L’esposizione Griboullage – Scarabocchio (Villa Medici, Roma, 3 marzo – 22 maggio 2022) che presenta circa 150 opere è articolata in sei sezioni tematiche che associano opere rinascimentali e contemporanee: L’ombra della bottega. Sul retro delle tavole e dei dipinti dei più celebri maestri del Rinascimento, ai margini e sul verso dei loro fogli, sotto gli affreschi staccati, si annida una profusione di disegni e divertimenti grafici sorprendenti e per lo più sconosciuti. L’esposizione riunisce e rivela questo aspetto nascosto della creazione artistica. Il gioco del disegno. Il gioco del disegno, a cui gli artisti si dedicano nel tempo riservato al divertimento e allo svago, dà libero sfogo alla sperimentazione e allo sviluppo di uno “stile scarabocchiato”. Questa forma di “regressione controllata” è una delle premesse allo sviluppo della caricatura come pratica artistica a tutti gli effetti.
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Componimenti inculti. Questo ossimoro usato da Leonardo da Vinci indica quegli schizzi rapidi, grossolani e rudimentali. Schizzi utilizzati per far emergere la figura e trovarne i movimenti e le attitudini. Come le bozze degli scrittori, i fogli da disegno dei maestri dal Rinascimento in poi si riempiono di peregrinazioni e di cancellature, fino a diventare illeggibili come macchie generatrici di immagini potenziali. L’infanzia dell’arte. Con il suo Ritratto di fanciullo con disegno, Giovanni Francesco Caroto inaugura una stagione di pitture che giocano con la mise en abyme, spesso ironica, del disegno infantile. In questi dipinti, gli scarabocchi effimeri, apparentemente insignificanti, acquistano un nuovo statuto: diventano oggetti teorici che introducono una riflessione sulla nascita dell’arte e sull’impulso creativo.
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Fantocci. All’inizio del XX secolo si era in cerca di una spontaneità primitiva. L’avanguardia artistica europea trova nel disegno infantile un modo per rigenerare l’arte attraverso una nuova spontaneità e vitalità. Da una parte l’archetipo rudimentale della figura umana a bastoncino, detta “fantoccio”. Dall’altra i disegni gestuali del bambino spirografo forniscono agli artisti una fonte di ispirazione da declinare e reinterpretare. Il richiamo del muro. La perfezione immacolata del rivestimento liscio dei muri invita il gesto grafico a ricoprirne la superficie, così come la ruvidità delle asperità delle pareti fatiscenti lo invita a completare l’opera del tempo. Questo linguaggio dei muri è fatto di sedimentazioni temporali e attraversato dal riemergere di gesti antichi. Tale linguaggio affascina gli artisti della modernità che attingono forme e segni dal suo repertorio, e fanno propria la forza del gesto di iscrizione.