Sembra di leggere le pagine de L’Unità di qualche anno fa, quando i comunisti facevano ancora i comunisti, e invece l’antica questione della riduzione dell’orario di lavoro (a parità salariale) è l’ultima proposta del Leader del Movimento 5 Stelle. L’idea è quella di arrivare ad una settimana lavorativa di 36 ore contro le 40 attuali. (Mantenendo invariato il salario).
Conte ammette che è “un tema forte, ma che si potrebbe iniziare da quattro ore di riduzione sulle 40 settimanali”. Il pentastellato aggiunge: “ne discuteremo: non va fatto contro le imprese, ma su base volontaria. L’idea è sperimentare questa norma nei settori a più alta componente tecnologica”.
Una proposta targata Bertinotti
L’ex premier ricorda che la prima proposta avanzata in questo ambito fu presentata da Fausto Bertinotti e che è dimostrato che non è vero che più si lavora è maggiore è la produttività. Superata una certa soglia, la produttività cala. Poi Conte spiega anche che nel nostro Paese, la media di ore lavorate all’anno è la più alta d’Europa. Siamo a 1.723 ore/annue contro, ad esempio, le 1.356 della Germania, ma in quel Paese i livelli di produttività sono maggiori malgrado il minor numero di ore lavorate.