chiamate “gemme d’abete”, si usano le foglie o aghi, dalla cui distillazione a vapore si ottiene l’olio essenziale ed infine si usa anche la resina (trementina).

Le gemme si raccolgono nella primavera quando, ricominciando il periodo vegetativo, essudano la resina. Ogni chilo di gemme contiene più di 200 grammi di resina.

Le foglie si raccolgono in primavera e fino all’autunno inoltrato. Le gocce di resina si possono ottenere praticamente tutto l’anno.

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Le gemme si essiccano con cura all’aria e al riparo dal sole e si conservano in recipienti con una buona chiusura. La resina si ottiene praticando delle incisioni nel tronco o nei grossi rami e si raccoglie la colata resinosa rappresa. Tale sostanza mediante distillazione dà l’essenza di trementina e una sostanza simile ai fenoli detta maltolo. Entrambe hanno azione tonica, balsamica, un po’ astringente, sudorifera e diuretica.

La resina è sempre stata molto stimata da tutti i medici; Ippocrate la prescriveva nella pleurite e i medici arabi la usavano contro le ulcere ai polmoni.

Tutte le parti della pianta contengono un olio essenziale ricco di principi attivi che svolgono la loro benefica azione soprattutto a livello dell’apparato respiratorio e di quello urinario; il Pino si è dimostrato un potente antisettico sia dell’uno che dell’altro.

Inoltre ha dimostrato questa sua efficacia anche a livello del complesso epatico. Ha un’azione stimolante  a livello delle ghiandole surrenali e precisamente della parte esterna (la corteccia) che secerne gli ormoni ad azione sessuale, quelli che influenzano il ricambio degli idrati di carbonio (ossia degli zuccheri) e quelli che influenzano il ricambio idro-salino.

GLI UTILIZZI

Si utilizza in diversi modi: si può fare l’infuso delle gemme o il decotto. Si può assumere sotto forma di sciroppo o in tintura. In erboristeria si trova l’olio essenziale del quale si prendono 5/10 gocce su un cucchiaino di zucchero 3-4 volte al giorno.

Il decotto si può usare anche per irrigazioni e gargarismi. L’olio essenziale (10/15 gocce) in acqua calda serve per le inalazioni. Un decotto concentrato fatto con 2-3 grosse manciate di foglie bollite in due litri d’acqua per 20 minuti serve per bagni locali o da versare nella vasca già pronta per il normale bagno.

In aromaterapia, il Pino silvestre fa parte di una serie di oli essenziali legati a Marte pianeta di fuoco e ferro, sostiene l’energia finalizzata, lo sforzo e la volontà. Sue caratteristiche sono attività, impulsività, sensualità forte. Regge le difese del corpo, è associato all’energia muscolare, alla sessualità maschile, al sangue. Quindi, in momenti di meditazione, respirare olio essenziale di Pino silvestre, magari in associazione all’ olio essenziale di Cannella e Basilico servirà a corroborare il nostro spirito, a “riscaldare” l’energia vitale e stimolare le difese del nostro organismo.

Nella cultura indiana il Pino stimola il 5° chakra (gola) che attivato, conferisce il potere di esprimersi e parlare in modo estremamente persuasivo e convincente: gli corrispondono quindi le forme più alte ed efficaci di creatività e di comunicazione.

LA TRADIZIONE

Ma ritornando alla tradizione erboristica, il Pino è indicatissimo in tutte le affezioni dell’apparato respiratorio come bronchiti, polmoniti, tracheiti, asma, tubercolosi,  raffreddori ed in quelle dell’apparato urinario come cistiti, pieliti, prostatiti inferiori, nella calcolosi biliare e nell’impotenza. Per uso esterno si impiega nei reumatismi e nella gotta facendo i bagni, nelle bronchiti con catarro e nelle sinusiti, per inalazione, perché fluidifica la viscosità catarrale e facilita l’espettorazione.

Non si può passare sotto silenzio il Pinus Montana Miller più conosciuto come Pino Mugo.

Le sue proprietà terapeutiche sono pressoché identiche a quelle del Pino Silvestre ma il suo olio (olio di Mugo o Mugolio) è noto da moltissimo tempo come balsamico di grandi proprietà.

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