È nata Little Black Dress, la nuova collana editoriale della casa editrice PubMe, in collaborazione con Pink Magazine Italia.
Romanzi d’amore, chick-lit, thriller, noir, saggi e romanzi su moda e star system. Little Black Dress debutta ufficialmente in libreria e sugli store online con il romanzo Bella in Rosa di Daniela Perelli, una storia che trasporta il lettore nel mondo curvy.
Cinzia Giorgio, direttrice editoriale della collana, autrice romana e insegnante di Storia delle Donne all’Uni. SpeD, ci racconta di questa nuova avventura.
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Com’è nato il progetto?
«La collana Little Black Dress è il risultato di una collaborazione tra Pink Magazine Italia e PubMe. L’idea è nata da una chiacchierata con le mie studentesse di Storia delle donne, che si lamentavano di come ci fossero tanti libri sul mondo glamour ma sempre in collane sparse e di vari editori. Dal Diavolo veste Prada al manuale di Dior, erano tantissimi gli spunti!
Il nome della collana me lo ha “regalato” Coco Chanel, ideatrice della Petite Robe Noire, ovvero l’abitino nero che sta bene in ogni occasione. L’idea era proprio creare una collana che “stesse bene” con ogni genere letterario.»
Qual è la vostra linea editoriale?
«Little Black Dress è una collana poliedrica che riunisce tanti generi (romance, chick lit, thriller, noir, saggi e manuali) al glamour, apparentemente frivolo e poco letterario. Il tema centrale di LBD è infatti il mondo della moda in particolare e dello star system in generale.»
Cosa cercate dagli autori?
«Entusiasmo e professionalità. Ma anche tanta promozione: scegliamo pochi libri perché ci teniamo a seguirli!»
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Quali sono state le pubblicazioni più vendute al momento?
«Devo dire che abbiamo avuto un riscontro immediato e che i nostri sforzi sono stati ampiamente ripagati, i nostri libri hanno avuto tutti ottime vendite!»
Nel vostro catalogo sono presenti anche due saggi sul cinema: The Shining di Stanley Kubrick: analisi del film di Eleonora Della Gatta e Abiti… da paura! di Samira Solimeno; ce ne puoi parlare meglio?
«Come dicevo, ci piace spaziare tra i generi letterari proprio perché l’argomento che abbiamo scelto come fulcro della collana non solo si presta a variazioni e riflessioni ma ci dà anche la possibilità di far conoscere un mondo che si ritiene erroneamente frivolo. I nostri primi due saggi ne sono un esempio lampante.»
La narrativa femminile rosa viene spesso criticata e ritenuta letteratura di serie “B” da molti professionisti e lettori, cosa ne pensi?
«Penso che sia una grande sciocchezza: la letteratura cosiddetta alta deve tanto al feuilleton e ai romanzi di genere. Per cui chi afferma che il rosa sia di serie B è invitato a parlare con personaggi come Jane Austen, le sorelle Brontë, Samuel Richardson, Alexandre Dumas e tanti altri.»
Quali saranno i prossimi titoli del catalogo?
«Abbiamo per ora in programma due romanzi che appartengono a una saga musicale e un altro saggio. L’idea è sempre quella di divertire e intrattenere con stile e soprattutto di trovare nuovi talenti!»
Pubblicato su -> “I FATTI area metropolitana” – Edizione Settembre 2020
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