Otto milioni di euro dalla Regione Lazio per lo studio
La Giunta della Regione a guida Francesco Rocca approva il Piano annuale degli interventi per il diritto allo studio scolastico 2023/24, sulla base della proposta di Giuseppe Schiboni, assessore al lavoro, all’Università, alla Scuola, alla Formazione, alla Ricerca, al merito.
Uno stanziamento di 8 milioni di euro che saranno ripartiti tra i Comuni laziali. I fondi sono destinati agli alunni che frequentano la scuola primaria e saranno impiegati per il trasporto scolastico, la fornitura dei libri di testo e tutto ciò che comprende il materiale didattico e infine, il rimborso del servizio di mensa.
Il commento dell’assessore
Schiboni ha commentato soddisfatto l’approvazione della proposta ed ha tenuto a spiegare che questo è “un atto fondamentale poiché risponde in modo fattivo e concreto alle diverse problematiche che interessano le scuole”. L’assessore ha aggiunto che esiste la volontà, come Regione, di continuare a recepire tutte le criticità e trovare risoluzione ad esse. Questo sotto l’aspetto dell’efficienza e dell’efficacia, ha sottolineato Schiboni, indicando i servizi e il piano qualitativo degli interventi attuati.
Il Piano annuale per il diritto allo studio
Lo stanziamento della Regione Lazio che rientra nel Piano annuale per il diritto allo studio è a tutti gli effetti uno strumento operativo che consente l’attuazione dei fondamentali principi di eguaglianza. E’ teso alla rimozione degli ostacoli economici e socioculturali che limitano la frequenza impedendo così l’assolvimento all’obbligo scolastico.
Una strategia quindi che ben ricalca e recepisce la linea fissata da Europa 2020 che indica le priorità identificate dal Consiglio e dalla Commissione dell’Unione europea.
Un contributo importante destinato alle scuole elementari del Lazio, importante proprio perché interessa i giovanissimi che iniziano il loro percorso formativo ed educativo. E’ appunto in questa prima fase che deve essere garantito il perfetto svolgimento della scuola. Qualcosa però non deve essere andato nel modo migliore per quanto riguarda la provincia di Latina, dove esiste un vero e proprio allarme di povertà educativa.
Latina: povertà educativa
La capogruppo comunale del PD e vicesegretaria del PD Lazio, Valeria Campagna, in una nota richiama all’attenzione sulla condizione della provincia di Latina sulla cosiddetta povertà educativa. Il 48,8% della popolazione, quindi quasi la metà, avrebbe un basso livello di istruzione (terza media o anche inferiore). Secondo la classifica del Sole 24 Ore, Latina occuperebbe il 53° posto per quello che riguarda appunto la povertà educativa,
Campagna commenta che prendendo atto di ciò appare evidente l’urgenza di “avviare una riflessione che coinvolga le parti: civili, sociali, politiche, istituzionali e del terzo settore”.
Valeria Campagna chiama direttamente in causa l’amministrazione
Nella nota, la capogruppo del PD prosegue scrivendo: “Invitiamo l’amministrazione Celentano a ripristinare tutte le azioni, già avviate nelle precedenti due consiliature anche grazie al lavoro dell’ex Assessore Proietti. Finalizzate proprio a contrastare il fenomeno dell’abbandono scolastico e, quindi, quello della povertà educativa”.
Campagna poi chiede la riattivazione dei “patti educativi di comunità”. E sottolinea come questi abbiano “costituito una vera e propria comunità educante ed attiva”. Spiega poi che è stato un progetto che l’ha vista in prima linea anche da Presidente della Commissione Scuola della Provincia di Latina, “dove avevamo iniziato un percorso che ha coinvolto tanti comuni del nostro territorio”, aggiunge.
La scuola è vecchia
Secondo il parere della capogruppo si devono superare i modelli della scuola che sono ormai antiquati e vanno introdotte “politiche innovative e coraggiose”. Ricorda poi che in campagna elettorale avevano proposto il modello delle scuole aperte. Un meccanismo che prevede l’apertura permanente delle scuole, quindi oltre il consueto orario mattutino. Il progetto prevede inoltre la ridefinizione degli spazi scolastici come hub sociali, culturali e di formazione continua. “Un modello che sta già funzionando altrove – continua Valeria Campagna – ad esempio a Roma che non a caso, sempre in base alla classifica del Sole 24 Ore, risulta la provincia con il minor tasso di povertà educativa d’Italia”.
Invito alla cooperazione
La vicesegretaria del Pd Lazio conclude annunciando che porteranno questa proposta in Consiglio Comunale e nelle Commissioni consiliari “per iniziare a lavorare per una scuola più giusta e per il contrasto all’abbandono scolastico”. Invita però la sindaca di Latina di FdI, Matilde Celentano e tutta la Giunta ad un lavoro congiunto. Perché afferma Campagna: “Sul diritto universale all’educazione e all’istruzione non dovrebbero esserci contrapposizioni ma si dovrebbe lavorare ad una convergenza positiva tra tutte le forze politiche”.
Immagine tratta da cosepercrescere.it