A darne notizia su Telegram è stato proprio l’ex direttore dell’Agenzia spaziale russa, Dmitry Rogozin. La Russia è pronta ad annientare la potenza dei circa ottanta carri armati che Germania e Usa invieranno in Ucraina. I robot Marker 2 sarebbero in grado infatti di distruggere le nuove forniture militari che Kiev sperava di sfruttare, appunto i carri armati Abrams e Leopard.
La versione da combattimento dei robot
La Russian advanced research foundation e la società Android technics starebbero preparando una versione da combattimento del robot Marker. Questo è quanto viene riportato da Euronews, che descrive i Marker come un’unità del peso di circa tre tonnellate con una capacità avanzata per il movimento autonomo. I robot sempre come spiegato da Euronews sarebbero dotati di riconoscimento autonomo degli oggetti e di un sistema di visione modulare con dati elaborati da algoritmi di reti neurali.
Il robot è progettato proprio per distruggere i carri armati tedeschi e americani e, a quanto afferma Rogozin, quattro Marker dovrebbero già essere pronti per la consegna a febbraio. I robot, dopo il test sul campo di addestramento, sarebbero pronti ad essere utilizzati.
Leopard 2
I primi carri armati tedeschi Leopard 2 arriveranno a marzo, quindi dopo, della fornitura dei Marker 2 all’esercito russo. Un elemento che invalida (almeno in parte) la speranza di supremazia sul campo che Kiev contava di ottenere coi nuovi armamenti.
Cos’é il Marker 2
I Marker, secondo Rogozin, grazie ad un sistema elettronico calibrato sui Leopard e sugli Abrams, potrebbero rilevare e attaccare automaticamente i carri armati. Sarebbero inoltre dotati di un sistema missilistico anticarro.
I Marker in pratica sono dei mini-carri armati senza equipaggio. La loro sperimentazione risale al 2019. Sono governati da un cervello elettronico con intelligenza artificiale che gli consente l’analisi delle immagini e il riconoscimento dei bersagli.
Non si tratta esattamente di un robot alla “Terminator” e nemmeno di uno alla stregua di “Goldrake” con la sua alabarda spaziale, ma Il Marker costituisce indubbiamente un punto di forza in più nella battaglia a terra. La riflessione che ne consegue è proprio sulla destabilizzazione che si prova nel pensare quanto la tecnologia trovi applicazione nel campo delle armi. Qualcuno ha spiegato che tutto ciò è insito nella natura umana, quindi imprescindibile, ma resta comunque un profondo senso di angoscia…
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