Licenziamenti: niente più stop
A partire dal 18 agosto, viene interrotto lo stop dei licenziamenti, imposto dal Governo nel mese di marzo, per andare incontro ai lavoratori in difficoltà.
Il Decreto agosto stabilisce che i casi in cui è possibile ricorrere ai licenziamenti dei propri dipendenti sono principalmente tre:
- Cessazione definitiva dell’attività dell’impresa in seguito a liquidazione della società senza continuazione, totale o parziale, dell’attività. Questo vale nel caso in cui, durante la liquidazione, non si configuri la cessione di un complesso di beni o attività che possano configurare un trasferimento d’azienda o di un suo ramo;
- Accordo collettivo aziendale, stipulato dai sindacati più rappresentativi sul suolo italiano, come incentivo alla risoluzione del rapporto lavorativo, solo per coloro che aderiranno all’accordo, per i quali sarà poi prevista la NASPI;
- Licenziamenti intimati in caso di fallimento, quando non sia previsto l’esercizio provvisorio dell’azienda o ne sia disposta la cessazione.
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Licenziamenti: altri casi possibili
Non solo i tre casi sopra citati. Il Decreto agosto, infatti, prevede la possibile di licenziare del personale anche in altri casi, ossia:
- Quando l’azienda termina le 18 settimane di cassa integrazione a disposizione, salvo i casi in cui il datore di lavoro non abbia beneficiato dei 4 mesi di esonero contributivo;
- Se l’azienda non potesse sospendere i lavoratori o nemmeno ridurre il loro orario di lavoro, trovandosi costretti a chiudere un reparto o un ufficio;
- In caso di licenziamenti collettivi, non collegati all’emergenza Coronavirus.
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