L’Italia teme la guerra civile?

In alcune zone del Sud, come riporta il Fatto Quotidiano, la gente esasperata giovedì scorso ha cercato di assaltare i supermercati e di uscire senza pagare, “non abbiamo più soldi” la motivazione.

Inoltre si sono verificati i primi scippi di persone che avevano appena effettuato la spesa, una vera e propria bomba sociale che starebbe per esplodere, secondo un documento che sarebbe stato fornito dall’intelligence italiana al Premier Conte; un concreto rischio di rivolte organizzate, dietro cui ci sarebbe la mano della malavita.

Un dato di fatto è però, che molte persone non possono usufruire degli ammortizzatori sociali, poiché lavoratori in nero o comunque non sarebbero sufficienti le 600 euro promesse dallo Stato per fronteggiare l’emergenza; a Bari una famiglia esasperata ha urlato per protesta davanti a una banca chiedendo soldi, il comune ha tamponato la situazione facendogli pervenire una spesa a domicilio.

Una situazione grave, che inizia a mostrare i veri sintomi della “malattia” economica, che presto potrebbe investire il nostro paese, con il concreto rischio di emulazione a catena in diverse città , così come è accaduto con le rivolte nei carceri e che è il risultato dei severi provvedimenti imposti dal Governo per contenere il contagio, ma anche dei gravissimi sbagli che sono stati compiuti, come ad esempio le due fughe di notizie riguardo i decreti di chiusura delle regioni del nord e dei trasporti, che hanno fatto riversare migliaia di persone nel Meridione, portando di fatto il contagio anche in quelle regioni.

Se il governo avesse valutato seriamente la gravità del coronavirus fin da subito, probabilmente non ci troveremmo con una nazione intera sottoposta alla quarantena, sarebbero stati acquistati respiratori e mascherine in tempo, senza doverceli contendere con le altre nazioni europee, non avremmo visto i treni presi d’assalto dai meridionali che sono voluti rientrare nella terra d’origine, ma nemmeno da tante persone del nord che hanno la seconda casa in Toscana, Emilia Romagna o regioni del sud.

Ma invece, abbiamo assistito ad episodi di “solidarietà” come quello delle Sardine, che abbracciavano la gente in strada, del segretario del PD Nicola Zingaretti, a sua volta contagiato, che dichiarava che “in Italia ci sono ogni anno 85.000 persone che si ammalano di influenza, mentre di coronavirus erano solo due casi”, questo accadeva il 3 febbraio ai microfoni di “L’Aria che Tira”; oppure il famoso aperitivo solidale dei navigli, dove probabilmente il segretario è rimasto infettato.

Un atteggiamento poco professionale, ma sopratutto che ha messo in pericolo tutti, visto che molta gente non comprendendo la gravità della situazione, seguendo l’esempio dei propri leader, continuava a fare la vita di sempre, fino a quando il governo non ha dovuto chiudere il paese e anche successivamente, viste le decine di migliaia di cittadini denunciati per la violazione del decreto.

Ad oggi è molto probabile che lo Stato decida di prorogare la quarantena di altri 15 giorni dopo il 3 aprile, in Lombardia ormai lo sono da molto tempo d’altro canto, questo potrebbe esasperare ulteriormente gli animi, sopratutto con l’arrivo delle belle giornate e delle attività a cui gli italiani sembrano non voler rinunciare, quali le passeggiate, le escursioni, la pesca e i campeggi; se la situazione si prolungasse fino all’estate potremmo arrivarci senza che scoppino disordini, sopratutto nei contesti dove c’è più emarginazione sociale?

Sono circolati molti video di persone che hanno aggredito le forze dell’ordine, che cercavano di far rispettare le regole, o a cittadini che rimproveravano altri cittadini, come nel caso del ragazzo arrestato in Valdobbiadene, la macchina sfasciata da un vicino a un condomino, non ultima l’aggressione di un passeggero di un treno che non aveva la mascherina.

L’uomo vivendo in cattività, tra le quattro mura di casa, accumula tensione, nervosismo, che prima o poi esplodono con atti di violenza; molte persone che si sono ritrovate all’improvviso catapultate in una realtà surreale, prigioniere della propria abitazione, tra autocertificazioni e decreti che cambiano in continuazione, quasi come se si trattasse di una presa in giro.

Se il governo non agirà in maniera concreta, sopratutto stanziando fondi economici a favore anche di quei soggetti che attualmente non ne usufruiscono, a breve potrebbe dover fronteggiare una emergenza ben più pericolosa del coronavirus, oltre al fatto che quando tutto questo sarà finalmente finito, la nostra economia potrebbe essere al collasso, in un tunnel senza via d’uscita.

 

Francesco Digiorgio