La Parola all’erborista – Psillio, Lino e Malva: ” Le tre piante della salute “

La Parola all’erborista

Rubrica di erboristeria a cura del Dott. Francesco D’Ambrosio

” Le tre piante della salute “

Psillio, Lino e Malva sono i tre “eroi” che salvano e proteggono il nostro stomaco ed il nostro intestino e proprio di essi vi parlerò in questo articolo.

È necessario premettere che le regole d’oro per non avere problemi e mantenere la regolarità intestinale sono poche e molto semplici.

Innanzi tutto è buona abitudine seguire una dieta ricca di fibre che facilitano il transito intestinale stimolando l’attività peristaltica. Ogni giorno bisogna consumare più porzioni di frutta, verdura e alimenti integrali, senza mai dimenticarsi di bere molta acqua.

Importante è anche praticare una moderata attività fisica che consente di tonificare i muscoli addominali influendo positivamente sulla motilità intestinale e quindi sull’efficienza della defecazione.

Per quanto possibile bisognerebbe tenere sotto controllo stress e tensioni, ma per questo, in alcuni casi, ci vorrebbe una “bacchetta magica” della quale nessuno dispone.

Quando queste abitudini alimentari e questo stile di vita non sono sufficienti è bene ricorrere ad un aiuto ulteriore e … qui entrano in gioco i nostri “eroi”!

PSILLIO

Pianta del Psillio

Lo Psillio è una pianta erbacea anche detta “erba delle pulci” a causa dei suoi piccoli semi di colore bruno-rosso scuro lunghi 2-3 mm. Sembrano davvero delle piccole pulci!

Immersi in acqua si rigonfiano ricoprendosi di uno strato di mucillagine del quale la loro cuticola esterna è ricca (10-30%). Grazie proprio alla presenza di queste sostanze lo Psillio ha un’azione lassativa di tipo meccanico e osmotico perché le mucillagini sono avide di acqua e aumentano molto di volume formando un gel che, a sua volta, aumenta il volume del materiale fecale; ciò provoca uno stimolo fisiologico di distensione delle pareti intestinali che rispondono aumentando la peristalsi che favorisce il procedere del contenuto intestinale e il successivo svuotamento.

È utile anche per trattare la stitichezza in modo delicato specie nelle persone con l’intestino irritato, talvolta per abuso di lassativi drastici, o nei casi del colon irritabile o quando vi siano ragadi ed emorroidi oppure nei casi di irritazione del colon causate dalla dissenteria provocata da amebe e bacilli.

L’azione di rigonfiamento si è rivelata utile anche nelle diete dimagranti perché attenua il senso di fame e controlla l’appetito se lo Psillio viene assunto prima dei pasti. Le mucillagini contribuiscono anche a ridurre l’assorbimento intestinale dei grassi determinando una riduzione di colesterolo senza alterare i valori di Hdl (colesterolo buono) e trigliceridi.

LINO

Common flax – Linum usitatissimum flowers outdoors

Similmente si comporta il Lino che è una pianta erbacea dai fiori azzurri il cui frutto è ricco di piccoli semi ovali , fortemente schiacciati ed appuntiti ad una sola estremità.

La coltivazione di questa pianta deve risalire certo a tempi remotissimi se nelle tombe dei faraoni sono state rinvenute mummie fasciate con bende di Lino.

L’olio era usato per le lucerne ma anche da pittori, muratori, falegnami e fabbri; ed in casa per rendere più lucenti i capelli, oppure per i problemi cutanei, per le contratture, per gli spasmi muscolari erano usati gli impacchi di farina di Lino caldi che, oltre a generare iperemia locale, manifestano una buona azione antinfiammatoria facilitando la maturazione delle raccolte purulente. Per via interna era utilizzato proprio nel trattamento delle costipazioni intestinali, perché è

Semi di Lino

un lassativo di buona efficacia, e  nel trattamento dei problemi catarrali per il suo potere emolliente.

I semi di questa pianta come quelli dello Psillio contengono mucillagini ed in più, per il 40%, contengono un olio fisso caratterizzato dall’alto contenuto di acidi polinsaturi.

Sono proprio la componente grassa e quella mucillaginosa a dare le caratteristiche fitoterapiche al Lino. La mucillagine prodotta dall’infuso dei semi è un utile decongestionante delle mucose  e ancora oggi è valido l’uso che se ne faceva un tempo. Oltre che un buon emolliente è anche un buon antinfiammatorio ed è oggi spesso usato nel trattamento delle infiammazioni dell’apparato intestinale, nelle emorroidi e nelle affezioni bronchiali, favorisce infatti la risoluzione dei fenomeni catarrali e suppurativi.

Anche l’olio, spessissimo utilizzato per uso alimentare, quindi come condimento delle pietanze, ha una buona capacità emolliente ed è utilizzato per uso esterno in quanto è fornito del cosiddetto fattore vitaminico F (costituito perlopiù da acidi grassi polinsaturi) che è un utile ausilio nelle cure delle dermatosi e delle scottature anche solari.

MALVA

Fiore della Malva

Ed infine eccoci alla Malva che i Greci conoscevano col nome di “malachè” che riferito al termine greco malakòs significa “molle”.

Il termine “malva” invece comparve presso i Romani come derivazione del verbo mollire e alludeva chiaramente alle proprietà emollienti di questa pianta.

Anche di questa pianta certamente avrete sentito parlare dalle persone di un certa età. Le foglie e i fiori di Malva contengono  una notevole quantità di mucillagini le quali sono ricche di numerosi principi attivi con azione emolliente ed antinfiammatoria i notevole interesse fitoterapico.

La forma medicamentosa più attiva è appunto la mucillagine che agisce calmando lo stato infiammatorio delle mucose, proteggendole dagli stimoli ed impedendo il riassorbimento delle sostanze irritanti a contatto con la loro superficie. C’è anche da osservare che le mucillagini, per la loro caratteristica fisica di densità e vischiosità elevata, si stratificano sulla mucosa gastrica rivestendola di uno strato protettivo poco attaccabile dal succo gastrico. All’azione per così dire meccanica delle mucillagini si affianca quella decisamente farmaco attiva della Malvina (glucoside contenuto nella pianta) che esercita un’azione antinfiammatoria. I preparati di Malva sono utilizzati sia per uso interno che per uso esterno come emollienti ed antiflogistici nelle lievi forme catarrali delle vie bronchiali, nelle enteriti, nelle infiammazioni della cute e in quelle della mucosa gastrica (gastriti dovute ad eccesso di produzione dei succhi gastrici).

Menzione d’onore per l’effetto antinfiammatorio a livello della mucosa buccale per tutte le patologie gengivali e per le stomatiti dei bambini da virus erpetico.

Anche oggi tante notizie che spero vi siano utili! Alla prossima puntata.


->  Pubblicato su I Fatti area Metropolitana Ed. Luglio 2022  <-