L’asparago, dalle origini alle nostre tavole

Quando coglierlo

Delizioso, acre, leggermente dolciastro, con proprietà diuretiche da migliaia di anni lo rendono uno dei protagonisti delle nostre tavole. L’asparago selvatico, ovvero asparagus acutifolius , è una piccola pianta sempreverde cespugliosa, perenne, originaria del bacino del mediterraneo che fruttifica tra i mesi di febbraio, marzo, aprile e maggio.

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Le Origini

Originario dell’Asia, sembra che furono gli antichi egiziani a diffonderlo successivamente nei paesi limitrofi, tra cui la penisola italica. La prima menzione storica conosciuta di questo vegetale appare nella “Storia delle Piante” redatta dal filosofo e botanico greco Teofrasto, nel III° Secolo a.c.

Anche Catone ne parlò descrivendone le tecniche di impianto, mentre Marziale compose addirittura dei versi che ne lodavano le tenere carni, suggerendo di consumare quelli coltivati a Ravenna lungo il litorale e che venivano esportati nell’Urbe. Greci e Romani lo consideravano un alimento afrodisiaco, sia per la forma fallica e turgida che per la crescita rapida della pianta che nel giro di un paio di giorni può raggiungere con i turioni 25 cm.

Nel nostro paese

In Italia la produzione in coltivazione iniziò introno al 1500, rimanendo tuttavia un alimento per nobili o ricchi e Re Luigi XIV, che ne era goloso, arrivò a far erigere un obelisco a Versailles, al giardiniere che li aveva fatti riprodurre tutto l’anno.

Nelle nostre zone tra Ciociaria e Val d’Aniene, sono molti i luoghi più o meno conosciuti, dove reperire allo stato selvatico gli asparagi, uno dei luoghi più famosi è lungo il tratto di ciclabile, ex ferrovia, che collega Piglio con Acuto; lì, dove i costoni delle colline sono esposti quanto alle piogge, tanto all’abbondante luce solare, crescono rigogliosi i germogli, procacciati da ormai espertissimi “cacciatori”, che per uso personale o per rivenderli, si aggirano tra i cespugli, inerpicandosi tra rocce e sterpaglie.

Tra l’altro la ciclabile, si presta anche per combinare un escursione di trekking, offrendo una affascinante panoramica sui territori di Piglio e Acuto sottostanti, sui vigneti del Cesanese ed i campi sterminati che non finiscono dove l’occhio si perde.

L’asparago è ricco di vitamina C, calcio, potassio, fosforo, carotenidi, con qualità depurative e diuretiche, che migliorano le funzionalità renali, aiutando a rimuovere i sedimenti, capace di stimolare l’appetito, è anche un ottimo antidepressivo; un alimento sano e prelibato che non può mancare a tavola!

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