La volpe, cane o lupo?

La Vulpes Vulpes,  semplicemente nota come Volpe Rossa, è un animale tanto amato quanto odiato, per la sua bellezza ed indipendenza, che ne fanno in assoluto, uno degli animali più selvatici ed anarchici del bosco, quanto per il suo istinto predatrice, che la porta spesso e volentieri ad attaccare insediamenti antropici, cacciando animali da cortile.

Essa è la più grande tra le specie di volpi conosciute e con l’areale più vasto essendo diffusa in tutto l’emisfero boreale, dal circolo polare artico, al Nord Africa, Nord America, Europa ed Asia, anche se è stata classificata come specie a rischio e per questo in molti paesi, tra cui l’Italia è protetta.

La volpe è prevalentemente carnivora, cacciando generalmente roditori, uccelli, rettili, invertebrati, ma non disdegna di attaccare giovani ungulati, ed animali domestici; tuttavia nella sua dieta possiamo trovare anche frutta e vegetali e da qui anche il famoso detto “se la volpe non arriva all’uva dice che è acerba”.

La volpe solitamente è solitaria o vive in coppia o in piccoli gruppi, costituiti prevalentemente da membri della famiglia, i cuccioli una volta cresciuti tendono a rimanere con i genitori per assistere future cucciolate, visto che comunque anche la volpe viene predata a sua volta, da predatori più grandi come il lupo ad esempio.

In antichità e fino a tempi recenti, la volpe era cacciata per ricavarne la sua pelliccia pregiata o come animale nocivo, in alcuni casi è stata anche addomesticata; le sue origini si perdono dall’alba dei tempi, durante il periodo Villafranchiano, i fossili trovati dimostrano che i discendenti erano più piccoli.

L’attuale Volpe Rossa, sembrerebbe tuttavia discendere dall’incrocio di più razze, come il cane procione, l’otocione, il fennec , la volpe afghana e la volpe del capo, il corsac, la volpe di Ruppel , la volpe pigmea americana e la volpe artica; successivamente sembrerebbe che molti di questi incroci siano stati agevolati anche dall’uomo, in maniera diretta o indiretta, con le migrazioni, le importazioni.

La volpe rossa arriva a misurare tra i 75 cm ed i 140 cm di lunghezza, il peso può variare tra 3 kg e 11 kg, i colori del manto vanno dal rossiccio al giallo, al marrone bruno, tranne la gola, il ventre e l’estremità della coda che solitamente sono bianche.

Come già detto, la volpe caccia piccoli animali o di medie dimensioni, ma essendo onnivora, non disdegna di nutrirsi anche di carogne, uova, anfibi o frutti del bosco, che scova grazie all’udito e all’olfatto estremamente sensibili, alla sua proverbiale astuzia; solitamente caccia da sola ed è in grado di individuare una preda, anche se nascosta nell’erba alta, balzandole addosso in un attimo, dopo averle raggiunte con passi furtivi e silenziosi.

Per la volpe il cibo è una vera ossessione e raramente lo condivide con altri esemplari della sua specie, se non con i propri cuccioli o nel periodo del corteggiamento, la quantità di cibo che consuma quotidinianamente varia da mezzo fino a un chilo, anche perché la volpe ha uno stomaco molto piccolo, quindi quando il cibo abbonda tendono a creare delle scorte alimentari, seppellendolo in piccole buche da 5 o 10 cm; preferiscono fare più nascondigli che un unico grande magazzino, per evitare di perdere tutto il raccolto in una sola volta, qual’ora un’altra volpe o un predatore fiutassero le scorte.

Gli individui che vivono in branco, massimo di 5 o 6 componenti, tendono a rispettare un ordine sociale e gerarchico, il maschio marca il territorio sistematicamente attraverso ghiandole odorifere poste sotto l’ano,  oppure con urina e comunica con i propri simili attraverso segnali sonori, visivi, tattili e olfattivi, riuscendo a capire anche solo dall’odore il rango assegnato.

A differenza di molte altre specie, nelle coppie, il maschio prende attivamente ruolo nella cura e nello svezzamento dei cuccioli, procacciando il cibo e difendendoli da altri predatori; le coppie sono secolari e tendono a riformare il legame sempre con il proprio compagno.

Questo animale nelle zone abitate dall’uomo, tende ad avere uno stile di vita crepuscolare o notturno, mentre nei territori disabitati è facile incontrarle anche di giorno; sono molto territoriali e difendono la propria zona da altri predatori o altre volpi in un’area fino a 50 kmq che può ridursi però, fino a 12 kmq laddove la presenza di cibo sia abbondante, sono animali che possono percorrere anche 350 km in un anno per raggiungere nuovi territori di caccia.

Spesso e volentieri la volpe occupa tane di altri animali, come conigli o di tasso, che rappresenta uno dei suoi più acerrimi rivali, che spesso minaccia di divorare le loro cucciolate, che vengono alla luce in primavera dopo il periodo degli amori tra dicembre e febbraio, in Italia.

La gestazione dura sette settimane e nascono tra i 3 e i 5 cuccioli che vengono allattati per un mese, successivamente nutriti con alimenti predigeriti rigurgitati dalla madre , permettendo così non solo di dover trascinare carcasse fino alla tana, ma di impedire che i cuccioli escano prematuramente nelle battute di caccia.

Per le prime due settimane la madre non si allontana mai dai piccoli ed è il maschio che le porta il nutrimento, potrebbe decidere di spostare la cucciolata dalla tana solo in caso di gravi fattori di disturbo, altrimenti essi la abbandonano dalla quarta alla quinta settimana di vita; la specie in natura può arrivare a vivere fino a 12 anni.

La volpe è protagonista di molte fiabe e racconti dell’uomo, a partire dalle favole di Esopo, lo scrittore antico greco; molte volte è stata associata negativamente, come ad esempio nella favola di Pinocchio, ma in realtà è un animale schivo e pacifico, che caccia per necessità, così come qualsiasi altro predatore.

I casi in cui la volpe è arrivata agli animali domestici nella maggioranza dei casi, è da attribuire la colpa proprio all’uomo, che non è stato in grado di impedirne l’accesso, di proteggere a sufficienza il pollaio o che comunque si ostina a voler strappare il territorio a un animale più scaltro ed ostinato di lui.

L’accanimento dell’uomo verso questo meraviglioso predatore, ha portato a crearne una caccia appositamente dedicata, praticata generalmente a cavallo e con mute di cani per stanarle, questo tipo di caccia è tradizionalmente applicata nei paesi anglosassoni.